Site icon Tooby

A proposito del ddl sicurezza

Una legge talmente cessa che hanno dovuto porre la fiducia.

Hanno introdotto nell’ordinamento il reato di immigrazione clandestina. In pratica se non sei comunitario o se non sei in possesso di un regolare permesso di soggiorno, vai processato, condannato, imprigionato e poi, una volta scontata la pena, essere espulso. In pratica, se vivi in un sottoscala, grazie ai leghisti, potrai passare qualche anno al grand hotel a spese dello Stato. Non era più semplice espellerli? Perché perdere anni a processarli?

Ora, a parte l’inapplicabilità della norma, essa può tranquillamente mandare in tilt i tribunali italiani: se Bernard Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere in sei mesi, al suo omologo italiano Calisto Tanzi non basteranno 150 anni per farsi condannare a sei mesi.

Ma c’è un fatto ancora più aberrante: il fatto che diventi reato penale uno stato. Una persona può finire in galera per ciò che è, non per qualcosa che ha fatto. Oggi si va in galera (ogni tanto capita) se rubi, ammazzi, ma non perché sei qualcosa. Vai in galera perché hai fatto qualcosa di brutto. Neppure i mafiosi vengono condannati in quanto tali: vengono condannati perché compiono un’azione, ovvero creano o si uniscono ad associazioni per delinquere di stampo mafioso (e non è facile scoprirlo).

Come clandestino, tu non fai qualcosa di brutto, magari sei la persona più onesta di questo mondo, disposta a lavorare in nero presso uno schiavista pur di portare un pugno di riso ai tuoi figli, a differenza di tanti italiani disonesti.

Tu non fai nulla di brutto. Tu sei qualcosa di brutto. Per legge. Al diavolo gli ultimi duecento anni di storia.

E domani? Domani che cosa sarà brutto per legge? I comunisti? I giornalisti? I blogger? Gli intellettuali? Gli ultrà? I terremotati esasperati?

Aggiungiamoci le ronde, e siamo tornati al medioevo, quando, non esistendo lo Stato, erano i privati a proteggere sé stessi. Con le ronde, appunto.

Ieri un altro pezzo di notte è calato sull’Italia. Ma prima o poi l’alba dovrà pur tornare.

Exit mobile version