Un utente su Twitter da due giorni continua a dire che io dieci giorni fa o giù di lì avrei detto che le recenti vicende finanziarie sono dovute a speculazioni, ovvero a short selling. È il caso di fare un po’ di chiarezza.
Non credo di essere impazzito e non credo di avere detto nulla del genere: potete controllare sul mio profilo Twitter o sui digest che pubblico quotidianamente. Datemi una mano a ricordare perché se ho l’Alzheimer vorrei cominciare una cura al più presto.
Riporto di seguito un paio di tweet pescati a caso dal mio stream. 9 luglio 2011:
Crolla la borsa di Milano e parlano di attacco speculativo. Puxxanate, mi avete sentito? PU-xxA-NA-TE
Dice la Consob che oggi non si è venduto allo scoperto, ma ci sono state vendite vere e proprie. E io che dico da giorni?
Insomma, fin dall’inizio io ho respinto l’ipotesi che a guidare le vendite siano state le vendite allo scoperto, mentre invece sono stato sempre piuttosto convinto del fatto che si sia trattato di vendite reali. La componente speculativa c’è stata, ma non è stata la causa fondamentale dei crolli di borsa e dell’esplosione al rialzo dello spread. L’utente Twitter è invece di diverso avviso, ma, a parte aver tirato in ballo il fatto di avere due lauree in economia e avermi messo in bocca cose che non ho detto, non mi ha fatto capire su cosa basasse la sua convinzione.
In questo post faccio dunque chiarezza sulla mia idea su che accidenti è successo sui mercati nelle settimane passate, sottolineando che è la stessa idea che ho da settimane, Alzheimer non diagnosticato escluso.
Dalla mia ho (almeno) due “prove”: la prima sono i controlli della Consob di cui ho già detto sopra. Stando alla Consob (mica Novella 3000) non ci sono state vendite allo scoperto in quantità tale da scatenare il crollo dei giorni scorsi. Stando alla Consob, in altre parole, la gente ha venduto azioni, obbligazioni, eccetera, che aveva materialmente in portafogli. Erano vendite vere.
L’altra prova è che abbiamo evidenza di flight to quality. Flight to quality significa che gli investitori vendono i titoli più rischiosi (come le azioni e i BTP italiani) e acquistano titoli meno rischiosi (come i Bund tedeschi, ma anche l’oro o i buoni del tesoro americani o franchi svizzeri). Nel nostro caso abbiamo notato che lo spread fra BTP e Bund è aumentato per due motivi: il primo è che si è venduto un sacco di BTP, l’altro che si è comprato un sacco di Bund. Infatti il rendimento del BTP è aumentato, mentre quello del Bund è diminuito. Controprova: anche lo spread fra gli OAT (buoni del tesoro) francesi e i Bund tedeschi si è allargato, ma mentre il rendimento dei Bund è sceso, quello degli OAT sono rimasti fermi.
Ancora: osservando questo grafico (riportato a destra a futura memoria) si nota che il flight to quality è avvenuto anche nei confronti dell’oro, che ha polverizzato i vecchi massimi e, attenzione, non è tornato giù. Idem per il franco e altre valute rifugio
Insomma, a mio modesto avviso, l’evidenza dimostra pienamente che gli investitori non hanno speculato, bensì venduto realmente certe attività giudicate come rischiose per acquistare attività giudicate più sicure. In altre parole, chi gestisce i fondi pensione e cose del genere, gente che non specula, ha deciso che i BTP erano troppo rischiosi per i propri clienti e dopo averli venduti hanno comprato Bund, oro, franchi, eccetera. La storiella dell’attacco speculativo è solo l’ultimo rifugio di politicanti privi di idee e conoscenze economiche e finanziarie.
Tra l’altro (e questo è l’ennesimo indizio) lo spread (cos’è?) fra BTP e Bund ieri, dopo essere sceso fino a 225 è ritornato in chiusura a 260, dando sentore del fatto che gli speculatori (nel senso tecnico del termine) hanno approfittato del pullback, in altre parole, se speculazione c’è stata, è in direzione contraria a quella che la vulgata intende.
Resta punto fermo della mia analisi il fatto che la manovra è insufficiente e che potrebbe darci solo un po’ più di respiro, ma non risolvere i problemi, rimandati al massimo di qualche anno. I mercati lo sanno e per questo vendono i propri BTP che scadono nel 2021, ovvero oltre quel 2013 in cui si prevede l’apocalisse europea.
E li vendono sul serio. Altro che short selling.
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Sacrosanto, l’unica cosa sbagliata e’ la presunta cura dell’ Alzhaimer: attualmente non esiste.
Certo, ma almeno farei qualcosa per rallentarlo 🙂
Grazie per il tuo commento
Dammi il contatto del tizio, che gli suggerisco dove può infilarsi tutte e due le lauree in economia.