Il crollo del PIL annunciato in silenzio

Da qualche mese sto facendo le mie personali stime del PIL. Avevo predetto un PIL a -3% nel 2009 il 4 marzo, per poi essere smentito in peggio, venti giorni dopo, da Confindustria, che andava ben al di sotto, fino al 3,5%, provocando l’ira dei ministri, che chiamarono “corva” la Marcegaglia. Non è vero, l’Italia è messa meglio degli altri Paesi. Avrei dovuto aggiustare la mia previsione portandola al 4%, ma non lo feci (me ne dimenticai, credo).

Sarei stato smentito comunque, ancora una volta in peggio: ieri il Ministero del Tesoro, forse approfittando del fatto che oggi, due maggio, i giornali non sarebbero usciti, ha rilasciato un rapporto in cui stima che il PIL, nel 2009, calerà del 4,2%, peggio della mia tacita previsione.

La previsione per il 2010 la feci, però: nella mia stima “spannometrica” il PIL sarebbe cresciuto dello 0,3%, nel caso migliore. Il rapporto del Tesoro mi conferma questa previsione, e ciò mi fa pensare che la mia stima di crescita quasi zero sia troppo, troppo ottimistica: il ministero, infatti, non considera la probabile crescita dei tassi d’interesse, che farebbe decollare i costi per pagare il nostro enorme debito pubblico (grazie Craxi). I tassi di interesse, infatti, torneranno a salire se, come credo, le altre economie di Eurolandia ricominceranno a crescere, mentre noi rimarremo fermi al palo della crescita zero.

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