In effetti c’era qualcosa che non andava nel racconto di Silvio Berlusconi circa la festa di Noemi Letizia, che ho visto riproposto ad Annozero.
Passi la stranezza del premier che si presenta con un regalino da chissà quante migliaia di euro (che uno, vista l’intimità, potrebbe pure pensare che voleva mandarglielo con un maggiordomo – tipo Sandro Bondi-, salvo poi presentarsi lui in persona).
Ma voi pensate un attimo alle visite a sorpresa del presidente Barack Obama in Iraq o in Afghanistan (o altre situazioni simili). Non è che certe uscite vengano decise sul momento, anzi, lo si saprà negli ambienti più intimi già almeno qualche ora o giorno prima. Lo sapranno, in particolare, i servizi segreti, che dovranno bonificare le aree, il percorso dove passerà Obama, fare, insomma, dei controlli di routine per garantire la sicurezza del più potente leader mondiale.
Pensare quindi che Berlusconi abbia deciso di finire a Casoria senza pensare un minimo alla sua sicurezza è abbastanza assurdo. Le sue guardie del corpo, se sono professionali come credo, avrebbero dovuto fare una ricognizione del territorio, perché, non si può mai sapere, qualche esaltato che conosce la zona, saputo che Silvio era lì, poteva raggiungerlo e scagliargli un altro treppiede.
Conchita Sannino de La Repubblica ha raccolto qualche testimonianza a riguardo, scoprendo che la visita di Berlusconi era una sorpresa solo per la ragazza, Noemi, ma non per gli altri. Anzi, il servizio di sicurezza aveva provveduto, già la domenica mattina, a effettuare il sopralluogo, come da protocollo.
Inoltre Marco Travaglio oggi su L’Unità racconta brevissimamente la storia: da notare che, eliminando tutti i bizantinismi di Berlusconi e Ghedini, la faccenda è tutt’altro che lineare…
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Non capisco come si possa andare dietro a Travaglio, Beppe Grillo…questi comici della politica che non hanno niente da direm che rimpiono le piazze facendo della satira sulla politca. Perchè non propone una finanziara perchè non si candidano invece di sparare cazzate. Cosa ne sai che alla festa non avesse lo stretto necessario? Tutti pronti a giudicare, a pensare che Berlusconi sia andato a questa festa per provarci con questa minorenne…suvvia…Ma va là…
Non capisco come si possa andare dietro a Travaglio, Beppe Grillo…questi comici della politica che non hanno niente da direm che rimpiono le piazze facendo della satira sulla politca. Perchè non propone una finanziara perchè non si candidano invece di sparare cazzate. Cosa ne sai che alla festa non avesse lo stretto necessario? Tutti pronti a giudicare, a pensare che Berlusconi sia andato a questa festa per provarci con questa minorenne…suvvia…Ma va là…
Travaglio, il topo gigio della politica….che tristezza….
Travaglio, il topo gigio della politica….che tristezza….
@ Simone: Non propone una finanziaria perché non è un economista (come Tremonti, in pratica); non si candidano perché non vogliono fare i politici, ma un altro mestiere (Travaglio il giornalista, Grillo non l’ho ben capito).
Io so che Berlusconi, su quella festa, ha mentito. Io so che Berlusconi ha mentito sul fatto di conoscere Noemi da tempo. Io so che Berlusconi era atteso a quella festa. Io so che Berlusconi ha mentito sul perché conosce il padre di Noemi. Io so che Berlusconi non vuole rispondere alle domande che riguardano queste contraddizioni. È una persona opaca, la peggiore qualità per un politico.
Che frequenti le minorenni e che sia malato lo ha detto la moglie, che si è scassata la balle di questo tizio.
(Topo Gigio, comunque, era Veltroni).
(Ma va là, invece, è un’affermazione tipica di Nicolò Ghedini quando non sa come rispondere).
@ Simone: Non propone una finanziaria perché non è un economista (come Tremonti, in pratica); non si candidano perché non vogliono fare i politici, ma un altro mestiere (Travaglio il giornalista, Grillo non l’ho ben capito).
Io so che Berlusconi, su quella festa, ha mentito. Io so che Berlusconi ha mentito sul fatto di conoscere Noemi da tempo. Io so che Berlusconi era atteso a quella festa. Io so che Berlusconi ha mentito sul perché conosce il padre di Noemi. Io so che Berlusconi non vuole rispondere alle domande che riguardano queste contraddizioni. È una persona opaca, la peggiore qualità per un politico.
Che frequenti le minorenni e che sia malato lo ha detto la moglie, che si è scassata la balle di questo tizio.
(Topo Gigio, comunque, era Veltroni).
(Ma va là, invece, è un’affermazione tipica di Nicolò Ghedini quando non sa come rispondere).
