Credere all’inspiegabile e non credere all’evidenza

Una piccola controversia su un mio contributo su Wikipedia ((Ho solo aggiunto la frase che dice che Williamson è negazionista.)) mi ha portato a leggere un vandalismo che non è tanto scemo (per quanto fuori luogo, ovviamente).

La questione è semplice: un vescovo mi dice che devo credere in Dio, una cosa di cui non ci sono prove empiriche (si chiama “fede” mica per scherzo), ma mi dice anche di non credere all’Olocausto, alle camere a gas, dei quali ci sono miliardi di prove, oltre che milioni di persone scomparse e mai più trovate, non solo ebrei, ma anche zingari, omosessuali e altro. Se non sono morte, che fine hanno fatto?

La cosa non regge: un tizio che nega l’evidenza e assume come dogma un mistero non spiegabile in modo sperimentale, scientifico, al minimo non deve stare tanto bene di cervello. E questo è addirittura vescovo. Williamson è stato riammesso nella chiesa cattolica per un puro fatto politico, ma il papa non può ignorare la condotta, se non di tutti i battezzati, almeno di coloro che sono o dovrebbero essere i pastori della chiesa: un pastore che parla di fede può mai dire al credente di non credere ai propri occhi? Che razza di insegnamento può mai dare una persona del genere?

La posizione di Benedetto XVI da “volemose bbene”, per questo, è insufficiente: la chiesa cattolica non può accogliere nel proprio seno gente che nega una strage di dimensioni apocalittiche, che uccise anche parecchi cristiani, oltre che sacerdoti, come padre Massimiliano Kolbe ((Ma mi sa che i francescani sono troppo progressisti per uno come Ratzinger.)) , poi fatto addirittura santo.

Posso capire che qualche cattolico proprio non ami gli ebrei, però cagare sulla tomba dei propri martiri mi pare eccessivo.

Se l’articolo ti è piaciuto, puoi incoraggiarmi a scrivere ancora con una donazione, anche piccolissima. Grazie mille in ogni caso per essere arrivato fin quaggiù! Dona con Paypal oppure con Bitcoin (3HwQa8da3UAkidJJsLRfWNTDSncvMHbZt9).