Qualche giorno fa gli studiosi de lavoce.info hanno riportato un articolo che mostra come i media siano soliti sovraesporre i delitti, ovvero la televisione dedica più tempo ai reati anche se, in realtà, i reati diminuiscono.
Basta guardare questo grafico: si nota facilmente che mentre i reati diminuivano, le notizie riguardanti reati hanno avuto un’impennata. Non solo, ma hanno mostrato che, nonostante i reati diminuissero, la percezione dei cittadini era che, invece, stessero aumentando. Dal secondo grafico si nota una cosa particolare: la percezione di un aumento dei reati risponde con un certo ritardo rispetto all’aumento del bombardamento mediatico. Infatti, mentre le notizie di reato hanno raggiunto il loro picco nel secondo semestre del 2007, la percezione ha raggiunto il picco solo nel semestre successivo. Ancora, le notizie di reato, nel primo semestre del 2008 sono crollate, ma il crollo della percezione si è avuto soltanto nel secondo semestre del 2008.
Insomma, non è la verità a influenzare l’opinione pubblica, bensì i mezzi di comunicazione. Ho scoperto l’acqua calda, direte voi. Ma sappiate che in molti (immaginate chi) ci credono e altri cavalcano l’onda e ne approfittano.
Gli studiosi fanno ben notare che la percezione di un aumento della criminalità (anche se tale aumento non esiste) favorisce chi, storicamente, è più favorevole al pugno duro, ovvero la destra. Questo in generale, visto che a destra, storicamente, siedono i conservatori.
Ma nel particolare, in Italia viviamo la situazione in cui abbiamo un signore che controlla praticamente tutte le televisioni nazionali, ovvero il nostro amato presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, uomo della destra. Un uomo impaurito è molto più vulnerabile.
Basta guardare Schifo Aperto, per notare quante notizie angosciose ci sono in giro. Mezzo telegiornale viene occupato da stupri, rapine, omicidi, investimenti. Ma aspettiamo un attimo. Le notizie sono necessariamente diverse? La risposta è no. A parte i normali fatti di cronaca (gli omicidi che, purtroppo, capitano quotidianamente per i motivi più diversi), spesso i tg (ma pure i programmi di approfondimento) tornano sullo stesso argomento più e più volte. Praticamente ogni giorno Schifo Aperto ci parla di stupri, o meglio, dello stesso stupro visto da più angolazioni (si racconta il fatto, poi si chiede l’opinione degli amici della vittima, poi degli uomini della strada, poi si passano gli stupri che sono avvenuti in Italia sotto il governo Prodi e così via). Altre volte, invece, l’attenzione si sposta sui processi di altri reati, come la strage di Erba, l’omicidio di Garlasco e quello di Perugia, per farci sapere cose fondamentali come, ad esempio, che Amanda Knox si era presentata in aula con una maglia con la scritta “All you need is love” (notizie di fondamentale importanze). E vogliamo ricordare l’ormai leggendario delitto di Cogne? Qualche giorno fa, poi, si commemoravano i due fratelli morti a Gravina di Puglia. Senza dimenticare, ancora, che si passano in rassegna finti scandali per ricordare, per esempio, che Gioacchino Genchi tiene sotto controllo il vostro telefono. Ma questo è un altro discorso.
Tutta roba fortemente ansiogena. Va a finire, quindi, che lo stesso reato, ripetuto a tamburo battente ogni giorno, finisce per diventare tanti reati, perché alla fine uno non riesce più a tenere conto di quante cose stanno accadendo.
Penso un attimo alla mia condizione. Io non sono televisione dipendente, e oggi, ad esempio, non l’ho accesa manco per un minuto. Leggo blog e giornali attraverso il mio “telegiornale personale” (ovvero i feed). Mi è capitata una cosa particolare.
