Sempre meno un Paese civile

Mi guardo intorno, e vedo un deserto. L’Italia sta piano piano raggiungendo Paesi come la Russia quanto ad inciviltà. Non mi riferisco, certo, all’italiano medio, preso di mira da The Times per la sua maleducazione (purtroppo vero, gli italiani, quando vanno all’estero, somigliano spesso a dei barbari).

Triste, certo, ma fin da piccolo (dalle elezioni come capoclasse in poi) mi dicono che ogni popolo ha il governo che merita. Evidentemente, all’Italia tocca il governo Berlusconi.

Termometro di questa scelta scellerata è forse la crisi di Alitalia: mentre la nostra compagnia di bandiera guarda triste la nascita di colossi dell’aria (giro dal quale, grazie a una politica indegna prolungatasi negli anni, è uscita già un decennio fa), il piano di salvataggio Berlusconi prevede cinquemila esuberi (che salgono a settemila contando quelli di AirOne) e la nascita di una nuova compagnia, che ha una particolarità: questa newco rileverà tutte le attività di Alitalia, mentre le passività rimarranno nella vecchia società, il cui maggiore azionista siamo noi (traduzione: non solo dovremo pagare i 300 milioni di euro che Berlusconi chiese [e ottenne, togliendoli alla ricerca e al nostro futuro] per fare campagna elettorale, ma dovremo anche pagare i debiti di Alitalia con le nostre tasse).

Fa un po’ senso ricordare che il piano di Air France prevedeva duemila esuberi (ovvero meno della metà). Berlusconi aveva bloccato tutto per fare campagna elettorale, aveva usato la tragedia di Alitalia per ritornare al potere. E adesso, sinceramente, non riesco a provare alcuna pietà per coloro i quali, dopo aver votato Berlusconi, finiranno fra i 3000 licenziati in più che Berlusconi non aveva promesso in campagna elettorale. Un vecchio adagio dice che “chi rompe paga, e i cocci sono suoi”. Un altro, invece, ricorda che “hai voluto la bicicletta? E adesso pedala!”. Magari, in futuro, queste persone impareranno a diffidare dal persone come Berlusconi.

Intanto continua la strage del Parlamento: giusto ieri Berlusconi ha litigato con i suoi deputati perché non si sono presentati in Parlamento. Insomma, se Berlusconi li fa sentire sentire inutili (voi votate sì o no come dico io, non potete manco pensare), poi di che si lamenta? Uno va in Parlamento, solitamente, perché vuole fare qualcosa, è frustrante avere le sorti del Paese in mano e sentirsi inutili. Alla fine mi sembra anche fisiologico che un deputato, in queste condizioni, decida di starsene a casa: tanto lo stipendio glielo danno comunque. Aggiungiamoci poi il fatto che il Governo sta svuotando di significato il Parlamento a colpi di fiducia e decreti, ed ecco che l’assenteismo è ampiamente giustificato. Berlusconi dovrebbe smettere di ritenersi il dio di questo pianeta o almeno di questo Paese: il primo assenteista è lui, visto che ha partecipato solo a 71 sedute su 4875 in quindici anni da deputato, dovrebbe avere un maggiore rispetto degli esseri umani. Gli uomini non sono soldati e le donne non sono solo in posizione orizzontale.

La metastasi di questo Paese è lui, ma c’è gente che ancora si ostina a difenderlo. E tanto per cambiare, stamattina mi sveglio e leggo che il Governo porrà un’altra fiducia (ormai ho perso il conto), per evitare che il Parlamento esamini la manovra.

Altrove, intanto, si hanno prove di civiltà: in Thailandia la moglie dell’ex premier è stata condannata a tre anni per evasione fiscale (Berlusconi, invece, ha condonato tutto e tutti), mentre il premier israeliano Olmert si dimette perché accusato di corruzione. In Italia Silvio Berlusconi è ugualmente accusato di corruzione nel processo Mills, con pesanti prove a carico (ultime pagine del documento PDF), ma non pensa neppure di dimettersi. Anzi, si è fatto approvare il lodo Alfano per evitare che si arrivasse a sentenza (e ricordiamo che l’immunità, nei Paesi civili e democratici, non esiste).

E le menzogne? Berlusconi non ha ripulito Napoli dai rifiuti: li ha solo nascosti sotto il tappeto. La pulizia c’è stata nel centro di Napoli, ma non in periferia e nell’hinterland, e le misure prese sono palliativi, non cure definitive.

