Ogni volta che parla, devo tributargli una standing ovation

Ogni volta che leggo qualcosa di Michele Boldrin, devo alzarmi e fargli una standing ovation. Qualche giorno fa l’ho fatto per l’articolo, adesso tocca al commento.

La Lega non fa proposte, spara solo cazzate. Non conosco nessuna proposta seria della Lega su nessun tema, a meno che non siano le ronde padane, e cose del genere. La cosiddetta riforma federalista hai visto in cosa è consistita. Sul piano economico siamo ad una mescola di pansindacalismo localista, corporativismo e proclami beoti. La Lega è il più grande fallimento politico italiano del dopoguerra: tante risorse umane, tanti voti, tante grida per ottenere l’assoluto nulla. Il PSIUP fu più efficace, come macchina politica.

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4 Comments

  1. la cosa piu' angosciante e' il fatto che persone culturalmente attrezzate seguano le castronerie imposte da i leghisti.La Dandini nel suo programma “L'ottavo nano”aveva anticipato la rozzezza di questi esseri spregevoli.Non guardo piu' la TV per non vedere e ascoltare questa massa di idioti sbraitare dai palchi e i pecoroni che applaudono.In che paese viviamo?

  2. Io ne ho un'altra di notazioni.

    ''Secondo la voce pubblica, è un concetto generale che in Italia i funzionari del GOverno, le gerarchie e il Partito si arricchiscano sempre''

    ''Si chiamano intelligenti coloro che ingannano la legge a loro profitto, chi ha autorità si arricchisce approfittando della sua carica''

    ''Ho sentito spesso la voce pubblica: il popolo lavora assiduamente, paga molte tasse e sacrifica la vita al fronte, ma i funzionari e gerarchi comprano grandi terreni e costruiscono belle ville, intascando il denaro pubblico''

    ''Mi sembra che in Italia esistano sentimenti abbastanza in contrasto tra diverse Regioni e che dal punto di vista giapponese, vi sia poco amor patrio, cercando invece l'interesse personale''

    ''Gli italiani non sembra abbiano molto senso di responsabilità, dicono sempre 'non è colpa mia' e quando commettono un errore si sforzano di giustificarsi senza scusarsi e riconoscere la loro responsabilità''

    L'Addetto militare navale giapponese in Italia, tale Mitsunobu, durante la guerra. Un'analisi che regge perfettamente a 65 anni di distanza. Sorprendentemente bene.

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