Strategie elettorali: opposizione a chi?

La strategia del PdL alle amministrative appare chiara. Si presenta un candidato debole, approfondendo la frattura nel centrosinistra e fare campagna elettorale basandosi sulla figura di Silvio Berlusconi.

Nella città dove vivo, ad esempio, la frattura a sinistra rischia di consegnare il municipio alla destra, un gran bel colpo per una città dove non governa un destrorso dai tempi dei podestà fascisti.

L’esempio più chiaro, però, è Reggio Emilia , e perdere quella città, storicamente rossa, sarebbe un colpo durissimo per la già debolissima sinistra.

Insomma, la strategia appare chiara, ma dalle parti del PD pare che non sia così, visto che il vice-disastro Dario Franceschini se la prende con l’Italia dei Valori, un alleato, men che meno tendendo la mano alla sinistra moderata, nel tentativo di dare un’idea al Partito Democratico, che oggi non è né di centro, né di sinistra, né tanto meno di centrosinistra.

Il PD fa opposizione. Ma non abbiamo ancora capito a chi la sta facendo: alla sinistra, ad Antonio Di Pietro o a sé stesso?

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2 Comments

  1. Se non altro a Trento hanno vinto. Alleati con l’UDC, ma hanno vinto. Il PdL si è preso ben il 13%. Ah, già, Trento non è mica l’Italia.

  2. Se non altro a Trento hanno vinto. Alleati con l’UDC, ma hanno vinto. Il PdL si è preso ben il 13%. Ah, già, Trento non è mica l’Italia.

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