Una politica random

Quando sono tornato a casa oggi ho aperto la cassetta delle lettere (quella reale) e ho trovato un volantino di propaganda di un tizio (un imprenditore nel campo dell’editoria e della pubblicità) che vuole candidarsi alle europee ((Non scrivo chi è perché mi fa senso fargli anche solo un minimo di pubblicità.))

Una cosa mi ha colpito: non c’era alcun simbolo di alcun partito. C’era un cerchio con dentro scritto “Simbolo partito” e accanto il nome del tizio.

Poi leggo le poche righe di presentazione fra le quali leggo di barrare per le Europee il partito che lo candiderà e dargli fiducia, indipendentemente dalla ideologia personale e dal partito per cui si è soliti votare.

Subito sotto il suo programma: difendere i diritti nell’interesse di donne, anziani e minori «della nostra regione» (si noti che alle europee l’Italia è divisa in cinque circoscrizioni/macroregioni). Insomma, un programma populista: credo che tutti i partiti si sciacquino la bocca con parole simili.

Dietro il volantino c’è la richiesta di adesione gratuita all’associazione presieduta da questo tizio. Sottolineo gratuita.

Dunque è già cominciata la campagna elettorale? No. Io la vedo così: questo volantino non serve per fare campagna elettorale. Quella verrà dopo. Questo volantino serve a promuovere l’associazione che sostiene il candidato, insomma, per ingrossare le fila. Tizio si presenterà poi presso i vari partiti dicendo “ehi, io guido tot migliaia di elettori, chi mi vuole candidare?”.

Più elettori potenziali potrà portare con sé, maggiori possibilità avrà nel farsi candidare da un grande partito, del quale potrà usare le risorse per fare campagna elettorale e farsi eleggere. Insomma, per come la vedo io, è solo una vendita al miglior offerente.

Anche negli USA, dove si vota la persona e non il partito, si sa che un democratico condivide certi valori, mentre un repubblicano ne condivide altri, quindi un elettore sa da quali presupposti ideologici partire, poi informandosi scoprirà se è un liberal o un ultraconservatore, e voterà di conseguenza.

Ma in questo caso non è così: abbiamo solo un nome e un’ovvietà (la tutela dei diritti, ma quali poi?). E un invito a lasciar perdere le idee personali per votare un tizio che poi non si sa se aderirà a Rifondazione Comunista o a Forza Nuova.

Non solo la politica è diventata solo merda. C’è gente che la prende pure per il culo.

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