Arriva la svolta: sparisce il nome Di Pietro dal simbolo dell’Italia dei Valori

Ne parlavamo proprio ieri su queste pagine e io non ho dato “per protesta” la mia preferenza ad Antonio Di Pietro; ma Tonino ci sorprende: il suo nome sparirà dal simbolo del partito da lui fondato per fare i suoi primi passi da solo.

Se si dovessero confermare i dati del momento (Italia dei Valori all’8%), appare ovvio che il partito possa reggersi sulle sue gambe, con Di Pietro leader naturale, ma non più movimento personale.

Per quanto mi riguarda, questa è una grande svolta.

Ciò che rimane è l’anomalia di un partito che chieda in un Paese occidentale del terzo millennio che la Legge sia uguale per tutti e che la corruzione sia un’eccezione e non il sistema.

Ma l’anomalia deriva dall’anomalia che è l’Italia, che è Silvio Berlusconi e tutti i suoi degni compari.

Per questo, forza Italia dei Valori: diventa un grande partito liberale.

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4 Comments

  1. @ ugaciaka: I partiti, secondo il dettato costituzionale, dovrebbero essere democratici proprio perché il leader carismatico potrebbe “uscire pazzo”.

    Il modello tedesco è una meraviglia: congresso annuale obbligatorio. Silvio morirebbe d’infarto, che in quindici anni ne ha fatti un paio. *_*

  2. @ ugaciaka: I partiti, secondo il dettato costituzionale, dovrebbero essere democratici proprio perché il leader carismatico potrebbe “uscire pazzo”.

    Il modello tedesco è una meraviglia: congresso annuale obbligatorio. Silvio morirebbe d’infarto, che in quindici anni ne ha fatti un paio. *_*

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