Se non è un economista come Tremonti perchè critica la Finanziaria? E’ come dire che affermo che Rita Levi Montalcini è una cialtrona non capendo un’H di medicina…insomma per criticare le persone bisogna essere nella condizione per farlo…se non capisco nulla di economia non dico che Tremonti è un incompetente….
Berlusconi ha mentito? Eh si perchè se Berlusconi va a una festa deve muovere l’esercito italiano….comunque sia era una festa paparazzata io non credo ad una parola sulle cose che dicono i mass-media a riguardo…Penso che se si dico che Cristoforo Colombo ha scoperto l’America lo dico perchè il fatto corrisponde alla realtà, se dico che Berlusconi è andato alla festa per andare a diciottenni sono solo chiacchere….
Quanto a Topogigio Travaglio…suvvia con quegli occhioni alla Totò Schillaci da sagra…a me fa tristezza per non parlare di Beppe Grillo…non fa il politico, non è un giornalista, ha un contro in banca da miliardi e fa il lavoro di Costantino Vitagliano..cioè fa ridere.
Se non è un economista come Tremonti perchè critica la Finanziaria? E’ come dire che affermo che Rita Levi Montalcini è una cialtrona non capendo un’H di medicina…insomma per criticare le persone bisogna essere nella condizione per farlo…se non capisco nulla di economia non dico che Tremonti è un incompetente….
Berlusconi ha mentito? Eh si perchè se Berlusconi va a una festa deve muovere l’esercito italiano….comunque sia era una festa paparazzata io non credo ad una parola sulle cose che dicono i mass-media a riguardo…Penso che se si dico che Cristoforo Colombo ha scoperto l’America lo dico perchè il fatto corrisponde alla realtà, se dico che Berlusconi è andato alla festa per andare a diciottenni sono solo chiacchere….
Quanto a Topogigio Travaglio…suvvia con quegli occhioni alla Totò Schillaci da sagra…a me fa tristezza per non parlare di Beppe Grillo…non fa il politico, non è un giornalista, ha un contro in banca da miliardi e fa il lavoro di Costantino Vitagliano..cioè fa ridere.
dimenticavo…Complimenti per il sito…ci sono alcuni articoli sulla DC, Moro davvero interessanti….
dimenticavo…Complimenti per il sito…ci sono alcuni articoli sulla DC, Moro davvero interessanti….
@ Simone: Uno può criticare qualcosa dopo essersi informato. Non può scrivere una finanziaria se non dopo aver studiato sodo economia. Non ci vuole un Nobel per farsi un’idea determinate tematiche (se si va a votare al referendum sull’aborto non è necessario saper scrivere una legge a riguardo, basta informarsi e capire qual è la legge che si va a votare). Se è per questo, dubito che tutti i parlamentari sappiano sempre esattamente tutto quanto stanno votando. Eppure votano anche robe di economia e magari hanno la terza media.
Sulla festa appari in difficoltà: il problema non è che Berlusconi vada ad una festa, ma che Berlusconi dica che era un’improvvisata mentre le prove dicono il contrario, ovvero che ci ha mentito. Questo è il problema. Poi ci sarebbe il fatto che frequenta minorenni (parole della moglie).
Su Travaglio: beh, sì, fa ridere. Ma amaramente.
Ti ringrazio per i complimenti, spero di riprendere quelle sezioni il più presto.
@ Simone: Uno può criticare qualcosa dopo essersi informato. Non può scrivere una finanziaria se non dopo aver studiato sodo economia. Non ci vuole un Nobel per farsi un’idea determinate tematiche (se si va a votare al referendum sull’aborto non è necessario saper scrivere una legge a riguardo, basta informarsi e capire qual è la legge che si va a votare). Se è per questo, dubito che tutti i parlamentari sappiano sempre esattamente tutto quanto stanno votando. Eppure votano anche robe di economia e magari hanno la terza media.
Sulla festa appari in difficoltà: il problema non è che Berlusconi vada ad una festa, ma che Berlusconi dica che era un’improvvisata mentre le prove dicono il contrario, ovvero che ci ha mentito. Questo è il problema. Poi ci sarebbe il fatto che frequenta minorenni (parole della moglie).
Su Travaglio: beh, sì, fa ridere. Ma amaramente.
Ti ringrazio per i complimenti, spero di riprendere quelle sezioni il più presto.
Senti una cosa illuminami…praticamente parliamo di legge elettorale regionale: in pratica se le liste di partito collegate alla lista regionale risultano vincenti si ottengono almeno il 50 % dei seggi del Consiglio e viene eletta META’ dei candidati della lista regionale di colazione.
Se invece le liste di partito collegate alla lista di colazione ottengono MENO del 50% dei seggi risulta eletta l’intera lista regionale…DOMANDA: metti che in Veneto le colazioni di centro destra superano la soglia del 50% perchè si vedrebbero RIDOTTO il premio di maggioranza a metà?
