Controintervista di fine anno

Ieri Silvio Berlusconi ha rilasciato un’intervista sul quotidiano unico Il Giornale (di proprietà di suo fratello). L’intervistatore è il direttore Mario Giordano. Vediamo cosa ha detto e quali sono le sue intenzioni per il 2009.

«Nel 2009 ogni famiglia risparmierà mille euro a componente.» A me pare una scemenza colossale: il prezzo del petrolio è sì aumentato di vari multipli (per esempio da 50 a 150). Ma vi risulta che nello stesso periodo la benzina sia passata da 1 euro a 3 euro al litro? Lo stesso può dirsi per l’elettricità e per tutto il resto. Il calcolo mi sembra esagerato, forse ci sarà qualche risparmio ma mille euro a testa mi sembra una sparata berlusconiana. Che poi c’è il rovescio della medaglia: chi ci garantisce che nel 2009 il prezzo del petrolio sia superiore ai 33 citati da Berlusconi? Dopotutto, se ci sarà una ripresa, anche minima, anche il petrolio rialzerà la testa. Stessa cosa anche per l’Euribor, che già è piuttosto basso. E il risparmio citato da Berluconi andrà a farsi friggere.

«E poi c’è anche la social card.» Aggià, la social card ve la ricordate? La carta, a quanto sembra, viene caricata con i soldi della Robin Hood Tax di Giulio Tremonti, ovvero quella tassa extra sui profitti di banche e petrolieri. Ma se il petrolio è crollato e le banche in sofferenza, questi profitti extra dove sarebbero?

«Bene le donne in pensione a 65 anni.» Berlusconi sbugiarda Brunetta e dice che la pensione per le donne a 65 anni è una richiesta dell’Unione Europea, cui l’Italia deve ottemperare entro sessanta giorni. Peccato non abbia avuto la stessa solerzia quando l’Unione Europea gli ha imposto, più volte, di chiudere la rete abusiva di proprietà del suo gruppo, ovvero Rete 4, e liberare le frequenze concesse a Europa 7. Tuttavia Berlusconi dichiara di sapere che chi non rispetta l’Unione Europea va incontro a multe. Ma pare che in quel caso non gliene freghi nulla. Ah, Berlusconi è d’accordo sull’aumento dell’età pensionabile alle donne perché comporta una mezza riforma obbligatoria e un gran risparmio per lo Stato.

«È assurdo andare in pensione a 58 anni se possiamo viverne altri 20.» Silvio dimentica che non tutti possono, come lui, fare il check-up di ogni singola cellula del proprio corpo e andare negli USA a farsi operare, come fece qualche anno fa. E che l’aspettativa di vita raggiunge scarso gli ottant’anni: insomma vorrebbe che tutti lavorassimo fino alla morte. Innalzamento dell’età pensionabile va bene, ma questo non può voler dire eliminare del tutto il giusto riposo dopo una vita di lavoro. Ah, mi piacerebbe che nel 2009 ci siano più persone a sperare di arrivare a 58 anni: nel 2009 sono morte un circa millecinquecento persone sul lavoro, il più delle volte per la mancata osservanza delle più elementari norme sulla sicurezza.

«La giustizia ha tempi troppo lunghi.» Beh, se non l’avesse stravolta (insieme ai suoi compagni dell’odierno PD) per salvare i corrotti della prima Repubblica e poi per salvare se stesso, forse i processi sarebbero più veloci. Non voglio elencare i tanti cavilli passati introdotti nelle cosiddette “riforme della giustizia” degli ultimi decenni, ma mi basta ricordare che, per salvare se stesso nel processo Mills (che a gennaio dovrebbe arrivare a sentenza), Berlusconi, tramite il suo avvocato-deputato Ghedini, una riformina del codice penale che obblighi il giudice ad ammettere qualunque testimone la difesa proponga. Quindi, se prima un avvocato chiamava a testimoniare tutta la popolazione del Gabon, il giudice gli diceva che non aveva senso, adesso il giudicesarà obbligato ad ammettere la testimonianza di tutti i cittadini del Gabon, anche se non se ne presenterà nessuno in aula. Ah, per ridurre i tempi della giustizia non serve stravolgere la Costituzione: basterebbe, ad esempio, che gli avvocati, nei processi civili, non venissero più pagati per ogni documento che presentano (perché così, infatti, sono incentivati a presentare una marea di documenti inutili per aumentare la parcella).

«Separazione delle carriere.» Lo abbiamo già detto e ridetto in tanti: separazione delle carriere significa porre il PM sotto l’influenza del governo. Il PM non è semplicemente l’avvocato dell’accusa, come dice Berlusconi, ma ha un compito ben più profondo: quello di arrivare alla verità, alla giustizia, a differenza dell’avvocato della difesa, che deve arrivare a scagionare l’assistito, anche se quest’ultimo è Al Capone. Poi c’è la questione della polizia giudiziaria: oggi dipende dal PM, domani dipenderà dal governo. Questo vuol dire che il PM se ne starà nel suo ufficio a rigirarsi i pollici aspettando che qualcuno gli dia da fare, mentre la polizia giudiziaria si muoverà su indicazione del Governo (e voi ve l’immaginate il Governo che indica di indagare sul capo del Governo?).

