Va ora in onda la fine dell’Italia

Game overLo spread fra BTP italiani e Bund tedeschi torna a decollare: al momento è a 362. Ma la notizia è lo spread fra spread con i Bonos spagnoli (329), che dai 16 di venerdì è raddoppiato fino a 33 (per ora). Ricordo che a giugno (o due manovre fa, se preferite) tale spread era favorevole all’Italia per -80.

Il motivo è semplice: l’acquisto di BTP da parte della BCE ha fatto credere al Governo italiano di potere continuare a non fare nulla.

Giovedì si riunirà la BCE, come ogni primo giovedì del mese, e terrà banco una domanda: continuare a comprare titoli di Stato italiani oppure no?

Immaginatela voi la risposta. C’era un patto fra BCE e Governo italiano (la famosa lettera): la BCE dà un po’ di ossigeno all’Italia comprando BTP, l’Italia fa una manovra che mette in ordine i conti.

Dopo un mese la BCE nota che il patto è stato disatteso dall’Italia che continua ad annacquare la manovra sovrastimando le entrate con misure che dire fantasiose è dire poco (ormai aspettiamo che per far quadrare i conti Tremonti preveda la caduta di un meteorite pieno d’oro sul suolo italiano). Scilipoti addirittura propone un nuovo condono, non sapendo, nella sua già ben dimostrata ignoranza, che quella è la via greca al default.

Considerando tutto questo, se voi foste la BCE, dareste fiducia a un Governo che vi sta prendendo per i fondelli? Io personalmente no. Se proprio dovessi continuare la politica di acquisti, comprerei Bonos spagnoli per due ragioni ben note:

  1. Zapatero, dopo avere annunciato le dimissioni, ha varato una manovra vera;
  2. Fra pochi mesi la Spagna avrà un governo pienamente legittimato.

Voi no?

Sono passati 15 minuti da quando ho cominciato a scrivere questo pezzo e lo spread fra spread è arrivato a 36 (368 fra BTP e Bund, 332 fra Bonos e Bund).

Tanti auguri e buona patrimoniale. Che non ci salverà, ma ce lo faranno credere.

Photo credits | Viktor Herz (CC-BY 2.0)

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5 Comments

  1. Grazie anche questa volta per l’ottimo post. Una domanda: di fronte all’attuale situazione, sapendo che per l’Italia non c’è seriamente più nulla da fare, nonostante i salvataggi e le richieste dei piani alti, Superbonus (https://www.facebook.com/pages/superbonus/127288184015952) commenta sul da farsi: ” Fuori dall’Euro, la svalutazione ha lo stesso effetto di una patrimoniale con il vantaggio di far aumentare le esportazioni ed il Pil invece di deprimerlo. Contemporaneamente lotta selvaggia all’evasione fiscale.” Cosa ne pensi? 

    1. Non è vero che per l’Italia non c’è più niente da fare, è che quel che si può fare necessita di una condizione non aggirabile: Berlusconi se ne deve andare.

      Uscire dall’euro significa fare una bancarotta di dimensioni epiche data la dimensione dell’Italia nei confronti del resto del mondo con fine della fiducia verso l’Italia per decenni. È semplicemente assurdo. La moneta italiana sarebbe debolissima e date le nostre debolezze faremmo una fine degna dello Zimbabwe (il problema vero non sono le esportazioni in sé, quanto il fatto che le esportazioni apportano basso valore aggiunto, perché in sostanza vogliamo competere con la Cina, sicché non risolveremmo proprio un bel niente). Al contrario tutto ciò che importiamo costerebbe enormemente di più, con elevatissimi problemi di inflazione: pensa un po’ al petrolio, con cui funzionano le nostre fabbriche.

      La lotta selvaggia all’evasione fiscale è molto tremontiana: i soldi arrivano solo dopo anni e non si sa in che quantità, visto che molta evasione fiscale è in qualche modo legalizzata.

      Tipico di Superbonus fare populismo spicciolo. Ho detto in un articolo qualche giorno fa e lo ribadisco: l’euro è il paracadute che ci tiene agganciati alla Germania, anche se noi lo stiamo riempiendo di buchi. Sganciarsi da esso significa spiattellarsi al suolo.

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