Cioè se ottengo ALMENO il 50% dei seggi del consiglio perchè viene eletta metà della lista regionale di coalizione e non l’intera lista??non è un paradosso?
Senti una cosa illuminami…praticamente parliamo di legge elettorale regionale: in pratica se le liste di partito collegate alla lista regionale risultano vincenti si ottengono almeno il 50 % dei seggi del Consiglio e viene eletta META’ dei candidati della lista regionale di colazione.
Se invece le liste di partito collegate alla lista di colazione ottengono MENO del 50% dei seggi risulta eletta l’intera lista regionale…DOMANDA: metti che in Veneto le colazioni di centro destra superano la soglia del 50% perchè si vedrebbero RIDOTTO il premio di maggioranza a metà?
Cioè se ottengo ALMENO il 50% dei seggi del consiglio perchè viene eletta metà della lista regionale di coalizione e non l’intera lista??non è un paradosso?
le sezioni erano molto interessanti, molte cose non le approvo però è un blog interessante…perchè non hai mai scritto numma Sull’UDC? non l’hai mai menzionato…per par condicio dovresti scrivere qualcosa…
le sezioni erano molto interessanti, molte cose non le approvo però è un blog interessante…perchè non hai mai scritto numma Sull’UDC? non l’hai mai menzionato…per par condicio dovresti scrivere qualcosa…
@ Simone: Un quinto dei seggi viene attribuito alla lista del candidato presidente, il resto è attribuito proporzionalmente.
La lista del candidato presidente che vince prende automaticamente un quinto dei seggi (l’intera lista), a meno che la coalizione non superi il 50% nella parte proporzionale, nel qual caso (per evitare maggioranze poco democratiche) alla lista del candidato presidente prende un decimo dei seggi. Un altro decimo è distribuito alle opposizioni, i restanti quattro quinti vengono assegnati proporzionalmente.
In pratica, se il centrodestra vince col 50% dei voti, prenderà il 10% del candidato presidente più il 45% del proporzionale (55%). Se invece vince, ma con il 40%, prenderà il 20%+32% (52%). Se vince con il 60%, avrà il 64% dei seggi. In questo modo si dovrebbe assicurare la governabilità senza arrivare a maggioranze troppo elevate, (si arriverebbe a dare 74% dei seggi a una singola coalizione, nell’ultimo caso). Spero di essere stato chiaro.
Sì, forse dovrei scrivere qualcosa sull’UDC, dipende da quanto sono ispirato. 🙂
@ Simone: Un quinto dei seggi viene attribuito alla lista del candidato presidente, il resto è attribuito proporzionalmente.
La lista del candidato presidente che vince prende automaticamente un quinto dei seggi (l’intera lista), a meno che la coalizione non superi il 50% nella parte proporzionale, nel qual caso (per evitare maggioranze poco democratiche) alla lista del candidato presidente prende un decimo dei seggi. Un altro decimo è distribuito alle opposizioni, i restanti quattro quinti vengono assegnati proporzionalmente.
In pratica, se il centrodestra vince col 50% dei voti, prenderà il 10% del candidato presidente più il 45% del proporzionale (55%). Se invece vince, ma con il 40%, prenderà il 20%+32% (52%). Se vince con il 60%, avrà il 64% dei seggi. In questo modo si dovrebbe assicurare la governabilità senza arrivare a maggioranze troppo elevate, (si arriverebbe a dare 74% dei seggi a una singola coalizione, nell’ultimo caso). Spero di essere stato chiaro.
Sì, forse dovrei scrivere qualcosa sull’UDC, dipende da quanto sono ispirato. 🙂
non ho capito…
non ho capito…
Se vince con il 60%, avrà il 64% dei seggi…non mi è molto chiaro comunque grazie ugualmente!!poi se mi fai capire meglio..ma il sistema regionale non mi è molto chiaro.
Se vince con il 60%, avrà il 64% dei seggi…non mi è molto chiaro comunque grazie ugualmente!!poi se mi fai capire meglio..ma il sistema regionale non mi è molto chiaro.
@ Simone: (Premessa: se qualche dato non corrisponde a quello che ho scritto sopra è perché l’ho scritto di fretta)
Più semplice di così non posso. Allora, facciamo che dobbiamo rinnovare i consigli regionali della Campania e del Veneto, e facciamo finta che questi consigli regionali debbano ospitare 100 persone ognuno.
