Il modello Crocetta non si può fare: o il Doge o il Pornoduce

Il modello Crocetta di cui si parla in queste ore significa che il M5S comanda e Crocetta rimane al suo posto accontentandosi delle briciole. Crocetta è eletto direttamente, per cui non ha bisogno della fiducia dell’ARS, per cui le cose funzionano. Le cose al governo nazionale funzionano diversamente, visto che il premier e i suoi ministri hanno bisogno della fiducia delle Camere.

Grillo dice che non daranno la fiducia a nessuno (a proposito, dov’è la pagina in cui il moVimento ha votato questa linea? O l’ha decisa il Doge in solitaria un base al motto “Grillo vale uno e voi non siete un ca**o”?), ma che che voteranno legge per legge. Questo significa che Grillo dà per scontata l’alleanza fra PD e PdL, che è la cosa che più gli fa comodo. Sta al PD rompergli il giocattolo in mano.

Posto che la strategia “vincente” per il PD (e per il Paese) è governare con il Doge, mentre quella perdente è il governissimo, col M5S a fare bordello in piccionaia e vendere fuffa, possiamo costruire due possibili scenari che escludono il modello Crocetta.

Premessa: alla Camera comanda il PD, per cui non ci interessa. Al Senato è tutto diverso.

Le regole al Senato sono particolari e meritano un po’ di attenzione strategica. Perché un governo si formi occorrono due condizioni:

  1. il governo deve avere la maggioranza dei votanti nel voto di fiducia (le astensioni valgono come voto contrario);
  2. occorre che ci sia il numero legale perché la votazione sia valida.

Se la prima condizione è facile da ottenere (il PD è maggioranza relativa, e Monti è ragionevole), non lo è la seconda, perché ad ogni partito occorre che almeno un altro (a parte Monti) collabori partecipando al voto, anche votando contro, sostenendo così il governo entrante. Il che non ha senso (se voti contro significa che quel governo non lo vuoi, e allora ti conviene uscire dall’aula).

Questi gli scenari.

Il Doge è ragionevole.

M5S accetta di discutere un breve programma di governo comune, e partecipa al voto al Senato appoggiando il governo. Non può votare contro, ovviamente, e non può uscire dall’aula, perché altrimenti basta che il PdL esca dall’aula e faccia mancare il numero legale per far abortire il governo.

M5S, anche se non va al governo, fa parte della maggioranza, ed è responsabile di fronte al Paese per ciò che accadrà dopo. Si fanno delle riforme minime al sistema politico in particolare, e si va al voto in modo ordinato.

Il Doge è irragionevole

M5S rifiuta di fare la stampella del PD. Il PD viene quindi costretto dal Doge ad allearsi con Berlusconi. Nessuna riforma viene fatta e Berlusconi continua a tenere in ostaggio il Paese come è stato durante il governo Monti.

Il Doge deve spiegare al Paese la sua irragionevolezza, ma soprattutto perché, pur potendo governare, ha riconsegnato l’Italia ai tanto odiati Monti e Berlusconi. M5S è responsabile di fronte al Paese per ciò che accadrà dopo. Si va al voto in modo disordinato.

Chiaramente nelle fasi iniziali tutto dipenderà da come si porrà il PD. Io ho consigliato di andare big, perché l’unica strategia vincente è mettere Grillo alle corde e farlo passare dalla protesta all’azione (in pratica il Doge va costretto a smettere di vendere fuffa, e per fare questo bisogna farlo governare). Per fare ciò serve una mossa eclatante e di forte risonanza mediatica e proporre chiaramente che il PD vuole sostenere un governo a 5 stelle. Niente inciuci, niente roba sotterranea, tutto alla luce del sole, trasparente, perché ogni cosa nascosta permetterà a Grillo di avere legna per il suo fuoco retorico. Il PD deve dirlo chiaramente: attuiamo insieme il programma comune e poi torniamo al voto. Poi vediamo di quali carte dispone Casaleggio.

Quindi la prima opzione non deve essere il governissimo. Il governo di unità nazionale si può fare solo dopo il rifiuto di Grillo a fare un governo politico, e in quel caso tutti i partiti avrebbero ottimi argomenti per dargli dell’irresponsabile. In particolare a sinistra (che poi è bella parte dell’elettorato di Grillo) sono sensibili all’argomento “Grillo riapre le porte a Berlusconi”.

