Neppure si è aperta la Fiera del Libro di Torino, e già infuriano le polemiche. Fuori si bruciano le bandiere di Israele per mano di attivisti dei centri sociali.
Antefatto: la Fiera del Libro di Torino ospita quest’anno Israele, nel sessantesimo anniversario della sua fondazione. Presenti non politici, bensì poeti e altri artisti.
Fuori dalla fiera, si diceva, si bruciano le bandiere israeliane. Motivazione: «noi pensiamo che ben più forti, più clamorose siano le morti, ormai quotidiane, di civili palestinesi, tra cui anche bimbi di pochi mesi, sotto il fuoco israeliano». Questi imbecilli, effettivamente, non pensano che ci siano anche morti israeliani che Israele vuole vendicare: i raid di Israele contro Gaza sono da correlarsi comunque ai lanci di razzi da parte dei palestinesi di Hamas. Questi bruciabandiere dimostrano solo di non avere cervello: eppure basta poco per rendersi conto che ci sono coglioni sia da parte israeliana che da parte palestinese, visto che la guerra si fa in due. E Israele e Hamas non sono un’eccezione.
Un po’ di storia: l’arrivo di ebrei in Palestina è cominciato come un normale flusso migratorio, addirittura la Gran Bretagna lo aveva anche fermato. Poi gli israeliani avevano cominciato a compiere azioni terroristiche contro i palestinesi. Per tutta risposta gli arabi, dopo la nascita dello Stato di Israele, hanno più volte fatto la guerra contro Israele, perdendo. Senza dichiararsi migliori di Israele, i palestinesi hanno poi preso il posto degli israeliani con gli attacchi terroristici. Risultato? Israeliani e palestinesi (non tutti, per carità, solo gli estremisti) sono ugualmente terroristi (e a momento questi terroristi sono al governo).
Si può quindi evincere soltanto che fra i palestinesi e gli israeliani ci sono uguali responsabilità nel non volere la pace (questo almeno “ai piani alti”). Dare ragione a uno dei due è da imbecilli, lo è ancora di più dare torto a una sola parte: la ragione è nella pace e basta.
Senza rendersi conto, queste frange della sinistra estrema si comportano (spiritualmente) come dei nazisti. Non credo sia antisemitismo o odio razziale o voglia di sterminio. Secondo me si tratta semplicemente di un mix di idiozia e ignoranza allo stato puro.
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non mi sono mai interessato delle origini di una inutile guerra ma, a quanto ne ho capito io, storicamente è avvenuto così:
1) dopo la seconda guerra mondiale gli israeliani sono tornati in patria e si sono trovati gli arabi
2) l’Onu ha stabilito di fare gli stati d’Israele e di Palestina
3) il primo si è formato, il secondo no
4) gli arabi hanno fatto guerra agli ebrei e hanno perso, quindi Israele ha esteso i suoi confini
5) i palestinesi da decenni rivogliono le terre perse
è ovvio che entrambe le parti sbagliano a proseguire con il conflitto ma, nel torto, IMHO ha relativamente più ragione Israele…
non mi sono mai interessato delle origini di una inutile guerra ma, a quanto ne ho capito io, storicamente è avvenuto così:
1) dopo la seconda guerra mondiale gli israeliani sono tornati in patria e si sono trovati gli arabi
2) l’Onu ha stabilito di fare gli stati d’Israele e di Palestina
3) il primo si è formato, il secondo no
4) gli arabi hanno fatto guerra agli ebrei e hanno perso, quindi Israele ha esteso i suoi confini
5) i palestinesi da decenni rivogliono le terre perse
è ovvio che entrambe le parti sbagliano a proseguire con il conflitto ma, nel torto, IMHO ha relativamente più ragione Israele…
non mi sono mai interessato delle origini di una inutile guerra ma, a quanto ne ho capito io, storicamente è avvenuto così:
1) dopo la seconda guerra mondiale gli israeliani sono tornati in patria e si sono trovati gli arabi
2) l’Onu ha stabilito di fare gli stati d’Israele e di Palestina
3) il primo si è formato, il secondo no
4) gli arabi hanno fatto guerra agli ebrei e hanno perso, quindi Israele ha esteso i suoi confini
5) i palestinesi da decenni rivogliono le terre perse
è ovvio che entrambe le parti sbagliano a proseguire con il conflitto ma, nel torto, IMHO ha relativamente più ragione Israele…
De gustibus. Ma certamente la poca flessibilità di Israele volto alla creazione di uno Stato palestinese e quindi a fare un passo verso la pace dovrebbe contribuire a riequilibrare le colpe.