Una bella domenica si va a votare. In Campania vince Mario Rossi sostenuto dalla coalizione Blu, con il 40% dei voti. Visto che ha vinto, a Mario Rossi spettano 20 persone in consiglio regionale. Alla sua coalizione, invece, spetta il 40% dei rimanenti 80 seggi, ovvero 32. Nel consiglio regionale della Campania, quindi, siederanno 52 persone che sostengono il presidente Rossi, mentre gli altri 48 saranno delle opposizioni. Se avessimo applicato un proporzionale puro, Rossi avrebbe avuto solo 40 consiglieri, e non avrebbe potuto governare. Se invece avesse preso meno del 40%, sarebbe scattato un premio di maggioranza che gli avrebbe dato 55 seggi.
In Veneto, invece, vince Mauro Arancioni sostenuto dalla coalizione Violetto, con il 60% dei voti. Visto che ha superato il 50%, a Mauro Arancioni spettano 10 persone in consiglio regionale. Altre 10 verranno date alle opposizioni. Alla coalizione Violetto spetterà il 60% dei rimanenti 80, ovvero 48. Questo significa che nel consiglio regionale della Campania ci saranno 58 persone che sostengono il presidente Arancioni e 42 che fanno l’opposizione. Se avessimo applicato un sistema proporzionale puro, Arancioni avrebbe avuto 60 consiglieri, che è grossomodo la quantità che gli spetta con il sistema elettorale di cui sopra.
Perché tutto questo? Perché 1) il governatore della Regione deve sempre avere una solida maggioranza 2) le minoranze devono essere tutelate. Nel caso in cui, ad esempio, un governatore prendesse il 99% dei voti, alle opposizioni spetterà in ogni caso una rappresentanza pari al 10%, per evitare che la democrazia si trasformi in una dittatura della maggioranza.
Se non hai capito, dimmi esattamente che cosa.
@ Simone: (Premessa: se qualche dato non corrisponde a quello che ho scritto sopra è perché l’ho scritto di fretta)
Più semplice di così non posso. Allora, facciamo che dobbiamo rinnovare i consigli regionali della Campania e del Veneto, e facciamo finta che questi consigli regionali debbano ospitare 100 persone ognuno.
Una bella domenica si va a votare. In Campania vince Mario Rossi sostenuto dalla coalizione Blu, con il 40% dei voti. Visto che ha vinto, a Mario Rossi spettano 20 persone in consiglio regionale. Alla sua coalizione, invece, spetta il 40% dei rimanenti 80 seggi, ovvero 32. Nel consiglio regionale della Campania, quindi, siederanno 52 persone che sostengono il presidente Rossi, mentre gli altri 48 saranno delle opposizioni. Se avessimo applicato un proporzionale puro, Rossi avrebbe avuto solo 40 consiglieri, e non avrebbe potuto governare. Se invece avesse preso meno del 40%, sarebbe scattato un premio di maggioranza che gli avrebbe dato 55 seggi.
In Veneto, invece, vince Mauro Arancioni sostenuto dalla coalizione Violetto, con il 60% dei voti. Visto che ha superato il 50%, a Mauro Arancioni spettano 10 persone in consiglio regionale. Altre 10 verranno date alle opposizioni. Alla coalizione Violetto spetterà il 60% dei rimanenti 80, ovvero 48. Questo significa che nel consiglio regionale della Campania ci saranno 58 persone che sostengono il presidente Arancioni e 42 che fanno l’opposizione. Se avessimo applicato un sistema proporzionale puro, Arancioni avrebbe avuto 60 consiglieri, che è grossomodo la quantità che gli spetta con il sistema elettorale di cui sopra.
Perché tutto questo? Perché 1) il governatore della Regione deve sempre avere una solida maggioranza 2) le minoranze devono essere tutelate. Nel caso in cui, ad esempio, un governatore prendesse il 99% dei voti, alle opposizioni spetterà in ogni caso una rappresentanza pari al 10%, per evitare che la democrazia si trasformi in una dittatura della maggioranza.
Se non hai capito, dimmi esattamente che cosa.
si sei stato chiaro, una mia amica è andata all’esame di scienze politica con i tuoi post e ha preso un 28….poi mi ha consigliato il tuo blog per preparare l’esame e in effetti anche se leggo i giornali ho alcuni buchi sui sistemi elettorali che ho colmato anche grazie a te e Pasquino
Lo spin doctoring: strategie di comunicazione politica” Paola Stringa, Carocci, 2009.
• “I partiti politici”, di Emanuele Rossi, Editori Laterza, 2007.
• “I sistemi elettorali”, di Gianfranco Pasquino, Il Mulino 2006.
