Nel febbraio 2009 scrissi questo articolo, molto ottimista quanto immaturo. Facevo notare, tra le altre cose, che nel corso dei decenni abbiamo imparato tante cose dalle crisi che si sono via via succedute, facendo sì che le crisi durassero meno e che le espansioni, invece, fossero più durature. Per questo motivo, ottimisticamente, sottolineavo che nonostante la crisi fosse profonda, ne saremmo usciti imparando qualcosa.
Da diversi mesi vengo puntualmente sbugiardato dai parrucconi europei, specie quelli tedeschi, specie quelli che hanno o avevano la tripla A: non solo continuano a non capire gli errori che hanno commesso in questa crisi e che continuano a commettere, ma vogliono pure smantellare le lezioni che abbiamo appreso nel corso dei decenni, prima fra tutte che se si va in recessione non ci si può affidare solo a manovre procicliche per uscirne. È la stessa, identica cretinata criminale che approfondì la depressione degli anni Trenta (da cui si uscì solo grazie a manovre anticicliche, compresa una guerra mondiale).
L’esempio più noto è la Merkel che fa bondage con Draghi, e lo sapete benissimo. Adesso spunta fuori l’ennesima cretinata criminale, e cioè: “fregancazzo se c’è la recessione, di manovre anticicliche non vogliamo sentire parlare“. In altre parole, il pareggio di bilancio deve sempre esserci, senza correzioni per il ciclo economico. C’è una recessione, che come ben potete immaginare riduce le entrate e diminuisce le spese? Bene, o aumenti le tasse (approfondendo la recessione) o tagli le spese (sussidi di disoccupazione, sanità, scuola, eccetera, approfondendo la recessione), l’importante è il bilancio a pareggio.
Tutto ciò è geniale (e scusate la reductio ad Hitlerum, ma credo ci voglia): considerando che la proposta viene dalla BCE (ostaggio dei tedeschi) per bocca di un “cannibale” tedesco (questo, un socialdemocratico!), mi viene da credere che la Germania voglia evitare l’inflazione di Weimar saltando direttamente alla fase conquista del Lebensraum con una “Endlösung der Europafrage”: lo sterminio fisico (per fame) degli Untermensch dei Paesi periferici. Considerando che la forza della lezioncina tedesca si basa su un’economia forte grazie all’export, e che tale export si basa sulla domanda dei Paesi UE (Untermenschi compresi), sembrerebbe facile fare due più due: una volta rasi al suolo i Paesi periferici, crollata la domanda di manufatti tedeschi, anche la Germania si accartoccerà su sé stessa in stile 1945.
Ma per gli economisti tedeschi 2+2 fa evidentemente radice quadrata di -82.
L’esito, ovviamente, non sarà questo. Spero. Le cose peggioreranno nel corso del 2012, e finalmente pure la Germania capirà che così non si può andare avanti, che un accidenti di manovra anticiclica anche solo per contrastare gli effetti di quelle procicliche da qualche parte serve, che non si può pensare di risolvere una crisi affamando la gente.E tenteremo di tornare indietro.
Possiamo solo sperare che ciò avvenga prima di qualche brutta sorpresa (tipo un default disordinato della Grecia, per non parlare degli altri Paesi, con conseguente megaeffetto domino).
Photo credits | Morgan Hauser, derived from File:Second world war europe 1943-1945 map en.png and File:Second world war europe 1941-1942 map en.png by users Jarry1250 and ArmadniGeneral, respectively. (Own work) [CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons
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ma sta manovra anticiclica……. cos’è???
scusate la mia ignoranza!!!!
mi verrebbe da pensare una pioggia di soldi per i conribuenti, ma il tempo non lo permette!
qui se non si abbassa la pressione fiscale siamo tutti sulla “Costa Concordia”….. ma nella parte sommersa.
Esempi di manovra anticiclica sono una banca centrale che taglia i tassi di interesse per spingere le banche a concedere prestiti alle imprese (e quindi creare occupazione, quindi dare spinta ai consumi, agli investimenti, alle entrate statali senza aumentare la pressione fiscale, eccetera) oppure uno Stato che si indebita al fine di creare condizioni per lo sviluppo delle imprese (agevolazioni fiscali, lavori pubblici, prestiti alle imprese, al fine di creare occupazione, quindi dare spinta ai consumi, eccetera).
Considerando che la seconda via è molto sconsigliata vista la situazione delle finanze pubbliche, resta la prima.
vista la mia professione (Ingegnere) mi capitano clienti che vogliono acquistare immobili (non abitabili viste le condizioni in cui versano) per poi ristrutturari e renderli abitabili. Ebbene, alcune banche non finanziano mutui per manutenzioni straordinarie, ma solo esclusivamente per manutenzioni ordinarie. Se la casa non è già vivibile ti negano il finanziamento!!!!….. come risolvere questo problema, che fino a qualche anno fa non sussisteva?????
Ti sei pers* http://blog.tooby.name/2012/01/05/perche-non-leggo-piu-il-fatto-quotidiano-e-perche-le-banche-non-erogano-piu-mutui/😉
(Premetto che questo non è il mio campo e quindi potrei stare per dire una marea di castronerie)
Io sono convinto del fatto che la verità stia nel mezzo, cioè che è vero che la Germania si sta mettendo un po’ di traverso verso la risoluzione definitiva del problema (diciamo quella a grande scala e di lunga durata), però penso obbiettivamente che sia giusto che i Tedeschi, prima di concedere qualcosa, vogliano delle rassicurazioni serie che gli stati “fannulloni” si mettano in riga e la piantino di fare gli scemi. C’è da dire che la Germania ha sempre garantito per la stabilità dell’Euro. Quindi è normale che dopo un po’ si sia rotta un po’ le scatole.
Infatti non metto in dubbio la necessità di manovre di austerità e di riforme, però va considerato che la Spagna, per esempio, aveva i conti in ordine prima della crisi, dunque il problema non è solo quello. Devi quindi considerare che i governi cui l’austerità è imposta potrebbero vedere i problemi di approfondimento della crisi dovuta a tale austerità, per cui rimanere piuttosto timidi. Ben diverso sarebbe se la Germania accettasse *insieme* alle misure di austerità quei cambiamenti nella governance europea che permetterebbero di rendere meno dure le misure necessarie. [Austerità implica recessione, che implica altri problemi di bilancio, che implicano altra austerità, che implica altra recessione, eccetera: in qualche punto questo circolo vizioso va rotto, ad esempio con la convergenza dei debiti nazionali su quelli europei, con una BCE munita di bazooka, eccetera, tutte cose cui la Germania continua a dire «Nein, niemals»]
Ne ho parlato qui http://blog.tooby.name/2011/07/12/economics-for-dummies-il-ripudio-del-debito/In breve, il ripudio del debito è la via più veloce per far sparire pensioni, posti di lavoro, istruzione, sanità e compagnia bella per un periodo di tempo piuttosto lungo (e infatti in Argentina le classi più basse hanno guadagnato poco e niente dal [fittizio] boom economico degli ultimi anni).
Se invece consideriamo la seconda parte, ovvero che il debito non va ripudiato, ma va pagato da chi non l’ha pagato sinora sono d’accordo, evasori, redditieri ingiusti, eccetera, ma pure chi il debito lo ha formato, ovvero la generazione che si avvia ad andare in pensione (vedi http://blog.tooby.name/2011/12/09/la-generazione-chiagne-e-fotte-andra-peggio-prima-di-andare-peggio/)