De gustibus. Ma certamente la poca flessibilità di Israele volto alla creazione di uno Stato palestinese e quindi a fare un passo verso la pace dovrebbe contribuire a riequilibrare le colpe.
De gustibus. Ma certamente la poca flessibilità di Israele volto alla creazione di uno Stato palestinese e quindi a fare un passo verso la pace dovrebbe contribuire a riequilibrare le colpe.
Non sono d’accordo che abbia più ragione Israele, e sennò ai poveri pellerossa chi ci pensa? Si fanno le riserve per gli israeliani?
Esempio paradossale per dire che non è scontato come “abbiano più ragione gli israeliani” dopo che se ne sono andati dalla loro terra e sono rimasti lontani per parecchio tempo.
Non sono d’accordo che abbia più ragione Israele, e sennò ai poveri pellerossa chi ci pensa? Si fanno le riserve per gli israeliani?
Esempio paradossale per dire che non è scontato come “abbiano più ragione gli israeliani” dopo che se ne sono andati dalla loro terra e sono rimasti lontani per parecchio tempo.
Non sono d’accordo che abbia più ragione Israele, e sennò ai poveri pellerossa chi ci pensa? Si fanno le riserve per gli israeliani?
Esempio paradossale per dire che non è scontato come “abbiano più ragione gli israeliani” dopo che se ne sono andati dalla loro terra e sono rimasti lontani per parecchio tempo.
E, detto per inciso, io vedo questa volontà di dare più diritto agli isrealiani di abitare lì come un tentativo di ripagamento dei danni della shoah. Ma non si ripaga un olocausto con una guerra.
E, detto per inciso, io vedo questa volontà di dare più diritto agli isrealiani di abitare lì come un tentativo di ripagamento dei danni della shoah. Ma non si ripaga un olocausto con una guerra.
valepert: eh?
1) chi è un israeliano? questa nazionalità è nata insieme allo stato, visto che una cosa sono le persone di religione ebrea (che esistono da tempo) e una cosa quelle che appartengono allo stato di Israele (che quindi, esistono da 60 anni)
2) anche se ci si riferisce (erroneamente) agli ebrei, c’è da dire che dopo duemila e passa anni, essi si sono insediati in un territorio *non loro*. Come puoi chiamare la zona che abitavano i tuoi antenati di due millenni fa “patria”? Era a tutti gli effetti la “patria” palestinese.
Il punto è che, IMHO, è stata la coscienza sporca degli europei, che hanno permesso l’Olocausto, a dare un territorio-contentino a delle persone che sono legate unicamente dalla religione. Ovviamente gli stessi europei non avrebbero mai concesso una parte del proprio territorio, e quindi hanno scelto un posto qualsiasi del mondo (scegliendo male, perché quella zona è già “calda” di suo). Poi è ovvio che seguito ci siano state gravissime colpe da entrambe le parti, non lo nego.
valepert: eh?
1) chi è un israeliano? questa nazionalità è nata insieme allo stato, visto che una cosa sono le persone di religione ebrea (che esistono da tempo) e una cosa quelle che appartengono allo stato di Israele (che quindi, esistono da 60 anni)
2) anche se ci si riferisce (erroneamente) agli ebrei, c’è da dire che dopo duemila e passa anni, essi si sono insediati in un territorio *non loro*. Come puoi chiamare la zona che abitavano i tuoi antenati di due millenni fa “patria”? Era a tutti gli effetti la “patria” palestinese.
Il punto è che, IMHO, è stata la coscienza sporca degli europei, che hanno permesso l’Olocausto, a dare un territorio-contentino a delle persone che sono legate unicamente dalla religione. Ovviamente gli stessi europei non avrebbero mai concesso una parte del proprio territorio, e quindi hanno scelto un posto qualsiasi del mondo (scegliendo male, perché quella zona è già “calda” di suo). Poi è ovvio che seguito ci siano state gravissime colpe da entrambe le parti, non lo nego.
