Il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto torna a lanciare la guerra dei numeri («erano solo 300mila»), […] e a ricordare la vittoria elettorale berlusconiana («nulla fa pensare che i rapporti di forza espressi dall’urna si siano modificati»).
Ovvero abbiamo ancora almeno il 47% dei consensi.
la percentuale di chi dichiara di valutare positivamente l’operato del Governo supera oggi di poco il 40%, a fronte del 60% degli inizi di settembre.
E questo lo dice Mannheimer, mica i comunisti (Mannheimer è ospite quasi fisso di Bruno Vespa a Porta a Porta, per chi non lo sapesse).
Ma forse Cicchitto voleva riferirsi ai rapporti fra maggioranza e opposizione? Mannheimer non so per quale motivo non abbia dato dati disaggregati (se li ha dati io non li ho trovati) per dirci come vanno LE opposizionI (visto che in Parlamento ce ne sono tre). Allora forse ha ragione, visto che anche l’opposizione è in calo (più modesto).
Di sicuro, più della metà degli italiani, secondo Mannheimer, ha sulle scatole sia il Governo che il Partito Democratico. E io sono fra questi. Possibile che io sia l’unico scemo a fare 2+2? Che io sia l’unico a notare che l’Italia è ferma da decenni e che da decenni la politica è fatta dalla stessa gente? Che fin quando sta gente rimarrà al potere e si riprodurrà in Parlamento, noi staremo sempre più da schifo? La crisi che viviamo oggi si differenzia dalle altre dal fatto che quest’anno siamo in compagnia. L’anno prossimo rimarremo fra i Paesi in crisi, mentre gli altri si saranno ripresi.
Che ce l’avessi col Governo, è cosa nota. Che ce l’avessi col PD pure, ma forse a qualcuno è sfuggito. Ieri ho assistito (in differita) alle parole di Veltroni. Sta copiando Obama. Avete notato lo scenario? Le riprese televisive che riprendevano Veltroni circondato di persone anche alle spalle? Come Obama.
Avete notato che Veltroni, in un’ora, ha detto solo «il governo è brutto» e «noi siamo i meglio», senza darmi un solo motivo per il quale dovrei votare il PD? Come Obama, che ha fatto, sinora, solo proclami.
Veltroni ha nel suo programma elettorale la vittoria di Obama. Lo disse anche da Fazio qualche tempo fa. Ha citato Obama un sacco di volte e non ha fatto il nome di Berlusconi neppure una.
Mi chiedo che succederà se Obama fra due martedì uscirà sconfitto dalle urne (cosa tutt’altro che improbabile, tenetelo a mente). Immagino che Veltroni si sparerà contro uno spigolo colpendolo di testa.
Insomma, da un lato abbiamo un governo di gente che dà i numeri (come Cicchitto), che racconta scemenze e attacca qualunque cosa respiri (Bocchino, Gasparri, Bonaiuti, Capezzone), che annuncia un sacco di cose (Brunetta), che terrorizza i mercati (Tremonti), che somiglia a gente poco raccomandabile di mia conoscenza (Gelmini, vabbé, questa è una cosa personale), che avvisa i naviganti che il governo userà il manganello (Berlusconi, salvo dire che il video che lo riprende dire quelle cose è mistificato e che è stato frainteso, come al solito è colpa della sinistra).
Dall’altro lato, abbiamo il maggiore partito di opposizione che non fa un emerito ca**o. Punto, senza scampo: o inciucia o proclama. L’arrosto è finito, dal barbecue al Circo Massimo è uscito solo fumo.
Adesso Veltroni vuole pure rompere con Di Pietro, che è l’unico che si sta differenziando dalla massa di coglioni che parlano tanto e non fanno niente. Certo, solo sulla giustizia, dove mi trova più che d’accordo sul fatto che, se commettiamo lo stesso reato, dobbiamo andare in galera sia io che Berlusconi. Ma almeno è qualcosa in più del nulla assoluto che Veltroni ci sta regalando. Anzi, adesso Veltroni pare volere allearsi con l’UDC di Cuffaro (che è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, che non fa male ricordare quanti condannati in primo, secondo e terzo grado ci sono in Parlamento).
Qualcuno dell’entourage di Veltroni, mi faccia un piacere: lo schiaffeggi per farlo svegliare.
(Scusate lo sfogo, ma ci voleva).