Una volta c’era un gioco da tavolo (vattelapesca il nome), il cui tema erano i viaggi. Una delle carte “imprevisti” che si poteva pescare nel corso del gioco recava semplicemente la scritta: “Niente di nuovo, buon viaggio”.
Sul discorso di Fini a Mirabello:
- Ha cominciato ribadendo che siamo in un momento di schizopolitica: Fini vuole essere cacciato dal partito, ma Berlusconi non può farlo. In altre parole, è una gara per far passare per cattivo quell’altro;
- Fini ha capito che il PdL è un Forza Italia allargato dove lui non avrebbe mai contato una sega, pertanto o Berlusconi lo fa contare o lui si conta fuori (fermo restando il punto 1);
- Fini ha capito che c’è un segmento elettorale attualmente non servito da alcun partito politico: quello dei liberali legalitari di destra (elettorato d’opinione, molto mobile, fra cui c’è pure Travaglio, che poco ci mancava si spellasse le mani dagli applausi ieri sera su La7). Non è un caso se il discorso di Mirabello è facilmente sovrapponibile al programma elettorale dell’Italia dei Valori;
- Fini sa bene che a destra non può comunque sopravvivere senza Berlusconi, da cui discende l’apertura sull’immunità del capo, che poi è l’unico scopo di Berlusconi in politica (e questo è un punto che i liberali legalitari di destra sopportano volentieri, e fa proseliti pure a sinistra – escludendo quelli che chiamerei “montanelliani”, i più radicali, fra cui Travaglio).
Sciolti questi nodi, si può facilmente notare che non è successo nulla: al massimo Fini altro non farà che opposizione interna, magari detterà l’agenda su tutto, basta che restino fermi l’impunità del capo e i carri di battaglia della Lega (federalismo fiscale in primis, sul quale Fini si è detto d’accordo senza però nulla aggiungere al nulla assoluto dei decreti delegati che il governo sta emanando in questi mesi a riguardo). A Berlusconi questo basta, le grida di Capezzone e Cicchitto sono tutta scena tanto per dire che qui comanda ancora Silvio. Il resto è solo una battaglia di potere, in termini di marketing è una risegmentazione del mercato. A questo punto, l’unico errore lo può commettere Berlusconi decidendo di andare ad elezioni, ma Fini dopo il discorso di ieri potrebbe facilmente rubare voti un po’ a tutti e diventerebbe rischioso per il Cainano (sempre fermo il punto 1, è fondamentale).
Nel suo viaggio, Fini si è fermato a Mirabello, ma la carta che ha pescato è proprio “Niente di nuovo, buon viaggio”. A noi semplici osservatori non rimane che un bel “e quindi?” aspettando che qualcuno, finalmente, faccia una mossa, dopo una estate di semplici prese di posizione.
Anche il PD, che è il secondo soggetto che rischia di perdere tutto per colpa di Fini, che ieri ha scaldato non pochi cuori anche a sinistra (il mio compreso, fin quando non ho deciso di smettere con le droghe talmente pesanti che anche la mafia rifiuta di distribuire1 ).
- Chiaramente non mi sono mai drogato in vita mia, precisazione nel caso un giorno Feltri passasse per queste pagine e che non possa costruire scandali sulle mie cucine (che, effettivamente, sono uno scandalo, ma questa è un’altra storia.) [↩]
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