@cryptex: non proprio un posto qualsiasi → http://it.wikipedia.org/wiki/Eretz_Israel (e gliene è stato concesso solo una parte)
@cryptex: non proprio un posto qualsiasi → http://it.wikipedia.org/wiki/Eretz_Israel (e gliene è stato concesso solo una parte)
@cryptex: non proprio un posto qualsiasi → http://it.wikipedia.org/wiki/Eretz_Israel (e gliene è stato concesso solo una parte)
Che gli estremismi di destra e di sinistra si congiungano, in un crogiolo di idee confuse e incoerenti, lo dico da tempo.
L’anticapitalismo, l’antiisraelismo, l’antiamericanismo vengono a trovarsi in frange estreme sia di destra che di sinistra, almeno a quanto vedo.
Poi spesso certi estremisti non hanno nemmeno idea di quali siano le proprie idee… e da qui tutta una serie di contraddizioni e incoerenze
Che gli estremismi di destra e di sinistra si congiungano, in un crogiolo di idee confuse e incoerenti, lo dico da tempo.
L’anticapitalismo, l’antiisraelismo, l’antiamericanismo vengono a trovarsi in frange estreme sia di destra che di sinistra, almeno a quanto vedo.
Poi spesso certi estremisti non hanno nemmeno idea di quali siano le proprie idee… e da qui tutta una serie di contraddizioni e incoerenze
Che gli estremismi di destra e di sinistra si congiungano, in un crogiolo di idee confuse e incoerenti, lo dico da tempo.
L’anticapitalismo, l’antiisraelismo, l’antiamericanismo vengono a trovarsi in frange estreme sia di destra che di sinistra, almeno a quanto vedo.
Poi spesso certi estremisti non hanno nemmeno idea di quali siano le proprie idee… e da qui tutta una serie di contraddizioni e incoerenze
@tooby: be’, il fatto che il posto sia designato da un testo religioso non cambia niente
@tooby: be’, il fatto che il posto sia designato da un testo religioso non cambia niente
@tooby: be’, il fatto che il posto sia designato da un testo religioso non cambia niente
La classe dirigente Israeliana fomenta il terrorismo esattamente come Hamas. Dispone solo di più mezzi.
Nessuno ha ragione, e stare a guardare le ragioni storiche non so quanto senso possa avere quando ormai ci sono i figli dei figli, nati e cresciuti lì.
Come Unione Europea però dovremmo fare più pressione su Israele, rispetto a chi ormai non ha più niente da perdere.
La classe dirigente Israeliana fomenta il terrorismo esattamente come Hamas. Dispone solo di più mezzi.
Nessuno ha ragione, e stare a guardare le ragioni storiche non so quanto senso possa avere quando ormai ci sono i figli dei figli, nati e cresciuti lì.
Come Unione Europea però dovremmo fare più pressione su Israele, rispetto a chi ormai non ha più niente da perdere.
La classe dirigente Israeliana fomenta il terrorismo esattamente come Hamas. Dispone solo di più mezzi.
Nessuno ha ragione, e stare a guardare le ragioni storiche non so quanto senso possa avere quando ormai ci sono i figli dei figli, nati e cresciuti lì.
Come Unione Europea però dovremmo fare più pressione su Israele, rispetto a chi ormai non ha più niente da perdere.
Ecco un profilo di uno dei ‘padri’ di Israele, Menachem Begin, Premio Nobel per la pace 1978:
Nato a Brest Litovsk, Polonia, nel 1913.
Nel 1939, all’inizio della guerra, diserta dall’esercito polacco e si arruola in quello sovietico.
Alla fine della guerra, ottiene dall’Armata Rossa l’autorizzazione a recarsi in Palestina per compiere una missione speciale.
In Palestina, per meglio iniziare l’azione terroristica alla quale era stato assegnato dai sovietici, si arruola nell’esercito britannico.
Nel 1946 abbandona l’esercito britannico e aderisce alla Irgun Zvai Leumi, di cui diventa ben presto il capo. Organizza e dirige l’attività terroristica della Irgun, sia contro gli arabi che contro gli inglesi.