«Intercettazioni solo sopra i 15 anni.» Ovvero solo per il reato di genocidio. Tutto il resto sarà salvo: rapine, sequestri, corruzioni, prostituzione, reati di mafia, quindici anni sono un’enormità. Significa non poter dimostrare più nessun reato. Significa permettere ai criminali di fare quello che vogliono, perché tanto non avranno mai le prove per incastrarli. Significa trasformare l’Italia in una giungla senza giustizia. E tutti i motivi sinora addotti per questa riforma sono insussistenti. Ancora, impedire ai giornalisti di pubblicare atti pubblici è un bavaglio all’informazione senza alcuno scampo. Avete presente lo scandalo Calciopoli? Bancopoli e i furbetti del quartierino? La clinica degli orrori di Milano? Bene, noi oggi non ne sapremmo niente. E sul timore finale, Berlusconi tenta di diffondere paura: non è vero che siamo tutti intercettati. Ci sono molte intercettazioni, più della media di altri Paesi, ma in Italia da un lato abbiamo la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, etc, dall’altro molte di quelle intercettazioni sono a carico della stessa persona che, per non farsi intercettare, cambia spesso il proprio numero di telefono.

«L’unità dei sindacati non dipende dal Governo.» Intanto sta facendo di tutto per dividerli, com’era previsto dal Piano della loggia massonica P2. E poi i sindacati uniti sono in grado di mettere sotto scacco il Governo, come accadde negli anni Sessanta.

«L’evasione è troppo alta.» Ma non è stato il suo governo a condonare di tutto e di più? E le sue aziende non sono quelle che sono state condannate per evasione fiscale? (Il caro vecchio amico Dell’Utri). Poi racconta l’aneddoto di quello che voleva vendergli una pianta senza fattura. Mi auguro l’abbia denunciato. E che non abbia acquistato la pianta senza fattura.

«Taglieremo le tasse.» Poi fa un giro di parole per aggiungere “forse”.

«Aboliremo la carta.» Beh, speriamo di non arrivare a casi tristi come quello della Gazzetta Ufficiale di cui ho parlato oggi.

«Faremo una politica di rigore fiscale.» Significa combattere uno tsunami con una forchetta. Altri Paesi hanno fatto di più, forse era il caso di non tagliare l’ICI ai ricchi (che tra l’altro era la tassa più federalista che ci fosse) e specialmente alla Chiesa cattolica per i locali commerciali ed effettuare comunque i tagli di bilancio presi per coprire l’abolizione della tassa, spostandola sul fondo anticrisi. Ma poi ve l’immaginate le regole della finanza riscritte dallo stesso governo che, nel periodo degli scandali finanziari di Parmalat e Cirio, depenalizzò proprio quei reati (il falso in bilancio) per salvare Berlusconi e i suoi amici? Ragazzi, siamo in ottime mani.

Giordano poi dice che Berlusconi è sempre stato un liberale convinto. Io invece dico che la luna è di formaggio. E quello che l’ha sparata più grossa non sono io!

«Veltroni deve abbandonare Di Pietro.» Il che significa, in poche parole, che Veltroni deve abbandonare l’unica cosa che lo fa rimanere a galla (vedasi l’Abruzzo). E proprio sull’Abruzzo la spara grossa: la politica dell’insulto di Di Pietro, come la chiama lui, ha perso consenso. Ed è un’evidente cazzata: Di Pietro ha preso una marea di voti in più, mentre il PD li ha persi a causa della questione morale. Insomma, se Berlusconi dà un consiglio all’opposizione, l’unica cosa da fare è seguirlo all’incontrario.

«In politica estera sono stato un grande.» Peccato che sia una scemenza: all’estero fanno notare che fra le personalità più influenti del pianeta non c’è alcun italiano, men che meno lui. E i giornali esteri, specialmente quelli liberali, lo trattatano per quello che è: un calzino.

E alla fine, la confessione: la politica non gli piace, ma deve farla per forza. Adesso sta a noi credere, dopo quindici anni di berlusconismo, vedere se lui si è sacrificato per noi oppure se lui si è sacrificato per salvare se stesso dalla galera (ricordiamoci del lodo Alfano).

Buon 2009 sperando che non sia troppo peggiore del 2008.

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4 Comments

  1. Occhio a ciò che scrivi. Gli avvocati non vengono pagati a documento ma ad azione. Guadagnano pure se pensano.

  2. Occhio a ciò che scrivi. Gli avvocati non vengono pagati a documento ma ad azione. Guadagnano pure se pensano.

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