[lang_it]In un Paese normale, le cose che Berlusconi dice alla stampa (lui le chiama battute, anche quando sono serie, per poi dire d’essere stato frainteso), sarebbero la causa della sua fine politica: Travaglio cita Aznar, che perse 10 punti per un errore, io voglio citare Bill Clinton, che fu sottoposto ad impeachment non già perché aveva avuto rapporti sessuali con Monica Lewinsky, ma perché aveva mentito agli americani («I did not have sexual relations with that woman».
Berlusconi, invece, riesce a dire falsità, uscendone illeso: è facile quando possiedi tre televisioni, ne controlli politicamente altre tre, possiedi due giornali e controlli il maggiore gruppo editoriale d’Italia, la Mondadori. In un Paese in cui i giornalisti (gli anticorpi, come li chiamava Labini) sono attivi, un signore del genere sarebbe già sparito (e insieme a lui anche i vari D’Alema, Bossi, etc), espulso dall’organismo politico. In Italia, invece, questo non accade.
In Italia, addirittura, esistono persone che credono ciecamente in quel che questo signore dice: senza verificare, senza leggere anche l’altra campana, si sono convinti della semidivinità di Berlusconi.
Così si può dire che Mangano è un eroe, che gli italiani sono coglioni (versione 2006) o grulli (versione 2008), che non ha proposto un ministero a Di Pietro nel 1993, mentre invece l’ha fatto, che i processi (tutti gli innumerevoli processi) sono politici e tanto altro.
Valepert ci ricorda che l’Italia è quarantesima nella classifica sulla libertà di stampa: e quest’uomo oggi osa puntare le mani a mitra contro una giornalista russa, non sapendo che nella Russia del suo amico Putin i giornalisi vengono uccisi spesso (e non per nulla la Russia è centoquarantasettesima nella classifica sulla libertà di stampa). La donna si è messa a piangere, sconvolta: nella Russia dell’amico Putin, lo ripeto, i giornalisti muoiono a colpi di mitra.
Come ci segnala oggi anche il Financial Times, in Italia esiste un conflitto d’interessi che sta distruggendo il Paese. Facci, giornalista de Il Giornale di (Paolo) Berlusconi, afferma, sarcasticamente, che gli italiani o sono male informati o sono stupidi. Senza saperlo, dice una certa verità.
Io sono sicuro che gli italiani siano solo male informati e che gli stupidi siano pochi, e che vadano emarginati ed espulsi dalla politica perché indegni di gestire il Paese: conoscere simili cose e votare comunque per questa gente non è da persona sane (al massimo, è da persone che vi hanno interesse a perpetuare questo regno delle bugie e della disinformazione).
Cambiare l’Italia si può fare: ma questo può accadere solo con l’informazione, libera e vera, in modo che l’opinione pubblica, compatta, possa fare un’opposizione senza quartiere a tutte le battutacce indegne e a tutte le bugie che il premier in pectore, ne sono sicuro, continuerà a pronunciare come ha fatto in passato.
Altro che il PD…[/lang_it]