Chi si presenta oggi al voto come candidato, ha ben chiara la situazione politica che si è avuta con la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Tutti sanno che Berlusconi sta lì illegalmente, e non per un solo motivo.
Il problema è che tutti lo sopportano e nessuno lo contesta. Qualcuno dello schieramento opposto a quello di Berlusconi, si fa anche pubblicare i suoi libri per comprarsi uno yacht. E poi c’è gente che, stupita, si chiede come faccia questo tizio (Berlusconi) a essere ancora a galla dopo quindici anni di gaffe e fallimenti. Il potere dei soldi? Non solo. C’è interesse, altrimenti di motivi per sbatterlo fuori ce ne sarebbero. Ne elenco alcuni:
- Innanzitutto, è incostituzionale: secondo l’articolo 51 della Costituzione, tutti i cittadini dovrebbero concorrere a ricoprire incarichi pubblici in condizioni di uguaglianza. Possedere metà del mercato televisivo (oltre ad essere il maggiore editore italiano) non è condizione di uguaglianza (la legge sulla par condicio è solo un tampone che Berlusconi continuamente infrange, come si può vedere qui, con tanto di Bonaiuti che ne chiede l’abolizione, cosicché il suo principale – Berlusconi – possa comprare pubblicità elettorale sulle sue reti a piacimento – tanto compra da sé stesso – e magari trasformare l’illegale Rete4 in un reality show 24 ore su 24 su di lui, la sua famiglia, il suo partito e i suoi miracoli);
- In secondo luogo, Berlusconi non può essere eletto per una legge dello Stato: l’articolo 10 della legge n.361 del 1957 afferma che «non sono eleggibili (…) coloro che (…) risultino vincolati con lo Stato (…) per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica». Il possesso di tre televisioni (di cui una illegalmente) è frutto di una concessione dello Stato italiano a Berlusconi. L’entità economica è notevole. Eppure la Giunta per elezioni del Parlamento dell’illegalità, calpestando la legge, ammise Berlusconi;
- In terzo luogo, il conflitto di interessi in essere nella persona di Berlusconi è enorme: non solo è concessionario di reti televisive, ma ha le mani anche, per esempio, nel settore assicurativo, bancario ed edile, dove l’intervento legislativo dello Stato è sempre notevolissimo. Anche il Parlamento europeo ha richiamato l’Italia, il 20 novembre 2002, deplorando che “in particolare in Italia, permanga una situazione di concentrazione del potere mediatico nelle mani del presidente del Consiglio, senza che sia stata adottata una normativa sul conflitto d’interessi“. Eppure cinque anni di centrosinistra non sono bastati ad approvare una legge che costringesse Berlusconi a scegliere fra se stesso e lo Stato. Per questo io li ritengo complici di Berlusconi al mantenimento di questa situazione di illegalità che sta distruggendo l’Italia. Adesso la blanda normativa sul conflitto d’interessi, approvata dal governo Berlusconi, prevede soltanto che il capo del Governo debba delegare la gestione a persone qualsiasi (parenti o amici, ma in ogni caso sono ammesse persone che non sono indipendenti), limitandosi a uscire dal Consiglio dei Ministri quando si tratti di votare una questione in conflitto (il fatto che poi ci siano già accordi e indicazioni di voto per gli altri ministri rimane irrilevante).
E non dimentichiamo le leggi ad personam, i processi (con condanne in primo o in secondo grado) fermati da cavilli degli avvocati-deputati o da leggi cancella-reati, gli insulti alla Giustizia, il passato opaco e le leggi palesemente incostituzionali, come quella sulla legge elettorale, ripudiata persino dal suo creatore. Tutti provvedimenti che sono andati a beneficio non solo suo, ma anche di tantissimi criminali, che, ad esempio grazie alla legge ex-Cirielli, sono rimasti o saranno impuniti.
Tutto questo grazie alla sua discesa in campo. E grazie a chi lo tiene in vita per proprio interesse, a destra come a sinistra. Se oggi l’Italia è in coma profondo, lo dobbiamo a tutti voi, veterani della politica, che oggi, ancora una volta, ci chiedete il voto, ma permettete che l’illegalità personificata continui a tenere in scacco il Paese per il proprio interesse. Montanelli lo diceva da anni, ma avete continuato a sporcare il gioco politico sulla pelle dei cittadini impotenti.
Complimenti.
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