Alla fine si scopre che la nota del Quirinale che condannava quel fascio-catto-comu-evers-giustizialista Di Pietro, e che aveva provocato le reazioni indignate di tutto il Parlamento, proveniva da un’agenzia di stampa che aveva riportato male la notizia.
Il danno era fatto.
Il bello, però, è che la rete, quella buona, ha avuto la bontà di andarsi a leggere/vedere l’intervento di Di Pietro prima di giudicare. L’altra parte della rete, quella cattiva, ha condannato Di Pietro senza neppure sapere che diceva, ripetendo a pappagallo quello che i leader di partito sputavano.
Di scuse, però, non ne ho ancora sentite.
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