Telegramma di analisi dei referendum

Louis-xiv-lebrunlSono giorni un po’ pieni e ho latitato. Avevo scritto un lungo articolo di analisi del referendum, ma siamo già oltre e non me la sento di ammorbarvi. Lo riassumo di seguito.

Berlusconi è stato sconfitto ma non è politicamente morto. E non è stato il colpo di grazia del berlusconismo.

Sono stati i referendum della disinformazione e della paura, specialmente sull’acqua, con slogan che dicevano il contrario della realtà, puntando sul far crescere infondati timori sulla futura gestione del servizio idrico.

La disinformazione, la paura, gli slogan sono cose tipiche di regimi che vanno verso l’autoritarismo. È una tendenza vecchissima, che ha cominciato a prendere forma già con la vecchia DC (non compiutamente per via delle sue spaccature interne), ma soprattutto con Craxi (e il craxismo) ed è proseguita con Berlusconi (e il berlusconismo).

Il fatto che anche il popolo della sinistra si sia fatto rapire dalla disinformazione, dalla paura, dagli slogan non fa che dimostrare che il percorso verso la svolta autoritaria è ancora la strada di questo Paese, altro che vittoria della democrazia. Rileggetevi questo mio vecchio articolo e preoccupatevi: non è solo il voto che fa una democrazia.

In sintesi, come Berlusconi è succeduto a Craxi , così qualcun altro succederà a Berlusconi, ed avrà le medesime, se non approfondite, tendenze autoritarie (o quanto meno, alla disinformazione) e soprattutto tendenze all’impreparazione e al malgoverno. Berlusconi potrà anche essere finito, ma ciò che verrà dopo rischia di essere peggiore. E potrebbe essere anche di sinistra.

È il mio timore da sempre e questo referendum non fa altro che confermarlo: a destra come a sinistra siamo fascisti dentro.

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