Avevo paventato qui la possibilità che l’Italia, dopo la firma dell’accordo South Stream per portare il gas dalla Russia all’Europa, potesse far affondare il progetto Nabucco, ovvero un altro canale per portare in Europa il gas dell’Asia centrale senza però essere dipendenti dalla Russia, diversificando le fonti e quindi assicurarci una fornitura adeguata e sicura. In questo modo l’Italia finisce per fungere da testa di ponte della Russia per avere una forte arma di ricatto verso l’Europa (con non ben identificati vantaggi per l’Italia).
Avevo poi segnalato su Twitter che EdF, fiutando il pericolo di essere tagliata fuori, aveva subito deciso di stringere un accordo con Gazprom per partecipare al progetto South Stream, dando un altro colpo a Nabucco, progetto sponsorizzato, tra l’altro, anche dagli USA.
Oggi abbiamo notizia che la Croazia ha deciso di congelare il progetto Pan-European Oil Pipeline, ovvero un oleodotto che avrebbe dovuto trasportare il petrolio dall’Asia centrale all’Europa bypassando sia Turchia che Russia, attraverso il Mar Nero, la Romania e i Balcani, per giungere fino a Trieste, da cui si sarebbe dovuto diffondere per l’Europa. Il progetto era stato approvato dall’Italia nel 2007, regnante Romano Prodi. Oltretutto il PEOP avrebbe avuto forti conseguenze positive a livello ambientale, poiché avrebbe evitato centinaia di passaggi di petroliere ogni anno.
Il problema, secondo i croati, è proprio Trieste, snodo fondamentale del condotto: l’Italia (chissà perché) negli ultimi tempi ha smesso di partecipare attivamente al progetto, che è stato quindi giudicato non più interessante e congelato.
Vladimir Putin si sta fregando le mani. Chissà come si dice in russo: “meno male che Silvio c’è!”.
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oppure anche “Хорошо еще, что Силвио есть!”