Se il PD punta subito al governissimo, il governo della legislatura XVIII sarà un monocolore a 5 stelle: il Doge, unica opposizione, avrebbe gioco facile ad attaccare la vecchia politica. (( Personalmente dubito che un monocolore 5 stelle possa avere vita lunga, ma ne riparleremo poi. )) Lo voterei pure io anche se questo significa che il Paese imploderà, perché l’implosione deve essere spettacolare, come la Francia nel 1789, con fame di cibo e sete di sangue, perché è l’unico modo che abbiamo per imparare qualcosa.

Ma per ora escludiamo una simile fallacia strategica: il PD esclude l’inciucio e il governissimo.

Ma non basta.

Nel mentre, il PD dovrebbe anche rinnovarsi radicalmente (il che vuol dire che pure gente come Enrico Letta deve fare le valigie) in modo da non poter dare più ai grillini l’argomento “vecchia politica”.

Le cose, a mio avviso, stanno così. Ovviamente c’è roba probabile e roba improbabile (voi riuscite a immaginare i post-comunisti che guidano il partito dal 1994 e Rosy Bindi abbandonare tutto senza colpo ferire? Io no). Sono curioso di conoscere le vostre osservazioni.

(Sì, c’è un terzo scenario, ovvero quello in cui i singoli parlamentari votano in dissenso dal gruppo, ma in quel caso io farei il popcorn durante il voto di fiducia).

(Per questo articolo la politica dei commenti è emendata come segue: ogni critica è sempre bene accetta qualunque sia la provenienza; ai grillini, tuttavia, per decisione di Grillo e Casaleggio, è vietato parlare al di fuori della piattaforma messa a disposizione da beppegrillopuntoitte™. Ergo, se costoro desiderano commentare ripetendo a megafono quanto scritto o detto da Grillo e similari senza aggiungere il proprio pensiero critico, dovranno farmi pervenire un’autorizzazione firmata [anche digitalmente] da Grillo o Casaleggio. Non prendetevela con me, è una decisione dei vostri leader: avete bisogno di un’autorizzazione per esprimere il vostro pensiero).

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9 Comments

    1. Be’, ripeto, dovrebbero avere onestà e palle: se hanno abbastanza responsabilità per dare la fiducia e appoggeranno alcune leggi PD, le conseguenze potrebbero essere 2: grillo si adegua, oppure si incacchia ma non può farci niente, nessuno li può schiodare da lì.

      Nella seconda ipotesi, la situazione dimostrerebbe il fallimento della ‘democrazia’ grillina a quelli che hanno votato grillo solo per protesta, a mio parere la maggioranza.

      Il tutto presupponendo che l’interesse primario dei candidati grillini sia l’Italia, non il tener compatto il loro movimento e prendere consensi. Forse è troppo sperare in tanta onestà intellettuale.

    1. allora pare chiaro che il pdl+pd non possano governare insieme se lo fanno alle prossime elezioni il movimento prende il 70% oltre che prendersi tutte le critiche e i “calci in culo” da parte del movimento durante i 6 mesi di governo ( non andranno lontano) l’unica è che il pd appoggi il movimento in tutto e per tutto. se non appoggiano il movimento grillo può sempre dire che si il pd voleva fare il governo insieme al m5s però non voleva attuare il programma in toto.. si rifanno le elezione e il doge come lo chiami tu vince.. il doge vince sempre.. se il pd lo appogerà salverà un pò la faccia ma non avrà piu la maggioranza.

  1. scusate era una prova.. allora quello che dici è vero ma non del tutto.. in senso che il doge ( come lo chiami tu) ha già vinto in qualsiasi caso. allora un governissimo come hai detto tu dà l’opportunità al movimento di andare al 70% alle prossime elezioni e di fare una campagna denigratoria e assassina nei confronti del pdl e pd rei di cercare in ogni modo di mantenere lo status quò delle cose. l’unica è che il pd dia pieno potere al movimento e votare a favore del programma dei 5stelle. poi però se si va nuovamente a elezioni il movimento prenderebbe lo stesso una marea di voti il pd salverebbe solo la faccia..

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