Era una mattina buia e tempestosa

La notizia della mattinata (il tweet di Bechis che tutto ha scatenato era delle 10:41) era che le dimissioni di Berlusconi erano questione di ore forse minuti. Spread in calo, borse euforiche come previsto.

La notizia del pomeriggio (più o meno dall’ora di pranzo) era che le dimissioni di Berlusconi non sarebbero arrivate oggi, forse domani. Spread di nuovo in rialzo (chiusura a 487 – 487, nessun errore di battitura 487, con un massimo a 491), borse che ripiegano.

La cosa più preoccupante della giornata non è però che i rendimenti del BTP abbiano chiuso sui massimi, ma che in chiusura sia stata confermata la piccola inversione della curva dei rendimenti fra il BTP a 5 anni (6,70%,+0,5% rispetto a giovedì) e il BTP a 10 anni (6,66%). In altre parole i mercati giudicano più rischiosi i prossimi cinque anni rispetto ai prossimi dieci, il che non ha senso in un Paese ancora solido. Stiamo pagando un altissimo prezzo in termini di credibilità, così come è avvenuto per la Grecia quando si scoprì che i conti pubblici erano truccati. I nostri conti pubblici truccati si chiamano “governo Berlusconi”, perché abbiamo un premier che non ha ancora capito l’entità della nostra crisi.

In altre parole, stiamo seguendo il copione greco: la crisi sta rapidamente precipitando.

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