Ci prendono per scemi?

Chiedeva retoricamente Pigi Battista ieri sera a Ballarò: «Ma come mai questa riforma della giustizia esce fuori giusto giusto dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il lodo Alfano?». La risposta la sapete: c’è da salvare Silvio Berlusconi. Visto che il lodo che bloccava i suoi processi non c’è più, si decide di bloccare tutti o quasi i processi d’Italia. Ci avevano già provato l’anno scorso con una leggina che bloccava centomila processi, ma poi si optò generosamente per il lodo Alfano che ne bloccava solo un paio.

A parte la probabile incostituzionalità delle nuove norme, si rimane agghiacciati nel leggere l’articolo di Bruno Tinti su Il Fatto Quotidiano (da cui il titolo di questo post). Dovrebbero leggerlo i leghisti, che tanto parlano di sicurezza, ma poi permettono questi scempi salva-criminali per avere qualche poltrona (tipo quelle delle regioni, che Bossi e Berlusconi si stanno spartendo in quel di Roma ladrona).

Cerco di immaginarmi una situazione (credo che per certe tipologie di reato, come omicidio e mafia, questo non varrà, quindi parlerò in astratto). Tizio, incensurato, entra in casa mia e si porta via un po’ di roba. Dopo un po’ viene sospettato del furto, indagato e processato (ma sempre a piede libero). I miei beni, intanto, non si trovano. Il processo va avanti, però la sentenza definitiva, quella in Cassazione, non arriva entro i sei anni previsti dalla legge. Risultato, Tizio, ancora incensurato, può tornare a delinquere perché il processo è scaduto. Io, il derubato, non ho avuto granché giustizia, vi pare?

Nel frattempo, mentre cammino per strada, vedo Caio scendere da un balcone con una borsa che fa un suono molto “prezioso”. Un altro topo d’appartamento, capitano tutti a me! Faccio il mio dovere di cittadino, chiamo i carabinieri, facciamo l’identikit e viene riconosciuto: è Caio, un pregiudicato. I carabinieri sanno dove trovarlo, quindi lo arrestano. Purtroppo però non viene processato subito, viene data la precedenza ai processi agli incensurati come Tizio, perché hanno la data di scadenza sul tappo: da celebrarsi preferibilmente entro sei anni. Quando poi finalmente comincia il processo a Caio, io vado lì a testimoniare, sicuro del fatto che Caio sta dietro le sbarre e non può nuocermi. Qualche tempo dopo, però, accade l’imprevisto: dovete sapere che un tizio o un caio non può rimanere in carcere per sempre se non c’è una sentenza definitiva. Visto che il processo è cominciato tardi, quindi, Caio viene scarcerato per decorrenza dei termini. Mi sono messo nei guai: Caio adesso è legalmente libero, e potrebbe tranquillamente venire a casa mia a bruciarmi la macchina, o tentare di aggredirmi in qualche modo. Insomma, dovrei vivere nella paura per avere fatto il mio dovere.

Questi sono solo due dei molti possibili casi che potrebbero capitare a me o a qualsiasi altro cittadino come me. Noi cittadini normali rischieremo di non avere giustizia o di essere costretti a vivere nell’omertà perché lo Stato non è in grado di tenere dietro le sbarre i delinquenti.

E tutto questo perché? Per salvare Silvio Berlusconi? Davvero vogliamo sacrificare i nostri beni, i nostri affetti, la nostra tranquillità per salvare un miliardario che, per qualche motivo, non vuole farsi processare?

Una riforma della giustizia non passa per le prescrizioni brevi o per i processi con la data di scadenza: questi sono provvedimenti che salvano i criminali. I processi devono essere brevi, ma giusti, devono arrivare a una sentenza di colpevolezza o di innocenza. La prescrizione dovrebbe essere un’eccezione e non la regola come questa legge sciagurata vuole fare.

Prima di riformare la giustizia forse è il caso di fornire ai tribunali risorse sufficienti per pagare, ad esempio, i cancellieri: sapevate che i giudici, pur lavorando praticamente giorno, notte e nei weekend, non possono celebrare processi perché i cancellieri sono pagati solo per la mattina? Guarda un po’, basterebbe pagare i cancellieri e magari si potrebbero svolgere il doppio delle udienze ogni giorno e chissà, magari raddoppia pure la velocità dei processi (anche se, magari, a Berlusconi questo non fa proprio piacere, perché lui vuole che il suo processo vada lento e preferibilmente non finisca mai). Ritorniamo quindi alla domanda di Battista: ma tutto questo non vi sembra un po’ strano?

Ci prendono per scemi? Sì. Il problema, però, è che molti lo sono davvero.

Se l’articolo ti è piaciuto, puoi incoraggiarmi a scrivere ancora con una donazione, anche piccolissima. Grazie mille in ogni caso per essere arrivato fin quaggiù! Dona con Paypal oppure con Bitcoin (3HwQa8da3UAkidJJsLRfWNTDSncvMHbZt9).