Come uno schiacciasassi, Berlusconi sta passando sopra i cittadini normali (con manovre approvate con stile mussoliniano e altre leggi e proposte che demoliscono la democrazia e svuotano la Costituzione) e addirittura sopra i suoi stessi deputati, condannati ad essere mani votanti e non pensanti, perché lui sia protetto nella sua immagine semidivina.

L’Italia è la barzelletta dell’Occidente, non si contano le cose che all’estero dicono di noi, cose che da noi sfuggono, perché l’uomo dei mass media, che con la televisione ipnotizza i cittadini, maschera la verità e distorce le poche notizie che riescono a superare questa censura silenziosa.

L’Italia affonda, Berlusconi galleggia.

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4 Comments

  1. …perché é uno strunz, effetto isostatico.

    Chi l’avrebbe mai detto che il mondo, nell’era del web, della TV, della radio dei giornali e dell’alfabetizzazione di massa fosse ancora così vulnerabile alle panzane dei politicanti. Visto quello che é successo con Vicenza? Regio decreto del 1924: Il popolo non conta un kazz. E’ come diceva Grillo di un assessore che parlava con i manifestanti contro un inceneritore: ”Nun ce dovete rompe ‘er cazzo perché tanto l’inceneritore ‘o famo, ‘o famo lo stesso!’. Proprio così per Vicenza: il popolo non conta niente, il politico è eletto ‘democraticamente’ e poi si atteggia da dittatore, anzi è un dittatore. L’esercizio democratico si riduce a mettere una X su di una scheda prepagata ogni 5 anni, ecco lo schifo (->Grillo diceva che le elezioni porcata erano incostituzionali, aveva ragione). E il Corriere? Hai visto come si sono allineati? Altro che ai tempi di de Bortoli. Il Giornale che rovista negli affari immobiliari di di Pietro, proprio LORO, che sono dipendenti del più grande speculatore edilizio della storia italica, quantomeno il più molesto. E il TG5 che fa parlare solo Berlusconi: persino vedere la stessa notizia tra un TG mediaset e uno Rai, fosse anche raidue, fa una differenza impressionante. Questi qua potrebbero fare un colpo di stato in ogni momento, e tutto quello che s’é detto di critico in quest’estata è stato il coro di condanne per gli ‘insulti di Piazza Navona’. Questa è la situazione, nemmeno io capisco come diavolo sia successo in così poco tempo. Ricordo bene il 1994, Berlusconi allora sembrava una persona quasi per bene rispetto alla maschera incatramata che è adesso. E il Senato? Da Scognamiglio, a Pera, a Schifani. Prossima volta la Garfagna.

  2. …perché é uno strunz, effetto isostatico.

    Chi l’avrebbe mai detto che il mondo, nell’era del web, della TV, della radio dei giornali e dell’alfabetizzazione di massa fosse ancora così vulnerabile alle panzane dei politicanti. Visto quello che é successo con Vicenza? Regio decreto del 1924: Il popolo non conta un kazz. E’ come diceva Grillo di un assessore che parlava con i manifestanti contro un inceneritore: ”Nun ce dovete rompe ‘er cazzo perché tanto l’inceneritore ‘o famo, ‘o famo lo stesso!’. Proprio così per Vicenza: il popolo non conta niente, il politico è eletto ‘democraticamente’ e poi si atteggia da dittatore, anzi è un dittatore. L’esercizio democratico si riduce a mettere una X su di una scheda prepagata ogni 5 anni, ecco lo schifo (->Grillo diceva che le elezioni porcata erano incostituzionali, aveva ragione). E il Corriere? Hai visto come si sono allineati? Altro che ai tempi di de Bortoli. Il Giornale che rovista negli affari immobiliari di di Pietro, proprio LORO, che sono dipendenti del più grande speculatore edilizio della storia italica, quantomeno il più molesto. E il TG5 che fa parlare solo Berlusconi: persino vedere la stessa notizia tra un TG mediaset e uno Rai, fosse anche raidue, fa una differenza impressionante. Questi qua potrebbero fare un colpo di stato in ogni momento, e tutto quello che s’é detto di critico in quest’estata è stato il coro di condanne per gli ‘insulti di Piazza Navona’. Questa è la situazione, nemmeno io capisco come diavolo sia successo in così poco tempo. Ricordo bene il 1994, Berlusconi allora sembrava una persona quasi per bene rispetto alla maschera incatramata che è adesso. E il Senato? Da Scognamiglio, a Pera, a Schifani. Prossima volta la Garfagna.

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