Il 25 aprile 1946 guida personalmente un commando che attacca un garage inglese uccidendone tutto il personale addetto.
Il 22 luglio 1946 è alla testa del gruppo di terroristi che fa esplodere l’hotel King David provocando la morte di 97 persone, in gran parte ammalati, feriti, medici e infermiere (l’hotel era adibito a ospedale militare).
Il 1 marzo 1947 uccide due ufficiali britannici in un circolo militare inglese.
Il 18 aprile uccide un passante con una bomba, in una azione intimidatoria terrorista. Due giorni dopo lancia un’altra bomba contro un ospedale della Croce Rossa Internazionale di Gerusalemme.
Il 12 luglio 1947 con alcuni compagni rapisce due sottufficiali inglesi appena ventenni, Mervyn Paice e Clifford Martin: li tortura a lungo e li impicca poi con fil di ferro. Ai due cadaveri lega una bomba che ferisce i soccorritori sopraggiunti.
Tre mesi dopo dirige una rapina ad una succursale della Barclay’s Bank e, nel fuggire col bottino, uccide quattro agenti di servizio.
Nel febbraio 1948 dirige un gruppo di terroristi in un attacco contro un ospedale inglese di Gerusalemme: risultato, tre militari feriti vengono assassinati nei loro letti.
Il 10 aprile 1948, il più odioso e più noto dei crimini delle lotte in Palestina: Begin mette a punto e dirige personalmente l’azione di rappresaglia contro il villaggio arabo di Deir Yassin, con l’uccisione a sangue freddo di tutti e 254 i suoi abitanti, compresi i vecchi, gli infermi e i bambini in fasce.
Azioni analoghe saranno volute, da Begin capo del governo di Israele, contro villaggi arabi al di là della frontiera libanese: le vittime, migliaia.
Tratto da “OP: settimanale di fatti e notizie” – 16 gennaio 1979
Ecco un profilo di uno dei ‘padri’ di Israele, Menachem Begin, Premio Nobel per la pace 1978:
Nato a Brest Litovsk, Polonia, nel 1913.
Nel 1939, all’inizio della guerra, diserta dall’esercito polacco e si arruola in quello sovietico.
Alla fine della guerra, ottiene dall’Armata Rossa l’autorizzazione a recarsi in Palestina per compiere una missione speciale.
In Palestina, per meglio iniziare l’azione terroristica alla quale era stato assegnato dai sovietici, si arruola nell’esercito britannico.
Nel 1946 abbandona l’esercito britannico e aderisce alla Irgun Zvai Leumi, di cui diventa ben presto il capo. Organizza e dirige l’attività terroristica della Irgun, sia contro gli arabi che contro gli inglesi.
Il 25 aprile 1946 guida personalmente un commando che attacca un garage inglese uccidendone tutto il personale addetto.
Il 22 luglio 1946 è alla testa del gruppo di terroristi che fa esplodere l’hotel King David provocando la morte di 97 persone, in gran parte ammalati, feriti, medici e infermiere (l’hotel era adibito a ospedale militare).
Il 1 marzo 1947 uccide due ufficiali britannici in un circolo militare inglese.
Il 18 aprile uccide un passante con una bomba, in una azione intimidatoria terrorista. Due giorni dopo lancia un’altra bomba contro un ospedale della Croce Rossa Internazionale di Gerusalemme.
Il 12 luglio 1947 con alcuni compagni rapisce due sottufficiali inglesi appena ventenni, Mervyn Paice e Clifford Martin: li tortura a lungo e li impicca poi con fil di ferro. Ai due cadaveri lega una bomba che ferisce i soccorritori sopraggiunti.
Tre mesi dopo dirige una rapina ad una succursale della Barclay’s Bank e, nel fuggire col bottino, uccide quattro agenti di servizio.
Nel febbraio 1948 dirige un gruppo di terroristi in un attacco contro un ospedale inglese di Gerusalemme: risultato, tre militari feriti vengono assassinati nei loro letti.
Il 10 aprile 1948, il più odioso e più noto dei crimini delle lotte in Palestina: Begin mette a punto e dirige personalmente l’azione di rappresaglia contro il villaggio arabo di Deir Yassin, con l’uccisione a sangue freddo di tutti e 254 i suoi abitanti, compresi i vecchi, gli infermi e i bambini in fasce.
