25 buone ragioni contro l’election day

Bene, è ufficiale, il 6 e 7 giugno si voterà per europee e amministrative. E per il referendum? Boh!

Maroni si bea: risparmieremo un sacco di soldi!

Aspettando di sapere (ad aprile) quando si terrà il referendum, posto che non vi è alcun impedimento legislativo che impedisca l’accorpamento, proverò a immaginare possibili spiegazioni che Maroni (o qualcun altro del Governo) porranno se e quando ci diranno che il referendum non si terrà il 6 e 7 giugno. Anche se spero fortemente si riesca, in qualche modo, a indirlo in quei due giorni.

  1. «Capisco il risparmiare, ma ci sono un sacco di persone che campano grazie alle elezioni: è un brutto segnale per il Paese che lo Stato non permetta alle persone che campano di elezioni di consumare in un momento di crisi»
  2. «Avremo enormi problemi organizzativi, perché si formeranno gigantesche code, dovute al fatto che ci vorrà molto tempo per apporre tre ics»
  3. «Temiamo che le matite copiative, che sono le stesse usate nel 1946, possano consumarsi troppo in fretta, visto che alcuni elettori dovranno apporre addirittura tre ics, e allora tutto il risparmio sarebbe vanificato, con grave perdita per il patrimonio archeologico nazionale»
  4. «Non possiamo permettere che gli elettori si stanchino votando troppo»
  5. «Temiamo che, dovendo rimanere troppo tempo dentro una cabina elettorale, possano esservi crisi dovute alla claustrofobia»
  6. «Mancano solo quarantacinque giorni alle elezioni e l’istituto poligrafico non può stampare così tante schede in così poco tempo: c’è bisogno di almeno una settimana per farlo»
  7. «La schiavitù è stata abolita da tempo: pensate ai poveri commissari!»
  8. «Non possiamo permettere che la gente vada in vacanza fra le amministrative e il ballottaggio: dobbiamo tenerla occupata in qualche modo, no?»
  9. «Io ve l’avevo detto che la democrazia avrebbe portato guai!»
  10. «Toglieremmo tempo prezioso che la gente potrebbe passare guardando la tv»
  11. «Tre o più schede confonderanno gli anziani: avete visto che è successo con la social card?»
  12. «Temiamo crisi epilettiche a causa dei diversi colori delle schede»
  13. «Non abbiamo abbastanza urne elettorali»
  14. «È già troppo se ve lo facciamo fare ‘sto referendum, dovreste ringraziarci invece di lamentarvi!»
  15. «Crisi? Quale crisi?»
  16. «Referendum? Quale referendum?»
  17. «Perché fare un referendum elettorale se non ci saranno più elezioni?»
  18. «Temiamo che la gente possa  confondersi non vedendo la scritta “Berlusconi presidente” e chiedersi: “Per cosa stiamo votando, allora?”»
  19. «Gli spot informativi sarebbero troppi e toglierebbero spazio pubblicitario che Mediaset potrebbe vendere»
  20. «Ci sono un italiano, un francese e un bulgaro…»
  21. «Abbiamo posposto il referendum perché abbiamo deciso di rifare le schede: avremo schede tricolori per votare contro, bianche per votare pro. Come, cosa volete dire con “l’hanno gia fatto“?» (valepert)
  22. «Elezioni in giorni diversi, lo hanno fatto anche in Germania, Gran Bretagna e Svervegia»
  23. «Non possiamo garantire che tutti gli elettori riusciranno a raggiungere in tempo il seggio elettorale unico di Malpensa perché pare non ci siano abbastanza aerei: a scanso di equivoci, però, abbiamo già comprato e pagato a prezzo pieno sessanta milioni di biglietti aerei dell’Alitalia, perché noi siamo il governo del fare!»
  24. «Qual è il problema? Da noi si tengono elezioni solo ogni morto di papa!»
  25. «Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribai con cofandina; come antifurto, per esempio.»

L’unica spiegazione che non sentiremo di certo, qualora non si votasse per il referendum il 6 e 7 giugno, è «non vogliamo che questo referendum passi».

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