L’ignoranza dei giornalisti italiani

Il trionfo della disinformazione e del peggior giornalismo è in onda sul Corriere della Sera: ieri a Milano c’era l’assemblea di Wikimedia Italia. Presenti anche i giornalisti, fra cui l’autore dell’articolo di cui sopra, Andrea Galli, una persona che non ha capito una emerita mazza della storia cui ha assistito e che l’ha riportata peggio e in modo offensivo.

L’articolo inizia parlando di Gatto Nero. Gatto Nero è un ex utente di Wikipedia, che io stesso (a malincuore, lo ammetto, ma senza esitazioni) ho bloccato a tempo indefinito per lunghe storie di insulti, culminate in una serie di vandalismi ai danni dell’enciclopedia. Gatto Nero è stato insultato, offeso e messo alla berlina a livello nazionale da un tizio (che si definisce “giornalista”) che non ha capito niente di niente di tutta la vicenda, e che l’ha messa in un articolo (letto, ripeto, a livello nazionale) in modo ancora peggiore.

L’articolo continua dicendo cose di Wikipedia che sono scandalose per la loro inesattezza (rimando all’esegesi del mio conterraneo Sannita per maggiori dettagli), a cominciare dal fatto che non esiste alcuna Wikipedia Italia, ma solo una Wikipedia in lingua italiana (l’italiano viene parlato anche in Svizzera e in svariate parti del mondo).

Oggi per fare il giornalista occorre superare un esame di Stato e fare un duro tirocinio, prima di cominciare a scrivere soltanto dei trafiletti. Dovrebbe essere una garanzia per la correttezza dell’informazione, ma in realtà è soltanto una montatura: altrimenti non si spiega come Andrea Galli e altri lavorano su giornali a tiratura nazionale. Si va avanti (anche qui) a forza di raccomandazioni, e il giornalismo italiano (come certificano enti internazionali) è a livelli infimi.

Il sistema va riformato. L’albo dei giornalisti va abolito, perché inutile: ci sono blogger che scrivono diecimila volte meglio di questa gente, senza uno straccio di laurea e senza avere superato alcun esame di Stato. E il governo di Romano Prodi aveva anche tentato di tappargli la bocca.

Il giornalismo è morto: l’allarme lo aveva lanciato anni fa Paolo Sylos Labini, nel suo “Berlusconi e gli anticorpi”. Essi dovevano essere gli anticorpi che dovevano difendere il buon governo, ma già anni fa Labini si era accorto che i giornalisti avevano abdicato alla propria deontologia professionale. Aveva sbagliato solo la causa: non solo Berlusconi, ma gran parte dei politici italiani.

UPDATE:  il Galli non è nuovo alle scemenze. Valepert mi segnala due post in cui si spulciava l’incapacità di questo “giornalista”. Si tratta di questo e questo.

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