Azioni analoghe saranno volute, da Begin capo del governo di Israele, contro villaggi arabi al di là della frontiera libanese: le vittime, migliaia.
Tratto da “OP: settimanale di fatti e notizie” – 16 gennaio 1979
Ecco un profilo di uno dei ‘padri’ di Israele, Menachem Begin, Premio Nobel per la pace 1978:
Nato a Brest Litovsk, Polonia, nel 1913.
Nel 1939, all’inizio della guerra, diserta dall’esercito polacco e si arruola in quello sovietico.
Alla fine della guerra, ottiene dall’Armata Rossa l’autorizzazione a recarsi in Palestina per compiere una missione speciale.
In Palestina, per meglio iniziare l’azione terroristica alla quale era stato assegnato dai sovietici, si arruola nell’esercito britannico.
Nel 1946 abbandona l’esercito britannico e aderisce alla Irgun Zvai Leumi, di cui diventa ben presto il capo. Organizza e dirige l’attività terroristica della Irgun, sia contro gli arabi che contro gli inglesi.
Il 25 aprile 1946 guida personalmente un commando che attacca un garage inglese uccidendone tutto il personale addetto.
Il 22 luglio 1946 è alla testa del gruppo di terroristi che fa esplodere l’hotel King David provocando la morte di 97 persone, in gran parte ammalati, feriti, medici e infermiere (l’hotel era adibito a ospedale militare).
Il 1 marzo 1947 uccide due ufficiali britannici in un circolo militare inglese.
Il 18 aprile uccide un passante con una bomba, in una azione intimidatoria terrorista. Due giorni dopo lancia un’altra bomba contro un ospedale della Croce Rossa Internazionale di Gerusalemme.
Il 12 luglio 1947 con alcuni compagni rapisce due sottufficiali inglesi appena ventenni, Mervyn Paice e Clifford Martin: li tortura a lungo e li impicca poi con fil di ferro. Ai due cadaveri lega una bomba che ferisce i soccorritori sopraggiunti.
Tre mesi dopo dirige una rapina ad una succursale della Barclay’s Bank e, nel fuggire col bottino, uccide quattro agenti di servizio.
Nel febbraio 1948 dirige un gruppo di terroristi in un attacco contro un ospedale inglese di Gerusalemme: risultato, tre militari feriti vengono assassinati nei loro letti.
Il 10 aprile 1948, il più odioso e più noto dei crimini delle lotte in Palestina: Begin mette a punto e dirige personalmente l’azione di rappresaglia contro il villaggio arabo di Deir Yassin, con l’uccisione a sangue freddo di tutti e 254 i suoi abitanti, compresi i vecchi, gli infermi e i bambini in fasce.
Azioni analoghe saranno volute, da Begin capo del governo di Israele, contro villaggi arabi al di là della frontiera libanese: le vittime, migliaia.
Tratto da “OP: settimanale di fatti e notizie” – 16 gennaio 1979
Questo tanto per dire che trovo questo post, quello iniziale, piuttosto infelice. E spiego il perché:
1-Non si può contestare Israele e gli USA? E perché no? Cosa li rende intangibili? Si parla di bandiere: Fini ha giudicato questa loro bruciacchiatura più grave delle botte che hanno ucciso il ragazzo di Verona. Bel paragone, heh? E intanto a fare il ministro hanno nominato gente che con la bandiera (nazionale) ci si puliva il kulo.
2-Israele commette crimini. Costruisce un Muro che ha come scopo quello di rendere impossibile la vita ai Palestinesi più ancora che di ‘proteggersi’. L’ONU ha votato una marea di risoluzioni contro Israele ma non sono vincolanti: le blocca l’America con il veto. Se fosse l’Irak o la Yugoslavia a quest’ora li avrebbero bombardati e invasi. Invece gli danno armi a profusione e 3 mld di aiuti economici l’anno.
