Mercati sostanzialmente fermi nella terza settimana di gennaio, ma ancora sui massimi degli ultimi tempi. Gli investitori vogliono ancora credere che la ripresa sia dietro l’angolo, anche se i movimenti sul mercato dei titoli di Stato lasciano trasparire ancora incertezza.
Le elezioni in Bassa Sassonia sembrano confermare questo scenario: Angela Merkel delude ed è tenuta a galla solo dai liberali, mentre SPD e Verdi guadagnano terreno, lasciando intendere che in futuro la governabilità in Germania potrebbe non essere assicurata. Per quanto la questione sia relativamente marginale, il voto potrebbe essere letto anche come un segnale di bocciatura sulle aperture della Merkel verso i PIIGS, alla vigilia dell’incontro con Hollande nell’ambito del cinquantenario del trattato dell’Eliseo.
Intanto tengono banco le elezioni in Italia del prossimo mese. Il centrodestra rimonta grazie a promesse elettorali che ricordano da vicino quelle del 2008, e la memoria corta di parte dell’elettorato non sembra ricordare che, dopo quattro anni di governo, quelle promesse sono state per nulla mantenute. Ad ogni modo questa ripresa lascia intendere che il prossimo governo italiano potrebbe contare sull’alleanza fra centro e centrosinistra, visto che il Senato è a tutt’oggi fortemente in bilico. In questo senso è da vedersi l’apertura a destra del leader di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola.
A livello di programma economico, pur lasciando ancora nell’oblio la questione giovanile, appare interessante la posizione di Bersani a proposito di manovra prossima ventura: il segretario del PD appare ben conscio del fatto che non si può inseguire la recessione a colpi di austerità, poiché ciò genera nuovi buchi di bilancio sempre più complicati da chiudere. Questo è ancora più vero se, come quantificato dal sottosegretario Polillo, nel 2013 mancheranno all’appello fra i sette e i nove miliardi a causa di una recessione che ci accompagnerà almeno fino all’estate. Sarà interessante capire in che modo Bersani vorrà ricostruire questo puzzle, e in questo senso starebbe già tessendo alleanze in Europa.
L’agenda macroeconomica di lunedì prevede la festività del Martin Luther King Jr Day negli USA, che incidentalmente coinciderà con l’inauguration pubblica di Barack Obama. Martedì si attendono notizie dalla Nippon Ginkou, la banca centrale giapponese, mentre la mattinata europea vedrà con interesse il rilascio dell’indice ZEW che misura il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi: si attende che l’indice passi da 6,9 punti a 12, a segnalare timido ottimismo. Nel pomeriggio il dato più importante saranno le vendite di case esistenti negli USA: il mercato non dovrebbe dare rilevanti segnali di ripresa.
Giovedì leggeremo di aggiornamenti sulla situazione del mercato del lavoro in Spagna: il tasso di disoccupazione è previsto in salita dal 25% al 26%. Verranno inoltre rilasciati diversi indici dei direttori degli acquisti in Francia, Germania e UE: stando alle attese degli analisti, la recessione continuerà a perturbare l’Europa ancora per qualche mese, con l’eccezione del terziario tedesco. In Italia le vendite al dettaglio dovrebbero risultare stabili. Negli USA è atteso un rialzo a 360mila unità delle richieste di disoccupazione.
La settimana chiuderà con il rilascio dell’indice IFO tedesco sulla fiducia delle imprese tedesche (atteso sostanzialmente stabile poco sopra i 100 punti) e la vendita di nuove case negli USA, che dovrebbero confermare la perdurante pesantezza del mercato immobiliare a stelle e strisce.
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