Ho letto di sfuggita vari articoli su casi di pedofilia lungo tutto l’arco della giornata che dicevano cose che io percepivo come diverse: quando ho letto l’ennesimo, poco fa, mi sono chiesto se fossero casi diversi o se fosse lo stesso. Per saperlo non ho dovuto fare altro che navigare fra i feed e notare che il fatto di cronaca era lo stesso, solo che quel giornale diceva un’età, quell’altro un’altra, un terzo diceva che il fatto era avvenuto in una città, un altro in un quartiere della stessa città. Il cervello umano, però, non riesce a trattenere una simile mole di informazioni, e deve assorbirne solo una parte, quindi alla fine io percepivo quei casi come distinti. Ma mi è bastato fare una breve ricerca per ricredermi.
Chi guarda la tv può fare lo stesso? La risposta è no, perché la tv è uno strumento passivo. Ed è ancora più distruttiva se uno la ascolta distrattamente (ad esempio mentre prepara da mangiare o parla con i figli appena tornati da scuola o mentre pensa alle cose da fare ne pomeriggio o il giorno dopo). Alla fine rimane solo il rumore.
Poi mi sono chiesto cosa mi angoscia di più. La paura di essere rapinato per strada? La paura di essere investito da un rumeno ubriaco? La paura che possa accadere qualcosa a uno dei miei cari? Niente di tutto questo. Ho più paura della crisi economica. Perché se per non essere investito basta fare attenzione, come faccio a impedire il fallimento dello Stato e con esso dei buoni postali che io detengo e che lo Stato garantisce?
All’estero si parla enormemente di questa crisi. Gli spazi che noi dedichiamo ai reati (e ai reality) in tv, all’estero li dedicano alla crisi. Approfondiscono i piani di stimolo, spiegano cosa sta facendo Obama, la Merkel, Brown. Da noi si sa solo che il sistema bancario è solido e che ci sono i Bond, Tremonti Bond. Non si rendono conto che informare significa anche rassicurare: si ha paura di ciò che non si conosce ((Una bella canzone giapponese diceva, più o meno, “I riflessi della paura generano le ombre del nulla”.)) . Ma forse hanno più paura di scoprire che se la gente capisse cosa la politica (non) sta facendo per le loro tasche, forse forse davanti a Montecitorio ci sarebbe un sacco di gente a tirare scarpe. Ad esempio i soldi che Berlusconi vorrebbe sprecare nell’energia nucleare: ha notato che il prezzo dell’uranio negli ultimi anni è passato da 7 a 120 dollari la libbra e che niente lascia pensare che nel lungo periodo possa scendere? Sapevate che nello stesso periodo il prezzo della luce solare è passato da 0 dollari a 0 dollari? Berlusconi no, altrimenti chiamerebbe il premio Nobel Carlo Rubbia, che è andato a costruire centrali solari in Spagna, per dirgli “senti, volevo spendere 30 miliardi per quattro centrali nucleari, che ne dici se ne costruisco la metà e ti dò una decina di miliardi per le ricerche sul solare?”. Immaginate la risposta di Rubbia. Oppure si potrebbe spendere qualcosina per un piano per l’efficienza energetica, invece no, spendiamo per l’inefficienza energetica.
In conclusione, la paura non è “che fine farà il mio denaro fra un anno? Potrò ancora sfamare i miei figli?”, bensì “finirò per essere rapinato di 100 euro da uno zingaro domani? Devo portarmi una pistola appresso?”. E guardate che il primo evento è ben più probabile del secondo, e il secondo è reso più probabile dallo scatenarsi del primo (eggià, perché se la crisi cancella i miei risparmi, in molti potrebbero finire per andare a vivere in una roulotte e a rapinare la gente per 100 euro per sfamare i figli). Più povertà = più criminalità, è una regola d’oro.
Così, se chiedessi al tizio che sta portando a spasso il cane nel parco sotto casa, “cos’è un mutuo subprime?” oppure “lei è preoccupato per la crisi?”, mi farebbe azzannare dal suo cane. Perché “non ho capito che hai detto, ma visto che in giro è pieno di rumeni stupratori e rapinatori, prevenire è meglio che curare, quindi torna al tuo Paese e smettila di stuprare le nostre donne”.
Più o meno la stessa cosa accadrebbe se gli chiedessi: «secondo lei, chi ha corrotto David Mills?». Probabilmente mi chiamerebbe “comunista”.