• “La politica come professione”, Max Weber (testo originario gennaio 1919)
• “Comunicare le istituzioni. Prospettive della comunicazione politica ed istituzionale”, a cura di Franco Del Campo, MGS Press (consigliato e disponibile gratuitamente a richiesta presso il Corecom FVG, piazza Oberdan, 5 Trieste, [email protected]).
si sei stato chiaro, una mia amica è andata all’esame di scienze politica con i tuoi post e ha preso un 28….poi mi ha consigliato il tuo blog per preparare l’esame e in effetti anche se leggo i giornali ho alcuni buchi sui sistemi elettorali che ho colmato anche grazie a te e Pasquino
Lo spin doctoring: strategie di comunicazione politica” Paola Stringa, Carocci, 2009.
• “I partiti politici”, di Emanuele Rossi, Editori Laterza, 2007.
• “I sistemi elettorali”, di Gianfranco Pasquino, Il Mulino 2006.
• “La politica come professione”, Max Weber (testo originario gennaio 1919)
• “Comunicare le istituzioni. Prospettive della comunicazione politica ed istituzionale”, a cura di Franco Del Campo, MGS Press (consigliato e disponibile gratuitamente a richiesta presso il Corecom FVG, piazza Oberdan, 5 Trieste, [email protected]).
@ Simone: Ti ringrazio, sei troppo buono. A questo punto aggiungerei alla bibliografia anche “Fondamenti di Scienza Politica” Cotta, Della Porta, Morlino (Il Mulino) e “Il sistema politico italiano” Cotta, Verzichelli (Il Mulino), su cui ho studiato e che mi sono piaciuti assai.
@ Simone: Ti ringrazio, sei troppo buono. A questo punto aggiungerei alla bibliografia anche “Fondamenti di Scienza Politica” Cotta, Della Porta, Morlino (Il Mulino) e “Il sistema politico italiano” Cotta, Verzichelli (Il Mulino), su cui ho studiato e che mi sono piaciuti assai.
li prenderò sicuramente….se non sono troppo invadente mi spieghi un pò la differenza tra il mattarellum e il proporcellum o detto anche proporzionellum?…se hai tempo e voglia….
li prenderò sicuramente….se non sono troppo invadente mi spieghi un pò la differenza tra il mattarellum e il proporcellum o detto anche proporzionellum?…se hai tempo e voglia….
il link me l ha dato una certa silvia benaudo che legge sempre i tuoi post…
il link me l ha dato una certa silvia benaudo che legge sempre i tuoi post…
@ Simone: sono qui per condividere quello che so, quindi è un piacere. Allora, in Italia abbiamo avuto sostanzialmente tre leggi elettorali (mi limito alle caratteristiche principali, perché i sistemi sono ovviamente complessi – su Wikipedia dovrebbe esserci una trattazione ampia ma più comprensibile di quella che si trova nei manuali – se non li trovi, posso cercare io in tua vece).
Proporzionale semplice dal 1946 al 1993: i partiti prendevano tanti seggi in base a quanti voti prendevano (chi prendeva il 40% prendeva il 40% dei seggi e così via). Si potevano dare quattro preferenze e venivano eletti i candidati con più preferenze: se un partito doveva eleggere 40 deputati, si prendevano i 40 candidati che avevano preso più preferenze. Alla Camera questo avveniva sulla base di 32 circoscrizioni, al Senato su base regionale (al senato c’era un sistema maggioritario, ma per essere eletto un candidato necessitava del 65% dei voti – saranno stati eletti un paio di candidati a ogni elezione con questo metodo). Nel 1953 si tentò una riforma in senso maggioritario (la legge truffa), assegnando un premio di maggioranza al partito che avesse preso più della metà dei voti, ma nessuno riuscì a superare quella soglia e la legge truffa fu subito abrogata.
Mattarellum dal 1993 al 2006: il Paese era diviso in 475 collegi per la Camera e 232 per il Senato. Il candidato che prendeva più voti in un collegio andava a Roma. Gli altri seggi venivano assegnati con metodo proporzionale: per la Camera c’era una scheda elettorale a parte (che in totale erano tre, dunque), il Paese era diviso in 26 circoscrizioni e i seggi venivano assegnati proporzionalmente ad ogni partito sulla base di liste bloccate (quindi senza preferenze); al Senato c’erano invece 20 circoscrizioni regionali, e i seggi venivano assegnati (spero di non ricordare male) ai candidati perdenti dei collegi uninominali che avessero preso più voti. Il sistema era quindi per il 75% maggioritario e per il 25 proporzionale con soglia di sbarramento del 4% e liste bloccate.
