Ieri vi avevo reso partecipi di un dato che, non essendo tradizione, non è stato dato dai nostri media, ovvero che il calo annualizzato del PIL arriva al -9,6%. In altre parole indica la crescita del PIL se continuasse su questa strada in discesa.
Mi sono fatto quindi due conti: quanto crescerà il PIL 2009 se, per puro caso o fortuna, nei prossimi tre trimestri avessimo una crescita zero (cioè se finisce la discesa e comincia la pianura)?
La risposta che mi sono dato è -4,6%, poco peggiore della stima del PIL rilasciata qualche giorno fa dal ministero dell’Economia.
Che significa: il ministero dell’economia spera che nei prossimi nove mesi il Paese crescerà dello 0%.
Ora attenzione. Nel caso più semplice, i prossimi tre trimestri del 2009 si ritroveranno fra un calo del 5,9% e una crescita dello 0%. Sinceramente mi riesce difficile pensare che nei prossimi tre trimestri ci sarà una crescita nulla, tanto meno una crescita positiva, che non vedremo neppure nel 2010. Più probabilmente avremo un tasso di crescita compreso fra -6 e 0%. Dunque in tutto l’anno il PIL decrescerà plausibilmente più del 5% (che per gli amanti dei valori assoluti fa circa 65 miliardi di euro – ovvero ogni italiano – neonati compresi – perderà in un anno all’incirca 1100 euro).
Perché io non guardo con ottimismo a questa strage dei numeri, come invece fa il presidente del Consiglio (che guarda caso è miliardario e mille euro se li mangia a colazione)? Per due motivi:
- Il nostro Paese ha stanziato per la crisi la ridicola cifra di 2,8 miliardi di euro, pari allo 0,2% del PIL. Per la cronaca, la Spagna ha stanziato il 2,3%, la Germania l’1,6%, il Regno Unito l’1,4%, e hanno pure tagliato le tasse. La media UE è di 28 miliardi di euro per Paese;
- La manovra approvata l’estate scorsa (quindi prima della crisi) ha previsto tagli alla spesa pubblica pari a 60 miliardi, ovvero Tremonti ha fatto il contrario di quello che si dovrebbe fare durante una crisi economica – lo fece per primo Roosevelt con il New Deal.
Altre osservazioni: a parte i soldi sprecati come Alitalia, il Ponte sullo Stretto, l’abolizione dell’ICI ai ricchi, eccetera, l’evasione è tornata assieme al governo dello scudo fiscale. Si è tanto parlato negli ultimi giorni del calo delle entrate IVA nei primi mesi del 2009, e si è animato il dibattito fra chi dà la colpa all’evasione e chi la dà (giustamente, a mio avviso) alla crisi. Ma si dimentica che il calo delle entrate IVA c’era già stato negli ultimi mesi del 2008, quando la crisi non aveva ancora manifestato i suoi effetti sull’economia reale. E quel calo è sicuramente colpa dell’evasione.
E quando si parla di evasione, si parla di 100 miliardi persi, una cifra pari a 30 volte la nostra manovrina anti-crisi. Voi direte che in questo modo Tremonti ha difeso il debito pubblico: il problema è che se l’Italia non riparte dopo questa crisi e se i nullatenenti con la Ferrari continueranno a non pagare le tasse, entro la fine della legislatura il rapporto debito/PIL potrebbe arrivare pure al 140%.
Insomma, questo governo non fa ciò che potrebbe, tuttavia fa ciò che non dovrebbe.
Per questo la situazione economica italiana, secondo me, è destinata a peggiorare.
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Anche secondo me si arrivera presto a 140% debito/pil, gia quest’anno si prevede che salga fino a 114% (stima a ribasso..) Un vero disastro.
Anche secondo me si arrivera presto a 140% debito/pil, gia quest’anno si prevede che salga fino a 114% (stima a ribasso..) Un vero disastro.
@Ambra: Infatti Tremonti si sta muovendo come se il fondamentale fosse il breve periodo e non il medio (tanto meno il lungo). Con una manovra incisiva oggi, il debito pubblico sarebbe esploso domani, ma dopodomani la crescita dovuta alla manovra ci avrebbe consentito di ripagare la spesa. Questa è stata la strategia messa in atto dagli altri governi.
Al contrario, la manovra attendista di oggi rischia di non realizzare una crescita sufficiente domani portando all’esplosione del debito pubblico dopodomani.
Tra le altre cose, mentre oggi è più facile pagare gli interessi, domani, con la ripresa, i tassi saliranno inevitabilmente, rendendo il nostro debito ancora più oneroso.
@Ambra: Infatti Tremonti si sta muovendo come se il fondamentale fosse il breve periodo e non il medio (tanto meno il lungo). Con una manovra incisiva oggi, il debito pubblico sarebbe esploso domani, ma dopodomani la crescita dovuta alla manovra ci avrebbe consentito di ripagare la spesa. Questa è stata la strategia messa in atto dagli altri governi.
Al contrario, la manovra attendista di oggi rischia di non realizzare una crescita sufficiente domani portando all’esplosione del debito pubblico dopodomani.
Tra le altre cose, mentre oggi è più facile pagare gli interessi, domani, con la ripresa, i tassi saliranno inevitabilmente, rendendo il nostro debito ancora più oneroso.
Chissà se nelle previsioni si calcola anche l’impatto del terremoto!?
Intanto la benzina è risalita. Non hanno perso tempo.
Chissà se nelle previsioni si calcola anche l’impatto del terremoto!?
Intanto la benzina è risalita. Non hanno perso tempo.