Ve lo dico subito: l’unica buona notizia di oggi è che, nonostante i rialzi dei rendimenti, la curva è ancora stoicamente non invertita, mentre lo spread coi titoli spagnoli è intorno ai 60 punti contro i 150 di giovedì, nel mezzo della tempesta che ha chiuso l’era Berlusconi (per ora). Segno che il problema, oggi, non è l’Italia in sé, ma l’Italia all’interno di un più grande circo a 17 piste gestito da gente uscita da un manicomio.
I ribassi che stiamo vivendo in questi giorni non sono speculazione, ovviamente, ma la solita paura foxxuta di perdere soldi, per cui chi ha i soldi sul mercato in roba rischiosa (come azioni o BTP) vende tutto e se li mette sul conto corrente a dormire (o sotto al materasso). Paura di che? Della recessione, in cui siamo probabilmente già dentro, ma in attesa del certificato, stiamo già raccogliendo sempre più vistosi segnali. Ieri il superindice OCSE ha certificato che le cose stanno andando peggio del previsto, compreso in Germania, dove oggi l’indice del sentiment ZEW ha registrato un numero schifoso che pone una seria zavorra per il futuro.
Sorvolo sulle dichiarazioni furbissime che in questi giorni dai Paesi nordici arrivano sull’Europa: vendete i titoli di Stato dei PIIGS, dice l’idiotissimo presidente della federazione bancaria europea (un danese); l’Italia sarà un’apocalisse, risponde un consulente della Merkel. Il tutto mentre la Germania continua a tenere in ostaggio la BCE e così pure ogni soluzione alla crisi dell’eurodebito.
Se il loro obiettivo è distruggere l’Europa, ci stanno riuscendo benissimo. Dopo i Paesi PIIGS, gli investitori si stanno liberando pure dei titoli di Stato di Belgio, Paesi Bassi e Francia, per cui si sta formando una tempesta perfetta che si abbatterà con inaudita violenza anche sulla Germania. Wait for it.
Se volete un termine di paragone, Berlusconi sta all’Italia come la politica tedesca alla Germania: i crucchi continuano a negare che loro stanno malissimo come gli altri (magari un po’ meno), e che a quegli altri sono attaccati con scarse possibilità di liberarsene senza perdere grossi pezzi. E gli investitori lo sanno, e per questo tentano di salvare il salvabile: finché la Germania non mette la testa a posto, col cavolo che ne usciamo.
Completa il circo l’Italia: oggi praticamente chiunque vuole incontrare Mario Monti. Un sacco di troll chiedono udienza in cerca di visibilità e prebende, così, tanto per allungare i tempi di un governo che i mercati si aspettavano domenica sera. A sparigliare le carte contribuiscono varie forze politiche ormai già in campagna elettorale, fra cui spicca Bocchino che, mentre Monti cerca di tessere una tela fragilissima, irrompe con la motosega per politicizzare Monti, parlando di volerlo candidare in un accrocchio maledetto fatto di PD e Terzo Polo.
La Germania ce la sta mettendo tutta per far implodere l’Unione Europea, ma anche noi ce lo stiamo meritando tutto stocassio di default.
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