Porcellum dal 2006 a oggi: alla Camera c’è un collegio unico nazionale, mentre al Senato ci sono venti collegi regionali (che però funzionano in modo diverso in alcuni casi). Alla Camera si prendono tanti seggi quanti voti, ma se il vincitore non raggiunge il 55%, gli vengono assegnati 340 deputati (premio di maggioranza) che vengono scelti in base alle liste bloccate di ogni circoscrizione (che sono 27). Al Senato, invece, la lotta è all’interno della regione: la coalizione o la lista prende tanti seggi quanti voti, ma se non raggiunge il 55% all’interno della regione gli vengono comunque assegnati il 55% dei senatori che quella regione deve esprimere (per il Veneto, ad esempio, chi vince porta a Roma 13 senatori su 25). Per il Senato, però, la Valle d’Aosta ha un collegio uninominale (visto che elegge un solo senatore); in Trentino-Alto Adige 6 senatori su 7 sono eletti in collegio uninominale; in Molise non c’è premio di maggioranza, perché chi vince prende tutti e due i senatori. Ci sono poi soglie di sbarramento: per eleggere deputati la coalizione deve raggiungere almeno il 10% su base nazionale, mentre le liste al suo interno devono avere almeno il 2%; in ogni caso una lista che supera il 4% ha diritto ad esprimere deputati. Per il Senato accade la stessa cosa, ma le percentuali sono rispettivamente 20%, 3% e 8% su base regionale. Il sistema è quindi un proporzionale puro corretto da premio di maggioranza, con soglie di sbarramento e liste bloccate (quindi senza preferenze). Ci sono poi i parlamentari eletti dagli italiani all’estero, ma il meccanismo non mi è troppo chiaro e non vorrei dire scemenze.
@ Simone: sono qui per condividere quello che so, quindi è un piacere. Allora, in Italia abbiamo avuto sostanzialmente tre leggi elettorali (mi limito alle caratteristiche principali, perché i sistemi sono ovviamente complessi – su Wikipedia dovrebbe esserci una trattazione ampia ma più comprensibile di quella che si trova nei manuali – se non li trovi, posso cercare io in tua vece).
Proporzionale semplice dal 1946 al 1993: i partiti prendevano tanti seggi in base a quanti voti prendevano (chi prendeva il 40% prendeva il 40% dei seggi e così via). Si potevano dare quattro preferenze e venivano eletti i candidati con più preferenze: se un partito doveva eleggere 40 deputati, si prendevano i 40 candidati che avevano preso più preferenze. Alla Camera questo avveniva sulla base di 32 circoscrizioni, al Senato su base regionale (al senato c’era un sistema maggioritario, ma per essere eletto un candidato necessitava del 65% dei voti – saranno stati eletti un paio di candidati a ogni elezione con questo metodo). Nel 1953 si tentò una riforma in senso maggioritario (la legge truffa), assegnando un premio di maggioranza al partito che avesse preso più della metà dei voti, ma nessuno riuscì a superare quella soglia e la legge truffa fu subito abrogata.
Mattarellum dal 1993 al 2006: il Paese era diviso in 475 collegi per la Camera e 232 per il Senato. Il candidato che prendeva più voti in un collegio andava a Roma. Gli altri seggi venivano assegnati con metodo proporzionale: per la Camera c’era una scheda elettorale a parte (che in totale erano tre, dunque), il Paese era diviso in 26 circoscrizioni e i seggi venivano assegnati proporzionalmente ad ogni partito sulla base di liste bloccate (quindi senza preferenze); al Senato c’erano invece 20 circoscrizioni regionali, e i seggi venivano assegnati (spero di non ricordare male) ai candidati perdenti dei collegi uninominali che avessero preso più voti. Il sistema era quindi per il 75% maggioritario e per il 25 proporzionale con soglia di sbarramento del 4% e liste bloccate.
Porcellum dal 2006 a oggi: alla Camera c’è un collegio unico nazionale, mentre al Senato ci sono venti collegi regionali (che però funzionano in modo diverso in alcuni casi). Alla Camera si prendono tanti seggi quanti voti, ma se il vincitore non raggiunge il 55%, gli vengono assegnati 340 deputati (premio di maggioranza) che vengono scelti in base alle liste bloccate di ogni circoscrizione (che sono 27). Al Senato, invece, la lotta è all’interno della regione: la coalizione o la lista prende tanti seggi quanti voti, ma se non raggiunge il 55% all’interno della regione gli vengono comunque assegnati il 55% dei senatori che quella regione deve esprimere (per il Veneto, ad esempio, chi vince porta a Roma 13 senatori su 25). Per il Senato, però, la Valle d’Aosta ha un collegio uninominale (visto che elegge un solo senatore); in Trentino-Alto Adige 6 senatori su 7 sono eletti in collegio uninominale; in Molise non c’è premio di maggioranza, perché chi vince prende tutti e due i senatori. Ci sono poi soglie di sbarramento: per eleggere deputati la coalizione deve raggiungere almeno il 10% su base nazionale, mentre le liste al suo interno devono avere almeno il 2%; in ogni caso una lista che supera il 4% ha diritto ad esprimere deputati. Per il Senato accade la stessa cosa, ma le percentuali sono rispettivamente 20%, 3% e 8% su base regionale. Il sistema è quindi un proporzionale puro corretto da premio di maggioranza, con soglie di sbarramento e liste bloccate (quindi senza preferenze). Ci sono poi i parlamentari eletti dagli italiani all’estero, ma il meccanismo non mi è troppo chiaro e non vorrei dire scemenze.
ma secondo te era meglio il mattarellum o il propercellum?qual’era il sistema più democratico? quali sono i pro e i contro?
ma secondo te era meglio il mattarellum o il propercellum?qual’era il sistema più democratico? quali sono i pro e i contro?
