Il momento di tirare fuori megafoni e tamburi

Sheriff of NottinghamMi piacerebbe che le opposizioni, sia di sinistra, che di centro, che di destra, predisponessero un foglio, una tessera, un qualcosa da distribuire a tutti i membri di partito che partecipano a trasmissioni televisive o che vengono intervistati da qualcuno, sia per i tg locali, sia per Omnibus, sia per Annozero fino a Porta a Porta.

Un foglio, una tessera, un qualcosa con su scritto puntualmente e brevemente tutte le tasse che questo governo ha introdotto, vuole introdurre, ha aumentato o aumenterà, e così continuare per settimane, a megafoni e tamburi a ricordare ogni dieci minuti che questa cricca di delinquenti sta aumentando subdolamente la pressione fiscale senza però tagliare gli sprechi, la spesa corrente (come invece fece il governo Prodi).

Gli esempi non finiscono più: si va dal federalismo municipale (addizionale IRPEF, IMU principale anche per le imprese, IMU secondaria obbligatoria per tutti, tassa di soggiorno sulle notti trascorse in albergo), fino alle recenti tasse per catastrofi e rifiuti (in sostanza, aumento delle accise sulla benzina e addizionali varie), all’odiosissima tassa sul cinema (un euro in più per ogni biglietto) che finirà per finanziare i cinepanettoni (tassa che, ovviamente, non dovrà essere versata dai cinema della chiesa cattolica).

Lo facciano, le opposizioni, mandino in tv solo gente con le palle per dire le cose come stanno, che mentre questo governo spreca e regala soldi (anche ma non solo alla criminalità organizzata, si veda il blocco delle demolizioni di edifici abusivi), continua a prelevare soldi dalle tasche dei cittadini, rigorosamente con tassazione indiretta nella maggior parte dei casi, ché metterlo nel cxlo è un’arte.

Si tratta di una mossa assimilabile a quella di un pugile che continua a picchiare l’avversario ridotto all’angolo grazie ad un arbitro distratto: la maggioranza, tutta, Lega compresa, è in quell’angolo, indifesa e pronta a prendere tutti i pugni del mondo sotto forma di frasi brevi ma concrete, e soprattutto con la Verità più pura che trasuda da ogni lettera.

E non venitemi a parlare di fair play: il pugile ora nell’angolo da decenni usa coltelli e colpi sotto la cintura, anche nei confronti dell’arbitro.

Niente colpi scorretti, per carità: solo una tempesta di mazzate da qui fino a quando il regime non tracolla.

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