Io sono fortemente per la selezione della specie. A me, se un tizio, raccogliendo un petardo da terra il giorno di Capodanno, magari per vedere perché non è esploso, riesce ad ammazzarsi o almeno a perdere un arto, crea uno straordinario senso di piacere. Accade lo stesso anche quando vedo un incidente stradale: ok, è morto, ma portava il casco (se in moto) o aveva allacciato le cinture (se in auto)? No? Esclamo: «Bene, uno in meno». Non sono crudele: anzi, se dovessi morire in modo stupido, e se esiste una vita dopo la morte, il mio primo pensiero nell’aldilà sarebbe: «Me lo sono meritato». È l’evoluzione. Così si migliora la specie, evitando che si riproducano gli esemplari più stupidi, perché non solo potrebbero far male a sé stessi, ma soprattutto ad altri (penso a chi guida ubriaco e ammazza la gente…ecco, io a tutti gli ubriachi al volante auguro di schiantarsi contro un palo e di crepare dopo un’agonia atroce di diverse ore – no, morire allo schianto è troppo comodo).
Ecco perché aspetto con ansia i Darwin Awards. Sono premi che vengono assegnati a chi, nel corso dell’anno, riesce ad ammazzarsi in modo particolarmente stupido, eliminando la possibilità che qualcuno possa ereditare la sua stupidità.
Quest’anno abbiamo il sacerdote che si è appeso a dei palloncini ed è morto in mare; lo studente che con un piede in acqua maneggia cavi elettrici (morto folgorato); i motociclisti che corrono nella notte senza luci e rigorosamente senza casco e che si ammazzano a vicenda; il tizio che si ammazza facendosi passare sopra un treno pur di salvare la sua Porsche bloccata sulle rotaie.
Incredibile: ma tutto vero. Sono storie certificate.
Fonte e approfondimenti | repubblica.it e Darwin Awards su Wikipedia, ma soprattuto il sito ufficiale (contenente altre deliziose morti stupide)
Se l’articolo ti è piaciuto, puoi incoraggiarmi a scrivere ancora con una donazione, anche piccolissima. Grazie mille in ogni caso per essere arrivato fin quaggiù! Dona con Paypal oppure con Bitcoin (3HwQa8da3UAkidJJsLRfWNTDSncvMHbZt9).