@ Simone: Penso che tutto sia meglio del porcellum: il mattarellum prevedeva che l’elettore potesse scegliere l’eletto, creava una situazione in cui l’elettore sapeva chi votava e attribuiva ad esso le sue responsabilità, anche perché il candidato poteva candidarsi in un solo collegio. Il collegio uninominale, inoltre, favoriva l’aggregazione delle forze politiche.
Nel porcellum accade solo l’ultima cosa: per il resto credo che siano in pochi a sapere chi siano i deputati che rappresentano il proprio territorio e i senatori che rappresentano la propria regione, dunque l’eletto non è più responsabile rispetto all’elettore, ma lo è rispetto al capo del suo partito, che lo sceglie prima delle elezioni. Non solo, ma ogni candidato può presentarsi in tutte le circoscrizioni rendendo la conoscibilità dell’eletto ancora più difficile (si consideri che un terzo dei parlamentari è formato dai primi esclusi, ovvero eletti perché qualcuno più in alto nella graduatoria ha optato per un’altra circoscrizione). Inoltre il premio di maggioranza premia anche una maggioranza troppo piccola, mentre il sistema elettorale del Senato crea evidenti problemi di governabilità (com’è accaduto nel 2006). Il porcellum, tra l’altro, è stato sfiorato dal dubbio di costituzionalità da parte della Consulta.
@ Simone: Penso che tutto sia meglio del porcellum: il mattarellum prevedeva che l’elettore potesse scegliere l’eletto, creava una situazione in cui l’elettore sapeva chi votava e attribuiva ad esso le sue responsabilità, anche perché il candidato poteva candidarsi in un solo collegio. Il collegio uninominale, inoltre, favoriva l’aggregazione delle forze politiche.
Nel porcellum accade solo l’ultima cosa: per il resto credo che siano in pochi a sapere chi siano i deputati che rappresentano il proprio territorio e i senatori che rappresentano la propria regione, dunque l’eletto non è più responsabile rispetto all’elettore, ma lo è rispetto al capo del suo partito, che lo sceglie prima delle elezioni. Non solo, ma ogni candidato può presentarsi in tutte le circoscrizioni rendendo la conoscibilità dell’eletto ancora più difficile (si consideri che un terzo dei parlamentari è formato dai primi esclusi, ovvero eletti perché qualcuno più in alto nella graduatoria ha optato per un’altra circoscrizione). Inoltre il premio di maggioranza premia anche una maggioranza troppo piccola, mentre il sistema elettorale del Senato crea evidenti problemi di governabilità (com’è accaduto nel 2006). Il porcellum, tra l’altro, è stato sfiorato dal dubbio di costituzionalità da parte della Consulta.
Che cosa vuol dire: Mattarellum—)il paese è diviso in 475 collegi per la camera e Porcellum—)alla camera c’è un unico collegio nazionale??
che cosa vuol dire che nel mattarellum il paese era divisono in 475 collegi per la camera e invece nel porcellum c’è un unico collegio? che cosa comporta?
Oggi vinco il premio domonde idiote…
Che cosa vuol dire: Mattarellum—)il paese è diviso in 475 collegi per la camera e Porcellum—)alla camera c’è un unico collegio nazionale??
che cosa vuol dire che nel mattarellum il paese era divisono in 475 collegi per la camera e invece nel porcellum c’è un unico collegio? che cosa comporta?
Oggi vinco il premio domonde idiote…
ma a parte wikipedia non ci sono in rete degli schemi con l’italia, le circoscrizioni e i collegi? perchè secondo me all’esame faccio un polpettone sugoso di porcellum e mattarellum…
ma a parte wikipedia non ci sono in rete degli schemi con l’italia, le circoscrizioni e i collegi? perchè secondo me all’esame faccio un polpettone sugoso di porcellum e mattarellum…
@ Simone:
Nessuna domanda è idiota, tranquillo. In un collegio vince chi prende più voti: nel Mattarellum lo scontro era fra due (o più) candidati in un ognuno dei 475 collegi, nel Porcellum lo scontro era fra due (o più) coalizioni per prendere la maggioranza in tutto il Paese.
