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L’ultima novità nella politica italiana

Vi ricordate Massimo D’Alema? Qualcuno lo chiama Baffetto o Baffo di Ferro. Bene, questo signore è stato presidente del Consiglio italiano (in due governi, i D’Alema I e II – sperando sia l’ultimo) dal 21 ottobre 1998 al 25 aprile 2000.

Ebbene, Massimo D’Alema è stato l’ultimo presidente del Consiglio che sia stato una novità. Da allora, negli ultimi otto anni, si sono succedute solo persone che erano già state presidenti del Consiglio. Si potrebbe dire che sia stata l’ultima novità della politica italiana.

Vediamo ora qualche curiosità, giusto per notare che le “novità”, i cambiamenti, non sono mai stati all’ordine del giorno in Italia, almeno quella repubblicana.

Dal 1946 a oggi l’Italia ha avuto 24 presidenti del Consiglio, ma 60 governi diversi. Ogni presidente del Consiglio ha guidato, in media, 2,5 governi.

Nella cosiddetta Prima Repubblica (dal 1946 al 1994, 48 anni) i presidenti del Consiglio sono stati 20, i governi 50. Ogni presidente del Consiglio ha guidato, in media, 2,5 governi.

Nella Seconda Repubblica (dal 1994 al 2008, 14 anni) i presidenti del Consiglio sono stati 4, i governi 10. Ogni presidente del Consiglio ha guidato, in media, 2,5 governi.

Il record di presidenze spetta ad Alcide De Gasperi, sette, spalmate dal 13 luglio 1946 al 17 agosto 1953 (sette anni, sette presidenze tutte consecutive), a pari merito con Giulio Andreotti, spalmate però dal 17 febbraio 1972 al 28 giugno 1992 (sette governi in vent’anni). Subito dopo c’è Amintore Fanfani, presidente per sei volte, la prima volta il 18 gennaio 1954, l’ultima il 18 gennaio 1987 (33 anni!). Aldo Moro è stato presidente cinque volte, la prima il 4 dicembre 1963, l’ultima il 29 luglio 1976 (poco meno di tredici anni, poi l’hanno ammazzato le BR, probabilmente avrebbe potuto migliorarsi). Cinque volte anche per Mariano Rumor, la prima volta dal 12 dicembre 1968, l’ultima fino al 29 luglio 1976 (otto anni).

La classifica si sposta dalla prima alla seconda Repubblica: Silvio Berlusconi si ferma a quattro governi, spalmati dal 10 maggio 1994 a oggi (al momento 14 anni). A due, in buona compagnia, si ferma Romano Prodi, dal 18 maggio 1996 all’8 maggio 2006 (dieci anni).

Altre curiosissime curiosità curiose.

Nella Prima Repubblica c’erano la DC e il PCI, che prendevano il 35-40% dei voti la prima, il 25-30% la seconda. Nella Seconda Repubblica abbiamo il PdL e il PD, che prendono il 37% dei voti il primo, il 33% il secondo.

Nella Prima Repubblica i partiti rilevanti erano sei (DC, PSI, PCI, PSDI, PRI, PLI). Nella Seconda Repubblica pure (PdL, PD, LN, MpA, IdV, UDC – e in passato sempre lì stavamo).

Nella Prima Repubblica il capitalismo era sottosviluppato e praticamente attaccato allo Stato. Nella Seconda Repubblica pure.

Nella Prima Repubblica c’era il clientelismo. Nella Seconda Repubblica pure.

Nella Prima Repubblica si corrompeva che è un piacere. Mi verrebbe da dire “nella Seconda Repubblica pure”, ma fra immunità, autorizzazioni a procedere negate, leggi vergogna, leggi salva ladri e leggi Alfano possiamo solo sospettarlo. In compenso il Parlamento è pieno di pregiudicati e condannati in vari gradi di giudizio per svariati reati (e qualcuno è anche presunto abusivo, come Nicola Di Girolamo).

Quasi tutti i protagonisti della Seconda Repubblica era già presenti nella Prima (sia direttamente che indirettamente, come Berlusconi attraverso l’amico Craxi). Fra i pochi esclusi forse i leader delle uniche due forze nuove del sistema, Umberto Bossi della Lega Nord e Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori.

Giorgio Napolitano, attuale presidente della Repubblica, era stato eletto deputato per la prima volta nel 1953.

Tutti i presidenti del Consiglio ancora in vita sono ancora in Parlamento, e sono Colombo, Andreotti, Cossiga, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini e D’Alema. Le eccezioni sono De Mita (che si era presentato, ma non è stato rieletto nel 2008), Prodi (che non si è ripresentato nel 2008) e Forlani (l’unico a essersi ritirato da molto tempo, ma solo perché dissolto da Tangentopoli – in compenso il suo erede è ancora in attività: parlo di Pier Ferdinando Casini).

Nella Prima Repubblica c’era la P2. Nella Seconda Repubblica, stando alle parole di Licio Gelli, pure.

La mafia è sempre lì, anzi, è sempre più ricca e potente (secondo una recente stima di Confesercenti, la mafia è la prima azienda d’Italia, con 70 miliardi di utili l’anno, e un fatturato pari a circa il 10% del PIL italiano – vado a memoria).

Nella Prima Repubblica i partiti comandavano tutto, ma il cittadino poteva esprimere delle preferenze e scegliere le persone. Nella Seconda Repubblica i partiti comandano tutto, e il cittadino non può più scegliere la persona da mandare in Parlamento.

Nella Prima Repubblica si assisteva spesso a inciuci, solitamente in materia di appalti per spartirsi le tangenti. Nella Seconda Repubblica, Berlusconi ci aveva provato dicendo sì alla proposta di cooperazione di Veltroni ((prendendolo per i fondelli, ma Veltroni sembra non averlo ancora capito)): «Serenamente, pacatamente, se po’ ffa!» e di recente D’Alema e Fini propongono in allegro accordo una nuova Bicamerale (come se quella precedente non avesse fatto abbastanza danni).

Voglio fermarmi qui, eventuali altri punti di contatto potete aggiungerli nei commenti. Arrivato a questo punto mi preme porre una domanda.

A parte qualche differenza di facciata (a mio avviso pure fisiologica), qualcuno mi spiega dov’è la differenza fra la Prima e la Seconda Repubblica? A me sembra che ogni generazione sia costretta ad affrontare un tappo generazionale sempre nuovo, che stronca sul nascere le speranze di cambiamento dei giovani. Più che di Prima e Seconda Repubblica, io parlerei al massimo di Repubblica 1.0 e Repubblica 1.0.1, proprio per voler essere buoni, visto che l’Italia cresce meno degli altri Paesi europei da quindici anni (il tempo della Seconda Repubblica, per l’appunto). Quindi i vantaggi dovuti alla presunta esperienza degli anziani dove sarebbero? Nel progetto di legge ammazzablog?

Ci stiamo forse prendendo in giro? O meglio, non è che loro stanno prendendo in giro noi?

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