Se l’articolo ti è piaciuto, puoi incoraggiarmi a scrivere ancora con una donazione, anche piccolissima. Grazie mille in ogni caso per essere arrivato fin quaggiù! Dona con Paypal oppure con Bitcoin (3HwQa8da3UAkidJJsLRfWNTDSncvMHbZt9).
Eh, che bel post. Perché non farne un derivato per ‘notizie? Cmq se parliamo di feed, io sono più per l’artigianale ed ecco quanto.
Non tutti i giornali per fortuna vanno dietro alla cronaca truculenta (rossa?). Il Manifesto, per esempio.
Il papa vs il capitale? http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090227/pagina/01/pezzo/243294/
Oppure: Alemanno vieta ai negozi di tirar tardi: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/08/pezzo/243432/
Come stiamo messi in economia? Il solito articolo a giro d’orizzonte mondiale: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/03/pezzo/243411/
Un’esilarante botta e risposta tra Gasparri (che lo rimprovera per la distrazione con cui fa parte del PdL) e Pisanu: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090226/pagina/05/pezzo/243215/
Israele continua a cementificare i Territori occupati, ma chissenefrega no?: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/11/pezzo/243439/
Qualche giorno prima ha proibito tra gli aiuti umanitari, la pasta (somiglierà ad un razzo Qassan?)
Berlusconi denunciato per maschilismo: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/07/pezzo/243425/
«Cara Mara, sono costretto a ricordarti una regola che vige nel gruppo di Forza Italia, lo jus primae noctis…» (Berlu nel 2006).
Eh, che bel post. Perché non farne un derivato per ‘notizie? Cmq se parliamo di feed, io sono più per l’artigianale ed ecco quanto.
Non tutti i giornali per fortuna vanno dietro alla cronaca truculenta (rossa?). Il Manifesto, per esempio.
Il papa vs il capitale? http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090227/pagina/01/pezzo/243294/
Oppure: Alemanno vieta ai negozi di tirar tardi: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/08/pezzo/243432/
Come stiamo messi in economia? Il solito articolo a giro d’orizzonte mondiale: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/03/pezzo/243411/
Un’esilarante botta e risposta tra Gasparri (che lo rimprovera per la distrazione con cui fa parte del PdL) e Pisanu: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090226/pagina/05/pezzo/243215/
Israele continua a cementificare i Territori occupati, ma chissenefrega no?: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/11/pezzo/243439/
Qualche giorno prima ha proibito tra gli aiuti umanitari, la pasta (somiglierà ad un razzo Qassan?)
Berlusconi denunciato per maschilismo: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/07/pezzo/243425/
«Cara Mara, sono costretto a ricordarti una regola che vige nel gruppo di Forza Italia, lo jus primae noctis…» (Berlu nel 2006).
Per tirarci su di morale, ecco una interessante lettura:
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/07/pezzo/243425/
«Cara Mara, sono costretto a ricordarti una regola che vige nel gruppo di Forza Italia, lo jus primae noctis…»
Certo, c’é anche Israele che, non pago di avere proibito la pasta tra gli aiuti per la striscia di gaza, di per sé si permette di cementificare tutti i territori occupati, ovviamente per i suoi coloni:
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/11/pezzo/243439/
In ogni caso il Manifesto non ha la tendenza a parlare d’altro rispetto all’economia. Per esempio quest’articolo di testa: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/01/pezzo/243401/
Per tirarci su di morale, ecco una interessante lettura:
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/07/pezzo/243425/
«Cara Mara, sono costretto a ricordarti una regola che vige nel gruppo di Forza Italia, lo jus primae noctis…»
Certo, c’é anche Israele che, non pago di avere proibito la pasta tra gli aiuti per la striscia di gaza, di per sé si permette di cementificare tutti i territori occupati, ovviamente per i suoi coloni:
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/11/pezzo/243439/
In ogni caso il Manifesto non ha la tendenza a parlare d’altro rispetto all’economia. Per esempio quest’articolo di testa: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090228/pagina/01/pezzo/243401/