Giornale Radio Ministero della verità

Quello che potete ascoltare di seguito (se nel feed non c’è il player audio, dovete passare sul sito) è un pezzettino del Giornale Radio 1 (ovviamente RAI) delle sei, quello che mi ha svegliato.

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Male, chiaramente. Perle varie:

L’Italia, seppur lentamente, registra una buona crescita

La buona crescita è uno squallido 1,1% su base annua. Gli altri Paesi vanno molto più forte, ma soprattutto una crescita superiore all’1% si può a stento chiamare crescita. La decenza è almeno mezzo punto più su. Quindi ci stiamo eccitando per nulla. Ma non è finita.

Il balzo più lungo è compiuto dalla Germania, che veniva da una recessione più forte

Più forte rispetto a chi o che cosa? No, perché nel 2009 la crescita tedesca è stata -3,5%, mentre quella italiana è stata di -5%. Quindi di che parliamo? O meglio, perché mettiamo le mani avanti?

Il nostro Paese [l’Italia], spiega il Tesoro [il ministero dell’Economia], sconta la dipendenza energetica dall’estero e il ritardo nel nucleare.

Ah, la dipendenza energetica dall’estero? E io che pensavo che fossero altri fattori sui quali non s’interviene da secoli, tipo uno Stato onnipresente per foraggiare la politica, la totale assenza di mercato e della stessa cultura del mercato o, per essere un po’ tecnici, siamo lenti perché la nostra produttività è proprio scarsa. Ma il nostro ministro dell’Economia è un commercialista, sai quanto gliene frega.

Non è un caso se le economie che crescono di più sono quelle che investono in questa forma di energia.

Ma guarda che è strano. Prendiamo due Paesi, uno l’Inghilterra, che cresce poco più di noi, e poi la Germania, che traina la ripresa europea.

L’Inghilterra sta certamente investendo sul nucleare, ci fu un accordo tempo fa fra Brown e Sarkozy a riguardo.

La Germania no. I tedeschi hanno sì il nucleare, ma pianificano di chiudere (inizialmente per il 2022, ora si attende di capire come andrà la ripresa economica). Ma, più esattamente, su cosa sta investendo la Germania? Sulle rinnovabili, in particolare il fotovoltaico. E perché il fotovoltaico? Perché crea occupazione, il che non è poi tanto male se si pensa che siamo nel bel mezzo di una crisi occupazionale. E avrebbe continuato così, se non si fosse deciso per l’austerity.

Questo radiogiornale vi è offerto dal ministero della verità, in omaggio un bel piatto di mer*a. Buono, vero? Buono, vero. Punto.

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