Loro non l’hanno imparata, noi non possiamo permetterci di sbagliare

jesus-facepalmUna parte d’analisi delle elezioni l’ho lasciata volutamente fuori da quella di ieri. Il perché vi sarà chiaro fra poco.

Campagna elettorale della destra (non chiamatelo più centrodestra, per favore) prima del primo turno: musulmani, zingari, rom, froci, komunismo, toghe rosse, ladri d’auto.

Risultato: disfatta ovunque.

Campagna elettorale della destra prima dei ballottaggi: musulmani, zingari, rom, froci, komunismo, occupazione delle TV, “uè, Obà, in Italy toghe red contr me”.

Risultato: disfatta non rende l’idea della grandezza della sconfitta della destra.

Dico io: non l’hanno imparata la lezione dopo il primo turno, l’avranno imparata al ballottaggio. Avranno capito che la campagna elettorale tutta personalizzazione e attacchi personali e paura del diverso che sta solo nel loro cervello e non in quella degli elettori, perlomeno i moderati, che a Milano sono la maggioranza, avranno capito che questa roba non funziona più, soprattutto se dall’altra parte ci sono candidati che possono infondere speranza per la loro umiltà, gentilezza e voglia di fare (Pisapia), per le mani pulite e il netto taglio col passato di entrambi i poli (De Magistris) o semplicemente con la faccia pulita della gioventù (Zedda).

Ho tirato un sospiro di sollievo, ho pensato che dopo questa sconfitta la destra avrebbe smesso con queste scemenze, con la campagna elettorale urlata, con la paura, ho pensato avessero capito (come gli elettori suppongo abbiano fatto) che è meglio avere moschee e campi rom nel rispetto della legge, che moschee e campi rom fuori dalla legge, perché tanto non se ne vanno, e quindi è meglio farli sentire dei nostri che un corpo estraneo. (Su gay e comunisti non mi esprimo neanche, qui siamo alla malattia mentale – dei destroidi, non di gay e comunisti, mi pare ovvio).

Mi sono sentito sollevato nel pensare: l’abbiamo scampata bella. Se questi qui avessero ribaltato il risultato in una sola delle città più importanti, la prossima campagna elettorale avrebbe contemplato i pogrom contro i diversi e le molotov contro tutto ciò che è vagamente rosso nella testa malata di certa gente.

Fino a stamattina ero sollevato. Poi ho letto Libero, Il Giornale, gli editoriali dei direttori, le dichiarazioni dei moderati senza dizionario (ovvero degli estremisti) del PdL, li ho letti e ho pensato: no, non l’hanno capita. Non hanno capito che la gente ha fame di politica vera.

Il berlusconismo, ormai così radicato nella società italiana, è evidentemente morente, ma la coda continua ad agitarsi pericolosamente. Festeggiare un po’ di aria nuova sì, smettere di vigilare no: è il momento più delicato degli ultimi vent’anni, non possiamo permetterci di sbagliare.

PD, se ci sei, batti un colpo.

Di clava, su Minimo D’Alema e Water Veltroni. Non mi stancherò di ripeterlo, con loro in giro se anche si vincesse, non si arriverebbe a fine legislatura. E saremmo punto e a capo, come spiegavo ieri.

Photo credits | Oloremo (CC-BY)

Se l’articolo ti è piaciuto, puoi incoraggiarmi a scrivere ancora con una donazione, anche piccolissima. Grazie mille in ogni caso per essere arrivato fin quaggiù! Dona con Paypal oppure con Bitcoin (3HwQa8da3UAkidJJsLRfWNTDSncvMHbZt9).

One Comment

  1. Auguriamoci che chi possiede la tessera del PD, se ha capito la ventata d’aria, dovrà ribellarsi alle regole interne, far cambiare quella maledetta clausola che solo all’interno del “comitern” si decide candidati e presidenti, abbattendo tutta la direzione dell’associazione e ricostruirla daccapo con vera democrazia elettiva.
    Lo so che è tardi per le nazionali, ma con questi si perde comunqeu anche se si passa a maggioranza.
    Dico tessere del PD, ma vale per molti partiti, storici e non.

Comments are closed.