3-Israele opprime i Palestinesi. Le colonie in Palestina, è bene ricordarlo, sono per il diritto internazionale, ILLEGALI. Ma chissenefrega. Tu sai che a Hebron pochi centinaia di ebrei dominano il centro della città con la complicità dell’Esercito? Opprimendo centomila palestinesi? Sai che essendo solo territori ‘occupati’ e non annessi le Colonie dovrebbero essere TUTTE demolite? Invece vanno avanti.
4-Con i tuoi criteri di valutazione, pare di capire che l’epopea del West non fu un genocidio contro gli Indiani, ma la giusta rivendicazione di una Terra Promessa per gli Europei. Che gli indiani non hanno voluto cogliere, e allora peggio per loro, così imparano a non cedere senza resistenza le loro terre.
5-Apartheid. Lo ha definito così Jimmy Carter. Quello dell’Accordo di Camp David che hanno fatto firmare la pace ad Israele con l’Egitto. Gli Israeliani qualche settimana fa gli hanno sbattuto la porta in faccia, non lo hanno nemmeno ricevuto. E Bush ha negato ogni appoggio alla missione di Carter.
6-Con questi criteri il Sud Africa, senza nessuna pressione internazionale, sarebbe ancora con l’apartheid e Mandela avrebbe fatto la fine di Arafat, marcendo in qualche prigione
7-Il Sionismo è un sottoprodotto della cultura di persecuzioni cristiane contro gli Ebrei. Non sono mai stati questi i problemi con gli Arabi, che in Palestina hanno vissuto per millenni assieme agli Ebrei. Gli equilibri sono stati stravolti negli ultimi 100 anni, e sopratutto dopo la guerra. Ma perché gli Ebrei non hanno chiesto un pezzo di Germania? Perché dovevano tornare in Palestina? Facciamo che la cosa non dispiaceva chi aveva interesse che il M.O. non diventasse troppo indipendente? Facciamo che Israele è rimasto uno stato MOLTO utile all’Occidente per controllare la regione? (=petrolio)
8-Infine: la ragione non è di chi picchia di più, vince la guerra o le elezioni. Se la piglia, ma non è sua. I Palestinesi vivono in un emergenza umanitaria continua, e chi ha le chiavi di questo non è Hamas, ma Israele, ben interessata alla ‘strategia della tensione’. Vuoi due prove?
8A: Hamas ha vinto le elezioni, ok. non riconosce Israele, OK. Ma dopo avere vinto 2 anni fa, ha tenuto una tregua di 2 mesi senza attaccare Israele, che invece ha ucciso nel contempo 60 Palestinesi. Ti sembra una cosa corretta?
8B: per non parlare dello scoop di Vanity Fair: incredibile a dirsi, hanno documentato un accordo tra Fatha e USA per rovesciare Hamas, che ha reagito con la battaglia di giugno scorso. Qualcuno se lo ricorda? Si tratta di un ‘golpe’ tentato ai danni di una istituzione democraticamente eletta. Piaccia o meno.
9-Già dimenticavo: la Fiera del Libro NON è stata una manifestazione culturale. E’ stata un evento politico. E mi pare indecente festeggiare i 60 anni di una nazione che attualmente opprime un intero popolo tra profughi, internati a Gaza e oppressi in Cisgiordania. Ecco perché tante contestazioni. Purtroppo c’é ancora chi non cede alle verità ‘precostituite’ sulla intangibilità morale di Israele, che sarebbe bene per tutti (anche per Israele) mettere in discussione. La Shoa non è un assegno in bianco, e non giustifica gli Israeliani nel praticare un’oppressione spietata nei confronti dei Palestinesi.
Questo tanto per dire che trovo questo post, quello iniziale, piuttosto infelice. E spiego il perché:
1-Non si può contestare Israele e gli USA? E perché no? Cosa li rende intangibili? Si parla di bandiere: Fini ha giudicato questa loro bruciacchiatura più grave delle botte che hanno ucciso il ragazzo di Verona. Bel paragone, heh? E intanto a fare il ministro hanno nominato gente che con la bandiera (nazionale) ci si puliva il kulo.
2-Israele commette crimini. Costruisce un Muro che ha come scopo quello di rendere impossibile la vita ai Palestinesi più ancora che di ‘proteggersi’. L’ONU ha votato una marea di risoluzioni contro Israele ma non sono vincolanti: le blocca l’America con il veto. Se fosse l’Irak o la Yugoslavia a quest’ora li avrebbero bombardati e invasi. Invece gli danno armi a profusione e 3 mld di aiuti economici l’anno.
