Berlusconi al di sopra di tutto: l’uso sapiente delle immagini per distorcere le impressioni

Ieri sera, prima di andare a dormire, ho visto un pezzetto di Porta a Porta che parlava delle elezioni abruzzesi. Mi ha fatto una certa impressione un servizio che sembrava (e probabilmente è stato) ideato dagli esperti di immagine di Berlusconi con la compiacenza dell’amico Vespa, per tre motivi:

  1. Chiodi, il neopresidente abruzzese, non diceva una parola, stava sempre insieme a Berlusconi (per la cronaca, io ho sentito per la prima volta la voce di Chiodi solo oggi e questo mi fa pensare che questo tizio sia un mezzo manichino);
  2. In un pezzo del servizio si vedeva Berlusconi (a occhio era una strada di Pescara, ma non vorrei dire scemenze), in giacca e maglia nere d’ordinanza, correre sorridente circondato, come al solito, dalle guardie del corpo. I gorilla, però, stranamente, non lo proteggevano dal davanti: il cameraman, infatti, lo riprendeva frontalmente, dal basso verso l’alto, e piuttosto da vicino. Difficile che sia un caso, anche perché…
  3. In una successiva intervista, in cui Chiodi si vedeva solo “di naso”, Berlusconi veniva ancora una volta ripreso dal basso, tanto che sembrava sormontare la giornalista che manteneva il microfono. Non solo: a giudicare dal naso di Chiodi, quest’ultimo era sullo stesso piano della giornalista. Il che significa che o Chiodi è ancora più basso di Berlusconi oppure (più probabilmente) quest’ultimo stava su un gradino.

In tutto il resto del servizio il regime delle inquadrature segnava sempre lo stesso copione: Silvio non dava mai l’impressione di essere uno “normale”, si ergeva sempre sugli altri e a parte il soffitto non c’era nulla più in alto di lui. Per fare un termine di paragone, è tutto l’opposto della strategia di Obama, il quale, durante i suoi discorsi, faceva in modo di essere ripreso sempre dando l’impressione di essere in mezzo alla gente (di spalle, di fronte, di lato, aveva sempre la gente intorno).

La differenza, però, è ulteriore: nel caso del presidente eletto si trattava di disposizioni di partito valide erga omnes, ovvero ai giornalisti veniva assegnato un certo spazio dal quale effettuare le riprese, e dunque non c’era nulla di innaturale (anzi, era ben noto a tutti che si trattava di una strategia d’immagine).

Nel caso del premier, invece, le inquadrature erano terribilmente innaturali e volte a dare un’immagine evidentemente distorta della persona. In altre parole, mentre Obama veniva ripreso così come era con l’aggiunta delle persone tutte intorno, Berlusconi veniva ripreso in modo da farlo sembrare di un livello superiore. Stessa cosa vale per lo show sulla scala, dove l’intenzione di Berlusconi di guardare il mondo dall’alto in basso è più che palese.

Non c’è nulla di male ad utilizzare sapientemente le tecniche di marketing: solo che usarle per distorcere la realtà delle cose e assecondare l’ego di una persona mi suona come una truffa. L’ennesima, per il Cavaliere.

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