1. La Tobin Tax frenerà la speculazione.
Falso. L’unica speculazione che fermerà sarà quella dei piccoli trader. I grandi andranno all’estero o punteranno su strumenti finanziari non tassati, come i titoli di Stato italiani (BOT, BTP, eccetera), continuando a fare quello che facevano prima: l’unica differenza sarà il panorama fuori dalla finestra.
2. La Tobin Tax ridurrà la volatilità dei mercati.
Falso. La Tobin Tax riduce la liquidità dei mercati e questo, a parità di condizioni, aumenta la volatilità. Uno dei motivi dei tracolli spaventosi negli ultimi anni è dovuto proprio al fatto che molti capitali si sono “nascosti” in titoli di Stato e conti correnti, e non vengono investiti attivamente sui mercati. Questo, tra l’altro, ha aiutato gli speculatori, che necessitano di un capitale inferiore per muovere il mercato verso l’alto o verso il basso. La Tobin Tax, quindi, aiuterà i grandi speculatori a muovere i mercati a proprio piacimento.
3. La Tobin Tax eviterà che i mercati salgano o scendano troppo in fretta.
Falso. Sarà il contrario: la liquidità funziona come un paracadute che rallenta la caduta dei corsi finanziari (o come un’ancora, quando va verso l’alto). Ad esempio l’utilizzo dei pc e il diffondersi del trading online ha permesso un aumento della liquidità dei mercati finanziari che ha impedito ai mercati di sprofondare in momenti di panico. Se scorriamo la lista delle peggiori perdite percentuali del Dow Jones notiamo che solo 5 su 20 sono successive al 2000 e solo 6 sono successive al 1990. Facciamo qualche paragone: la crisi del 1929 entra in classifica con 8 performance dal 1929 al 1933; quella del 2008-2012 solo con 4, e tutte nel 2008. Ancora: la peggiore perdita dell’era del trading online (15 ottobre 2008) è pari a un terzo della peggiore perdita della storia (19 ottobre 1987), e parliamo della perdita conseguente al crac di Lehman Brothers, che ha scatenato la peggiore recessione della storia dal 1929. Il 1987, al confronto, era una bazzecola, ma la borsa sprofondò perché arrivavano troppi ordini troppo in fretta, e all’epoca venivano annotati con carta e penna. Per darvi un’idea del casino, moltiplicate per un po’ di volte la scena della borsa alla fine del film Una poltrona per due.
4. La Tobin Tax eviterà la formazione di bolle finanziarie.
Falso. Le bolle sono qualcosa di intrinseco all’uomo, ed esistono anche al di fuori della finanza. Lo hula hoop era una bolla; il cubo di Rubik era una bolla. Di solito, però, le chiamiamo in altro modo, ovvero “moda“. Tra l’altro una moda si propaga in modo imprevedibile, e questo accadrà pure sui mercati finanziari, essendo questi molto connessi fra loro. Per cui se si gonfia una bolla sulle borse americane, essa si gonfierà pure sul mercato italiano, nonostante la Tobin Tax. Quando scoppierà a New York scoppierà pure a Milano, nonostante la Tobin Tax. Inoltre, per quanto detto sopra, la salita e la discesa saranno pure più volatili e pericolose.
5. La Tobin Tax ridurrà il trading ad alta frequenza, quello automatizzato (HTF).
Falso. La Tobin Tax si applica sugli ordini eseguiti, mentre gli ordini degli HTF vengono solo inseriti e solo raramente eseguiti. I computer inseriscono questi ordini “fittizi” per capire quali sono le intenzioni degli altri trader, ed solo dopo aver capito tali intenzioni vengono inseriti ordini veri (o vengono annullati quelli precedenti). Sono come i campioni omaggio: assaggi un prodotto e se ti piace, poi magari te lo compri. Allo stesso modo gli HTF assaggiano il mercato e solo se gli piace fanno operazioni vere e tassate dalla Tobin Tax.
6. La Tobin Tax è una tassa europea.
Falso. Solo undici Paesi su ventisette stanno pensando di adottarla e un dodicesimo, i Paesi Bassi, sta pensando di adottarla per favorire le proprie imprese finanziarie, a cominciare dai fondi pensione. L’impressione è che molti Paesi finiranno per non adottarla affatto, o ad adottarla in modo quasi impercettibile, in modo da non far fuggire i capitali domestici e attrarre comunque quelli esteri. Credere che la Germania voglia distruggere l’Eurex è da folli, pertanto, semmai adotterà la Tobin Tax, lo farà al minimo, ovvero con un’aliquota compresa fra un quinto e un cinquantesimo di quella italiana, attraendo in questo modo i capitali in fuga dall’Italia e da altri Paesi. Chi conosce la materia, sa che una tassa sulle transazioni finanziarie per funzionare deve essere applicata ovunque, allo stesso modo e nello stesso momento. L’UE vuole applicarla solo in alcuni Paesi, solo per alcuni soggetti, solo per alcuni titoli e con aliquote diverse da Stato a Stato, e per giunta in tempi diversi. In questo modo creerà grossi problemi a chi la applicherà in modo più estensivo (fra cui l’Italia), con aliquote più alte (fra cui l’Italia) e prima degli altri (l’Italia) a tutto vantaggio di chi non la applicherà (la Gran Bretagna) o la applicherà in modo più ristretto (la Francia)
7. La Tobin Tax ha funzionato in altri Paesi.
(Giuro che ho letto anche questa) Falso. Laddove è stata applicata, la Tobin Tax ha fallito (per i motivi esposti sopra). L’esempio più recente è quello svedese, dove fu un disastro: fu ritirata dopo che i capitali fuggirono dal Paese come i topi da una nave che affonda e aver prodotto un gettito ridicolo. La Svezia, infatti, non vuole sentir parlare di Tobin Tax. Altri esempi di fallimento di tasse simili possono essere a modello. In Italia è stata introdotta una tassa sulle imbarcazioni che si è rivelata un fallimento: dopo avere spinto le barche dai porti italiani a quelli esteri, ha prodotto un gettito di 24 milioni di euro. Il Governo ne aveva preventivati 155. Come conseguenza indiretta, il settore ha accusato la perdita di 200 milioni di fatturato e 10mila nuovi disoccupati. Ieri poi (ad appena un anno dall’introduzione) è stata abolita in Danimarca una tassa sui cibi grassi, in quanto fallimentare e distorsiva: i danesi, semplicemente, se ne andavano in Germania e Svezia a comprare i cibi tassati, aggirando quindi la tassa. Se qualcuno crede che spostare i soldi all’estero sia più difficile che spostare una barca in Francia o andare a comprare il burro in Germania, quel qualcuno ha bisogno di cure mediche, e non al cuore. »»
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