Catastrofe, consenso e cani da compagnia

Una catastrofe (l’alluvione del 2002) salvò Gerhard Schröder da una catastrofe elettorale, grazie all’impeccabile gestione della crisi; una catastrofe (attentati dell’11 settembre) strinse gli Stati Uniti attorno al loro presidente e diede vita all’era Bush, con guerre in Afghanistan ed Iraq; una catastrofe (attentati dell’11 marzo 2004) rovinò Aznar il bugiardo e portò Zapatero al potere.

Oggi la catastrofe tocca a noi, dunque chi l’ha gestisce, con le elezioni alle porte, deve sembrare ugualmente impeccabile.

Sembra, ma in realtà la gestione non è stata efficiente: già venti ore dopo la tragedia si è dovuto attivare Bruno Vespa per fornire un riparo a due coniugi di Onna che (ripeto, dopo venti ore) non avevano ancora un bagno chimico o una tenda. Oggi un medico racconta la sua storia su La Repubblica: la conclusione è che PRIMA dell’evento la Protezione Civile non ha protetto un granché.

Giovedì è arrivato Michele Santoro che ad Annozero ha riportato la testimonianza di due medici dell’Ospedale San Salvatore, quello crollato, che lamentavano la mancanza d’acqua per i malati che erano stati evacuati. Una cosa gravissima.

Poi Santoro ha mostrato due fatti: il primo è che il governo Berlusconi ha tagliato i fondi alla Protezione Civile, tanto che a dicembre Bertolaso si dimise, dimissioni poi ritirate grazie a qualche spicciolo in più e tante promesse; il secondo è che la Protezione Civile si occupa non solo delle emergenze, ma anche dei grandi eventi, come il G8 e i Giochi del Mediterraneo. Tante competenze, eppure i fondi sono stati tagliati, fino al 75% in tre anni.

Ebbene, dopo aver denunciato questi fatti incontrovertibili, Michele Santoro è stato subito attaccato come un infame, un nemico del popolo, un sabotatore che approfitta della tragedia. Lui, che non ha fatto altro che riportare testimonianze e fatti, con grande coraggio.

Silvio Berlusconi e i suoi pretoriani, fra i quali Mario Giordano detto Orzobimbo, che sta scrivendo lettere ovunque, bollano Santoro come nemico del Paese per aver fatto il suo lavoro. E il motivo è ovvio: se passano i fatti di Santoro, la gente potrebbe rendersi conto che questo governo non è tanto efficiente come i giornali di Stato e i giornalisti da compagnia affermano. L’opposizione del PD, come sempre, dorme quando non protesta, perché Santoro non manca di attaccare anche loro (ma è il PD che si rende vulnerabile con le sue incoerenze, Santoro fa il suo mestiere, e indugia sulle debolezze di chi comanda).

In conclusione, il problema in tutto questo casino non è Santoro che denuncia le inefficienze, bensì i denari che questo governo ha tagliato per la sicurezza pubblica. Berlusconi, Giordano e tutti quelli che protestano non fanno altro che rivoltare la frittata: il sabotatore del Paese non è chi taglia i fondi alla Protezione Civile, generando evidenti inefficienze, bensì chi fa il suo lavoro e le denuncia. Questa è la normalità in un Paese a rovescio. Contro Santoro si sta levando una resa dei conti politica fra persone che non vogliono inginocchiarsi di fronte al potente e chi vuole che la tv ricordi al popolo di acclamare quotidianamente il dio di Arcore.

L’Abruzzo è solo una grande manovra elettorale: il consenso di Silvio è già schizzato al 73%. Non sia mai qualcuno di metta a ricordare che la stessa persona acclamata come eroe, qualche mese prima aveva tagliato l’ossigeno alla Protezione Civile e di riflesso alle popolazioni che ne hanno bisogno. Tutto deve apparire come una macchina perfetta anche se non lo è. E chi porta le prove del contrario deve essere trattato come un sabotatore.

(Mi sa mi sa che situazioni simili c’erano già un’ottantina di anni fa…)

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2 Comments

  1. E’ altamente interessante rileggere quello che è venuto fuori dopo la catastrofe:
    http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090407/pagina/05/

    Dove si possono trovare titoli come:

    «Una strage annunciata»

    ”Le antiche case di pietra – che avevano visto i terremoti del passato – sono lì, danneggiate ma in piedi. I palazzi del dopoguerra si sono invece polverizzati, ingoiando i corpi di intere famiglie”

    ”«Come è possibile? Case costruite da poco o ristrutturate? Qualcuno è stato disonesto». ”

    Gli «angeli del soccorso» che il governo non vuole

    «Gli edifici andavano messi in sicurezza»

    ”«Ci sono state… quante? Cento, centottanta scosse da gennaio ad oggi? E che ci hanno detto? È uno sciame sismico, non c’è da preoccuparsi… La popolazione deve restare tranquilla… E adesso?» ”

    Quella di oggi (ieri, ndr) – spiega una pensionata – è stata la più forte di una miriade di scosse che si perpetuano da mesi. Ma, nonostante le allerte e le continue riunioni, ci hanno sempre ribadito che non sarebbe accaduto nulla di grave».

