Questo è essere liberali

Tratto da Il Giornale in edicola fra qualche mese (minuto più minuto meno):

Finalmente cade l’ultimo baluardo delle liberalizzazioni volute da Pierluigi Bersani, il comunista del governo Prodi che ha trascinato il nostro Paese nella crisi economica. Ieri il Senato ha approvato la fiducia sul testo di legge che abolisce le farmacie nei supermercati, dopo gli scandali che hanno coinvolto le cooperative rosse.

Come testimoniato da Studio Aperto, centinaia di persone sono state male a causa di aspirine difettose: ingerendole, infatti, i pazienti sentivano in bocca come delle bollicine effervescenti. Poco dopo era miracolosamente sparito il mal di testa. «Pensiamo che quelle aspirine fossero state corrette con la cocaina che tanto piace a ggiovani e ai comunisti» ha dichiarato il dottor Mario Rossi, dell’università per sordomuti a metà strada fra Tonga e Trinidad & Tobago.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha commentato: «Abbiamo unito l’utile al dilettevole: abbiamo salvato la vita dei nostri concittadini ariani e abbiamo ripristinato il monopolio delle farmacie tradizionali, eliminando le ingiuste riduzioni di prezzo dei farmaci che la concorrenza comunista aveva portato».

Si tratta solo dell’ultimo dei provvedimenti del governo più liberale della storia dell’umanità. Tutto era cominciato con la reintroduzione della possibilità di assegnare il trasporto su rotaia locale in modo diretto, senza gare, sulla fiducia, sostanzialmente ad cazzum; è stato poi abrogato il diritto di recesso annuale sulle polizze assicurative, dunque saremo obbligati a rimanere con la medesima compagnia per almeno cinque anni; e molti altri provvedimenti, riguardanti le banche, i benzinai e le libere professioni, che potranno tornare a godere dei privilegi di casta pre-2006. «È la fine del terrore comunista!» ha dichiarato Giulio Tremonti, semisepolto dalle bottiglie di Vodka.

L’unica riforma del centrosinistra sopravvissuta è stata invece la class action, introdotta dal governo dopo diversi rinvii volti a correggere alcune minuzie: potranno usufruirne i cittadini che hanno subito il medesimo danno della medesima entità mentre si trovavano nelle medesime coordinate spazio-temporali certificato da una squadra di otto fra notai e fisici (pagati dal danneggiato), ma, stando ad un emendamento approvato in extremis nel disegno di legge sul piccione prataiolo, solo se i danneggiati stavano cantando l’inno del Milan camminando sulle mani in cima alle Piramidi di Giza durante una tempesta di sabbia. E solo per i danni successivi al 2073.

Domani su Panorama il dossier: «L’aspirina uccide: e il Viagra?». Continua intanto su Libero la storia di Silvio Berlusconi a fascicoli: nel prossimo numero “Silvio conquista Marte e trova lo One Piece“.

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2 Comments

  1. D’altronde, anche il testo iniziale proposto dal governo Prodi era a dir poco penoso (tecnicamente parlando) e di “class action” aveva solo il nome, poiché in realtà assomigliava molto più all’azione originariamente concessa alle associazioni ambientaliste per il risarcimento dei danni ambientali.

    Ne discutevo più di un anno fa con un altro blogger giurista qui: http://thegatesofdawn79.blog.espresso.repubblica.it/the_gates_of_dawn/2008/02/la-class-action.html#comments .

  2. D’altronde, anche il testo iniziale proposto dal governo Prodi era a dir poco penoso (tecnicamente parlando) e di “class action” aveva solo il nome, poiché in realtà assomigliava molto più all’azione originariamente concessa alle associazioni ambientaliste per il risarcimento dei danni ambientali.

    Ne discutevo più di un anno fa con un altro blogger giurista qui: http://thegatesofdawn79.blog.espresso.repubblica.it/the_gates_of_dawn/2008/02/la-class-action.html#comments .

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