Stefano Fassina (Bocconi mer*a) è il responsabile economico del Partito Democratico, e oggi a Omnibus ci ha dimostrato (una volta in più) che in Italia, prima di un problema di policy, abbiamo un problema di categorie ontologiche economiche, nel senso che ogni giorno di più ci rendiamo conto che certa gente ha la lucidità di un pugile dopo una paurosa scarica di cazzotti.
La domanda era facile: «Il PD nel suo programma vuole la patrimoniale: quella sugli immobili è l’IMU, ma quella sulla ricchezza mobiliare?». La risposta è tetramente comica.
Per inquadrare bene la situazione, va detto che pochi minuti prima Fassina smentiva il suo compagno di partito, Francesco Boccia, a dimostrazione che i due astri nascenti della politica economica democratica non si vedono e non si parlano. È il nuovo che avanza, ma che non viene mai buttato nell’umido, purtroppo.
Ad ogni modo, la patrimoniale sulla ricchezza finanziaria, secondo Fassina, è la Tobin Tax (che non è una Tobin Tax nel senso che James Tobin aveva pensato).
Il PD, a riguardo, versa in una condizione non lontana dal cliente medio di una fumeria di oppio: già diversi sostenitori sono convinti che non si applichi ai leggendari derivati mannari. Quando gli cito testualmente il comma che la istituisce (legge 228/2012, articolo 1, comma 492, ne ho parlato qua), mi dicono che cito una legge a casaccio e mi linkano un articolo di un blog che dice esattamente ciò che dico io, al netto delle sparate populiste del complotto Lebbanche.
Ora Fassina approfondisce questa farsa affermando che la Tobin Tax è una patrimoniale. Peccato che, come dice il nome ufficiale della tassa, questa si applichi alle transazioni, e non al patrimonio. È come dire che l’IVA si paga sul possesso dei balconi o delle ruote dei camion.
Tralasciamo che una tassa siffatta non avrà mai un gettito decente per qualsivoglia riforma del sistema fiscale di cui si parlava nella puntata. Tralasciamo che la Tobin Tax europea è una trappola tedesca per spostare i capitali di mezza Europa verso la borsa di Francoforte. Tralasciamo che crea nuovi disoccupati. Tralasciamo che peggiora le condizioni del sistema finanziario e quindi del finanziamento alle aziende, rendendo più difficile la già precaria vita della cosiddetta economia reale. Tralasciamo che colpirà i piccoli capitali, perché i medi e i grandi hanno un costo nullo per spostarsi armi e quattrini in altri Paesi. Tralasciamo pure il fatto che quando il delirio onirico finirà, il buco creato dall’ignoranza verrà tappato tassando i soliti idioti.
Ma anche tralasciando tutta questa roba appare evidente che sia necessario un controllo antidroga nella sede del PD: non posso credere che siano così tanto scemi senza un aiuto allucinogeno.
Vi prego, o li salvate o li abbattete.
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