Adoro quando gli americani sbugiardano Berlusconi

Berlusconi, 20 dicembre 2008: «Il presidente del Consiglio ha voluto puntare anche sulla rinnovata credibilità che il nostro Paese ha assunto in campo internazionale. Nella crisi in Georgia “abbiamo svolto un ruolo determinante” accanto al presidente di turno dell’Unione europea Nicolas Sarkozy […] Il premier ha ricordato, tra i tanti, “l’accordo firmato con Gheddafi ((Quella scemenza per la quale noi regaliamo alla Libia qualche miliardo di euro senza un reale perché, mentre molti nostri imprenditori stanno ancora aspettando un risarcimento per le imprese che Gheddafi nazionalizzò anni fa)) […] Non è mancato nemmeno un riferimento alla crisi economica che ha colpito tutti i Paesi occidentali. “L’Italia, il nostro governo, ha prodotto uno sforzo che è stato da apripista per le soluzione’’ dei problemi provocati dalla crisi internazionale, “raggiungendo anche una soluzione condivisa da tutti: che ha dato autorevolezza in più al nostro Paese”»

da La Repubblica, 22 dicembre 2008: «Assenti naturalmente gli italiani, che nella loro irrilevanza autoinflitta in politica internazionale, nell’industria e nella cultura non riescono a entrare in classifica neppure come cattivi, i 50 personaggi che formano la nuova élite globale 2009, secondo Newsweek, sono una classifica che piacerebbe molto a Dante Alighieri, inferno, paradiso e purgatorio delle anime che contano nel mondo di oggi.»

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