3-Israele opprime i Palestinesi. Le colonie in Palestina, è bene ricordarlo, sono per il diritto internazionale, ILLEGALI. Ma chissenefrega. Tu sai che a Hebron pochi centinaia di ebrei dominano il centro della città con la complicità dell’Esercito? Opprimendo centomila palestinesi? Sai che essendo solo territori ‘occupati’ e non annessi le Colonie dovrebbero essere TUTTE demolite? Invece vanno avanti.
4-Con i tuoi criteri di valutazione, pare di capire che l’epopea del West non fu un genocidio contro gli Indiani, ma la giusta rivendicazione di una Terra Promessa per gli Europei. Che gli indiani non hanno voluto cogliere, e allora peggio per loro, così imparano a non cedere senza resistenza le loro terre.
5-Apartheid. Lo ha definito così Jimmy Carter. Quello dell’Accordo di Camp David che hanno fatto firmare la pace ad Israele con l’Egitto. Gli Israeliani qualche settimana fa gli hanno sbattuto la porta in faccia, non lo hanno nemmeno ricevuto. E Bush ha negato ogni appoggio alla missione di Carter.
6-Con questi criteri il Sud Africa, senza nessuna pressione internazionale, sarebbe ancora con l’apartheid e Mandela avrebbe fatto la fine di Arafat, marcendo in qualche prigione
7-Il Sionismo è un sottoprodotto della cultura di persecuzioni cristiane contro gli Ebrei. Non sono mai stati questi i problemi con gli Arabi, che in Palestina hanno vissuto per millenni assieme agli Ebrei. Gli equilibri sono stati stravolti negli ultimi 100 anni, e sopratutto dopo la guerra. Ma perché gli Ebrei non hanno chiesto un pezzo di Germania? Perché dovevano tornare in Palestina? Facciamo che la cosa non dispiaceva chi aveva interesse che il M.O. non diventasse troppo indipendente? Facciamo che Israele è rimasto uno stato MOLTO utile all’Occidente per controllare la regione? (=petrolio)
8-Infine: la ragione non è di chi picchia di più, vince la guerra o le elezioni. Se la piglia, ma non è sua. I Palestinesi vivono in un emergenza umanitaria continua, e chi ha le chiavi di questo non è Hamas, ma Israele, ben interessata alla ‘strategia della tensione’. Vuoi due prove?
8A: Hamas ha vinto le elezioni, ok. non riconosce Israele, OK. Ma dopo avere vinto 2 anni fa, ha tenuto una tregua di 2 mesi senza attaccare Israele, che invece ha ucciso nel contempo 60 Palestinesi. Ti sembra una cosa corretta?
8B: per non parlare dello scoop di Vanity Fair: incredibile a dirsi, hanno documentato un accordo tra Fatha e USA per rovesciare Hamas, che ha reagito con la battaglia di giugno scorso. Qualcuno se lo ricorda? Si tratta di un ‘golpe’ tentato ai danni di una istituzione democraticamente eletta. Piaccia o meno.
9-Già dimenticavo: la Fiera del Libro NON è stata una manifestazione culturale. E’ stata un evento politico. E mi pare indecente festeggiare i 60 anni di una nazione che attualmente opprime un intero popolo tra profughi, internati a Gaza e oppressi in Cisgiordania. Ecco perché tante contestazioni. Purtroppo c’é ancora chi non cede alle verità ‘precostituite’ sulla intangibilità morale di Israele, che sarebbe bene per tutti (anche per Israele) mettere in discussione. La Shoa non è un assegno in bianco, e non giustifica gli Israeliani nel praticare un’oppressione spietata nei confronti dei Palestinesi.
Questo tanto per dire che trovo questo post, quello iniziale, piuttosto infelice. E spiego il perché:
1-Non si può contestare Israele e gli USA? E perché no? Cosa li rende intangibili? Si parla di bandiere: Fini ha giudicato questa loro bruciacchiatura più grave delle botte che hanno ucciso il ragazzo di Verona. Bel paragone, heh? E intanto a fare il ministro hanno nominato gente che con la bandiera (nazionale) ci si puliva il kulo.