Su Wikipedia ci sono ottimi schemi e ottime cartine dell’Italia. Ad esempio, per quanto riguarda i collegi http://it.wikipedia.org/wiki/Collegio_elettorale (Ricorda, comunque, che né io né Wikipedia sostituiamo il tuo manuale 😉 )
@ Simone:
Nessuna domanda è idiota, tranquillo. In un collegio vince chi prende più voti: nel Mattarellum lo scontro era fra due (o più) candidati in un ognuno dei 475 collegi, nel Porcellum lo scontro era fra due (o più) coalizioni per prendere la maggioranza in tutto il Paese.
Su Wikipedia ci sono ottimi schemi e ottime cartine dell’Italia. Ad esempio, per quanto riguarda i collegi http://it.wikipedia.org/wiki/Collegio_elettorale (Ricorda, comunque, che né io né Wikipedia sostituiamo il tuo manuale 😉 )
ho perso il libro i sistemi elettorali in battello!!vabbè..lapsus freudiano…mi sono comprato ache i partiti politici di della prota donatella…poi ho letto uno di rossi emanuele che era quello dell’esame e partiti politici di Ignazi Piero molto interessante…poi avevo incominciato quello di Giogio Galli ma era tremendamente noioso e macchinoso….poi ho letto anche i sinistrati bellissimo….poi qualcosa di Vespa….
ho perso il libro i sistemi elettorali in battello!!vabbè..lapsus freudiano…mi sono comprato ache i partiti politici di della prota donatella…poi ho letto uno di rossi emanuele che era quello dell’esame e partiti politici di Ignazi Piero molto interessante…poi avevo incominciato quello di Giogio Galli ma era tremendamente noioso e macchinoso….poi ho letto anche i sinistrati bellissimo….poi qualcosa di Vespa….
hai scritto”Porcellum dal 2006 a oggi: alla Camera c’è un collegio unico nazionale cioè nel Porcellum lo scontro era fra due (o più) coalizioni per prendere la maggioranza in tutto il Paese. Nel libro di Pasquino c’è scritto: nella camera il paese rimane diviso come per il Mattarellum in 27 circoscrizioni a ciascuna della quali viene attribuito lo stesso numero di seggi esistente nel sistema precedente.
Ma sto collegio è unico o è diviso??..
hai scritto”Porcellum dal 2006 a oggi: alla Camera c’è un collegio unico nazionale cioè nel Porcellum lo scontro era fra due (o più) coalizioni per prendere la maggioranza in tutto il Paese. Nel libro di Pasquino c’è scritto: nella camera il paese rimane diviso come per il Mattarellum in 27 circoscrizioni a ciascuna della quali viene attribuito lo stesso numero di seggi esistente nel sistema precedente.
Ma sto collegio è unico o è diviso??..
@ Simone: Il riparto dei seggi avviene su base nazionale (chi vince in tutto il Paese ha la maggioranza alla Camera); l’assegnazione dei seggi agli eletti avviene su base circoscrizionale.
@ Simone: Il riparto dei seggi avviene su base nazionale (chi vince in tutto il Paese ha la maggioranza alla Camera); l’assegnazione dei seggi agli eletti avviene su base circoscrizionale.
mi spieghi come solo t riesci a fare il meccanismo dello scorporo?…ti ringrazio!!
mi spieghi come solo t riesci a fare il meccanismo dello scorporo?…ti ringrazio!!
@ Simone: Semplicemente si sottraevano i voti dei candidati eletti nella parte maggioritaria dalle liste cui erano collegati nella parte proporzionale, in modo da aumentare la quota dei partiti minori (se nella parte maggioritaria il candidato X aveva preso 70 voti, il suo partito ne aveva presi 80 nella parte proporzionale, mentre gli avversari solo 20, alla fine nella parte proporzionale risultava che il partito aveva preso 10 voti, contro i 20 degli avversari, che quindi vincevano nella parte proporzionale).
Purtroppo lo scorporo fu aggirato con le liste civetta, e nel 2001 vi furono partiti che finirono addirittura sottozero, mentre Forza Italia non aveva abbastanza candidati da far eleggere nella parte proporzionale.
@ Simone: Semplicemente si sottraevano i voti dei candidati eletti nella parte maggioritaria dalle liste cui erano collegati nella parte proporzionale, in modo da aumentare la quota dei partiti minori (se nella parte maggioritaria il candidato X aveva preso 70 voti, il suo partito ne aveva presi 80 nella parte proporzionale, mentre gli avversari solo 20, alla fine nella parte proporzionale risultava che il partito aveva preso 10 voti, contro i 20 degli avversari, che quindi vincevano nella parte proporzionale).
Purtroppo lo scorporo fu aggirato con le liste civetta, e nel 2001 vi furono partiti che finirono addirittura sottozero, mentre Forza Italia non aveva abbastanza candidati da far eleggere nella parte proporzionale.