    L’allarme dell’esperto: «Non mi ascoltarono»

    ”Eppure l’allarme era nell’aria. Dopo una serie di scosse minori, e comunque tutte intorno ai 2 gradi di magnitudo, il 30 marzo scorso all’Aquila se ne sono avvertite due decisamente più forti, una di magnitudo 4, alle 15,38, seguita cinque minuti dopo da un’altra di intensità minore, 3,5 di magnitudo. Più che sufficienti per decidere la chiusura delle scuole per 24 ore e per spingere Bertolaso a convocare, per il giorno dopo proprio all’Aquila, la Commissione nazionale grandi rischi. La riunione però, nonostante la richiesta di esperti come Enzo Boschi, direttore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, di procedere a un controllo della stabilità degli edifici, si sarebbe conclusa senza allarmi particolari. ”

    Una notizia ANSA del giugno scorso:

    ”Sarà realizzata sotto una scuola dell’Aquila la prima sala sismica al mondo per la previsione di terremoti con un anticipo tra le 6 e le 24 ore in un’area grande quanto l’Abruzzo… 6 metri sotto al piano stradale, sarà collocato un rivelatore gamma che misura la variazione di concentrazione di radon, gas radioattivo da cui è possibile evidenziare precursori sismici. I dati, incrociati con quelli di 4 stazioni di monitoraggio a distanza di 80 km tra loro, consentiranno di prevedere il sisma. L’iniziativa del Comune dell’Aquila, che si concretizzerà a breve, è un primo riconoscimento dell’affidabilità del sistema brevettato da Gioacchino Giuliani, che nel 2005 illustrò la sua rete di monitoraggio in un seminario ai laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Negli anni, ogni volta che i suoi tre rivelatori – collocati a Coppito (L’Aquila), presso i laboratori di Fisica Nucleare ad Assergi (L’Aquila) e a Pineto (Teramo) – hanno generato un allarme sismico, puntualmente nel raggio d’azione delle stazioni di monitoraggio è stato registrato un evento sismico. (…) Ogni rivelatore però costa 60.000 euro e le stazioni di monitoraggio, per fornire dati certi, devono essere disseminate sul territorio (Ansa, 5 giugno 2008)

    Ora chi è Bertolaso per dare dell’imbecille a Giuliani? Un dottore esperto di malattie tropicali pagato un milione di euro all’anno come capo della P.C.!

  2. E’ altamente interessante rileggere quello che è venuto fuori dopo la catastrofe:
    http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090407/pagina/05/

    Dove si possono trovare titoli come:

    «Una strage annunciata»

    ”Le antiche case di pietra – che avevano visto i terremoti del passato – sono lì, danneggiate ma in piedi. I palazzi del dopoguerra si sono invece polverizzati, ingoiando i corpi di intere famiglie”

    ”«Come è possibile? Case costruite da poco o ristrutturate? Qualcuno è stato disonesto». ”

    Gli «angeli del soccorso» che il governo non vuole

    «Gli edifici andavano messi in sicurezza»

    ”«Ci sono state… quante? Cento, centottanta scosse da gennaio ad oggi? E che ci hanno detto? È uno sciame sismico, non c’è da preoccuparsi… La popolazione deve restare tranquilla… E adesso?» ”

    Quella di oggi (ieri, ndr) – spiega una pensionata – è stata la più forte di una miriade di scosse che si perpetuano da mesi. Ma, nonostante le allerte e le continue riunioni, ci hanno sempre ribadito che non sarebbe accaduto nulla di grave».

    L’allarme dell’esperto: «Non mi ascoltarono»

    ”Eppure l’allarme era nell’aria. Dopo una serie di scosse minori, e comunque tutte intorno ai 2 gradi di magnitudo, il 30 marzo scorso all’Aquila se ne sono avvertite due decisamente più forti, una di magnitudo 4, alle 15,38, seguita cinque minuti dopo da un’altra di intensità minore, 3,5 di magnitudo. Più che sufficienti per decidere la chiusura delle scuole per 24 ore e per spingere Bertolaso a convocare, per il giorno dopo proprio all’Aquila, la Commissione nazionale grandi rischi. La riunione però, nonostante la richiesta di esperti come Enzo Boschi, direttore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, di procedere a un controllo della stabilità degli edifici, si sarebbe conclusa senza allarmi particolari. ”

    Una notizia ANSA del giugno scorso:

    ”Sarà realizzata sotto una scuola dell’Aquila la prima sala sismica al mondo per la previsione di terremoti con un anticipo tra le 6 e le 24 ore in un’area grande quanto l’Abruzzo… 6 metri sotto al piano stradale, sarà collocato un rivelatore gamma che misura la variazione di concentrazione di radon, gas radioattivo da cui è possibile evidenziare precursori sismici. I dati, incrociati con quelli di 4 stazioni di monitoraggio a distanza di 80 km tra loro, consentiranno di prevedere il sisma. L’iniziativa del Comune dell’Aquila, che si concretizzerà a breve, è un primo riconoscimento dell’affidabilità del sistema brevettato da Gioacchino Giuliani, che nel 2005 illustrò la sua rete di monitoraggio in un seminario ai laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Negli anni, ogni volta che i suoi tre rivelatori – collocati a Coppito (L’Aquila), presso i laboratori di Fisica Nucleare ad Assergi (L’Aquila) e a Pineto (Teramo) – hanno generato un allarme sismico, puntualmente nel raggio d’azione delle stazioni di monitoraggio è stato registrato un evento sismico. (…) Ogni rivelatore però costa 60.000 euro e le stazioni di monitoraggio, per fornire dati certi, devono essere disseminate sul territorio (Ansa, 5 giugno 2008)

    Ora chi è Bertolaso per dare dell’imbecille a Giuliani? Un dottore esperto di malattie tropicali pagato un milione di euro all’anno come capo della P.C.!

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