2-Israele commette crimini. Costruisce un Muro che ha come scopo quello di rendere impossibile la vita ai Palestinesi più ancora che di ‘proteggersi’. L’ONU ha votato una marea di risoluzioni contro Israele ma non sono vincolanti: le blocca l’America con il veto. Se fosse l’Irak o la Yugoslavia a quest’ora li avrebbero bombardati e invasi. Invece gli danno armi a profusione e 3 mld di aiuti economici l’anno.
3-Israele opprime i Palestinesi. Le colonie in Palestina, è bene ricordarlo, sono per il diritto internazionale, ILLEGALI. Ma chissenefrega. Tu sai che a Hebron pochi centinaia di ebrei dominano il centro della città con la complicità dell’Esercito? Opprimendo centomila palestinesi? Sai che essendo solo territori ‘occupati’ e non annessi le Colonie dovrebbero essere TUTTE demolite? Invece vanno avanti.
4-Con i tuoi criteri di valutazione, pare di capire che l’epopea del West non fu un genocidio contro gli Indiani, ma la giusta rivendicazione di una Terra Promessa per gli Europei. Che gli indiani non hanno voluto cogliere, e allora peggio per loro, così imparano a non cedere senza resistenza le loro terre.
5-Apartheid. Lo ha definito così Jimmy Carter. Quello dell’Accordo di Camp David che hanno fatto firmare la pace ad Israele con l’Egitto. Gli Israeliani qualche settimana fa gli hanno sbattuto la porta in faccia, non lo hanno nemmeno ricevuto. E Bush ha negato ogni appoggio alla missione di Carter.
6-Con questi criteri il Sud Africa, senza nessuna pressione internazionale, sarebbe ancora con l’apartheid e Mandela avrebbe fatto la fine di Arafat, marcendo in qualche prigione
7-Il Sionismo è un sottoprodotto della cultura di persecuzioni cristiane contro gli Ebrei. Non sono mai stati questi i problemi con gli Arabi, che in Palestina hanno vissuto per millenni assieme agli Ebrei. Gli equilibri sono stati stravolti negli ultimi 100 anni, e sopratutto dopo la guerra. Ma perché gli Ebrei non hanno chiesto un pezzo di Germania? Perché dovevano tornare in Palestina? Facciamo che la cosa non dispiaceva chi aveva interesse che il M.O. non diventasse troppo indipendente? Facciamo che Israele è rimasto uno stato MOLTO utile all’Occidente per controllare la regione? (=petrolio)
8-Infine: la ragione non è di chi picchia di più, vince la guerra o le elezioni. Se la piglia, ma non è sua. I Palestinesi vivono in un emergenza umanitaria continua, e chi ha le chiavi di questo non è Hamas, ma Israele, ben interessata alla ‘strategia della tensione’. Vuoi due prove?
8A: Hamas ha vinto le elezioni, ok. non riconosce Israele, OK. Ma dopo avere vinto 2 anni fa, ha tenuto una tregua di 2 mesi senza attaccare Israele, che invece ha ucciso nel contempo 60 Palestinesi. Ti sembra una cosa corretta?
8B: per non parlare dello scoop di Vanity Fair: incredibile a dirsi, hanno documentato un accordo tra Fatha e USA per rovesciare Hamas, che ha reagito con la battaglia di giugno scorso. Qualcuno se lo ricorda? Si tratta di un ‘golpe’ tentato ai danni di una istituzione democraticamente eletta. Piaccia o meno.
9-Già dimenticavo: la Fiera del Libro NON è stata una manifestazione culturale. E’ stata un evento politico. E mi pare indecente festeggiare i 60 anni di una nazione che attualmente opprime un intero popolo tra profughi, internati a Gaza e oppressi in Cisgiordania. Ecco perché tante contestazioni. Purtroppo c’é ancora chi non cede alle verità ‘precostituite’ sulla intangibilità morale di Israele, che sarebbe bene per tutti (anche per Israele) mettere in discussione. La Shoa non è un assegno in bianco, e non giustifica gli Israeliani nel praticare un’oppressione spietata nei confronti dei Palestinesi.