Il processo a carico di Berlusconi e Mills, giunto alla conclusione del primo grado di giudizio, non è l’unico processo che vede questa coppia alla sbarra. Ce n’è un altro, relativo alla compravendita di diritti televisivi, che sarebbe avvenuta attraverso una rete di scatole cinesi creata da Mills e usata da Mediaset per risparmiare un po’ di soldi, magari evadendo.
La differenza fra i due processi è tutta qui: mentre nel primo i giudici avevano deciso per lo stralcio (e sostanzialmente per l’impunità del premier), in questo processo si è deciso di bloccare tutto il processo in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sullo scudo spaziale Alfano. Bloccando anche i termini di prescrizione.
Con una simpatica conseguenza: se, come è auspicabile, la Consulta boccerà la legge Alfano, il processo non dovrà ricominciare da capo, bensì ricomincerà, per tutti, dallo stesso punto in cui era stato messo in pausa e con i termini di prescrizione prorogati.
Ecco perché Ghedini era tanto incazzato per questa decisione!
Com’è ovvio, anche lì Berlusconi rischia grosso, e stavolta in prima persona ((Anche se non andrà mai in galera, visto che ha superato di un bel pezzo la soglia massima di 70 anni.)) . Non bisogna quindi abbassare la guardia contro eventuali controriforme della giustizia che, sono abbastanza certo, Berlusconi pretenderà presto. Per salvare sé stesso e criminali di ogni risma.
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