Evitare la sindrome da accerchiamento

Sandro Ruotolo ha scritto su Facebook una nota di cui però mi sfugge il senso. Si evincono due cose certe:

  • la RAI ha assegnato il giovedì in prima serata su RaiDue a Santoro;
  • Masi vorrebbe un altro format (quindi un tipo di trasmissione diverso), ma sempre di approfondimento giornalistico, come afferma la decisione del giudice che ha reintegrato Santoro.

Non riesco a vedere esattamente il problema posto da Ruotolo, se non in un’ottica complottistica (non del tutto ingiustificata, va detto). Io però in tutto questo ci vedo un’opportunità: Santoro può mettere all’opera la sua fantasia e la sua esperienza per inventarsi un nuovo programma per fare approfondimenti ancora migliori, con un nuovo nome, in coerenza con il fatto che gli anni Zero sono finiti. Perché non fare tesoro, ad esempio, dell’esperienza di Raiperunanotte? Perché non chiedere pure suggerimenti alla Rete (intendo Internet) per innovare Annozero?

La cosa importante è avere conquistato lo slot anche per l’anno prossimo, quindi Santoro e la sua squadra ci saranno: poi che si tratti di Annozero o di un altro format (purché sia un format voluto da Santoro e non imposto da Masi) non è che faccia troppa differenza (ma sia chiaro, se Masi respinge tutto, si ritorna ad Annozero).

Ciò che conta, in generale, sono i contenuti, e Santoro, bisogna ricordarlo, ha fatto buon giornalismo con un buon successo in una decina di trasmissioni diverse. Sono certo che possa farlo di nuovo, e che i telespettatori (come pure gli inserzionisti) non ne rimarranno delusi.

Io, per esempio, non vedrei male un talk show senza politici (almeno una puntata al mese, diciamo), ma solo con esperti, opinionisti e i vari Belpietro, perché dopotutto il casino fa “odiens”. Questo perché abbiamo una classe politica ignorante (per dire, abbiamo un commercialista come ministro dell’Economia e un filosofo con la “passione” per l’economia a capo dell’opposizione e più volte ministro “economico”, a volte pure all’ombra- «ma stiamo scherzando?» (cit.)), per cui il più delle volte tutto si riduce a blablabla, mentre il Paese ha bisogno di essere informato (e per l’Economia, alfabetizzato). In altre parole, più politici ci sono e più si parla del nulla, perché spesso e volentieri i due schieramenti evitano questioni spinose a causa di ricatti incrociati. E allora facciamo una bella cura dimagrante: più fatti, meno blablabla.

Come ho già detto altre volte, così si fa informazione all’estero: pochi politici, molti esperti. Non vedo perché non farlo pure da noi…

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4 Comments

  1. I politici stanno prendendo troppo spazio in TV mentre il loro lavoro è essere al servizio del paese. I programmi di approfondimento sono solo delle vetrine per il politico di turno e nei telegiornali si sentono solo estratti di dichiarazioni alla stampa. Non è informazione, è servilismo. INFORMATEVI

  2. Appunto: fare un programma di approfondimento SENZA politici sarebbe un bel passo avanti. 🙂

    Grazie per il tuo commento!

  3. MmmmmmH! esperti, è una parolaccia qui da noi, se pensiamo che dopo, per esempio, aver innalzato la percentuale per accedere al diritto di riconoscimento e pensione d'invalidità, ci vuole una commissione di esperti, esperti che si sà, s'inteneriscono facilemente di fronte a certe mazzette, non vedo le possibilità di dialogo in un format televisivo, tenuto conto che le strategie, sempre quelle, di confondere e creare confusione, le conoscono ormai tutti, basta interrompere continuamente chi dice cose sensate, e si finisce col ritrovarsi alla pari di chi dice str……….te…….

  4. Ne han fatta una ad aprile e non era male. Il punto è che gli esperti devono fare i conti con i propri pari, quindi non possono dire cazzate, o rischiano di rimetterci pubblicazioni, cattedre, soldi. I politici, invece, devono rendere conto alla gente, che non ragiona spesso con il cervello, quindi non contano i fatti, contano le emozioni che susciti.

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