Ne dà il felice annuncio Roberto Cassinelli, che nel corso dei lavori notturni si è visto approvare un emendamento di 24 caratteri che sopprime senza se e senza ma l’emendamento D’Alia.
Per chi non lo ricordasse, l’emendamento D’Alia (di cui avevo parlato tempo fa) avrebbe dato al Governo la possibilità di limitare la libertà di espressione nella rete: se su un sito una persona avesse lasciato un commento (ad esempio su FaceBook) “forte”, il Governo avrebbe avuto la facoltà di bloccare l’intero sito (ovvero se Tizio scrive su FaceBook che disobbedirà ad una legge che ritiene ingiusta, il Governo avrebbe potuto chiudere FaceBook in Italia, nel nostro esempio).
Le battaglie per una rete libera, però, non sono finite: oltre alla legge Carlucci, scritta da Confindustria, che a parole vuole difendere i bambini dai pedofili, ma che nei fatti difende gli affari, appunto, di Confindustria, si sta votando al Parlamento Europeo il pacchetto Telecom che vuole uccidere la neutralità della rete.
Oggi, infatti, tutte le informazioni che passano nei fili del telefono hanno “uguale dignità”. Se passasse il pacchetto Telecom così com’è, i provider (Telecom, Wind, Tre, Tele2, Vodafone, eccetera) potranno decidere quali dovranno passare per primi. Così, per esempio, se vorremo vedere un filmato su YouTube, dovremo aspettarci un caricamento lentissimo, poiché Telecom (ad esempio) farà passare prima le informazioni per far vedere il film a pagamento che un altro utente ha comprato sulla piattaforma di un partner di Telecom o di Telecom stessa. E così potrà essere per il VoIP: niente più Skype, se vuoi usare il VoIP dovrai usare quello di Telecom per fare delle telefonate decenti.
Per farmi capire meglio, posso fare l’esempio di Guido Scorza. Immaginiamo che la rete sia un’autostrada: Telecom, che gestisce questa autostrada, potrà decidere di assegnare una corsia su quattro alle auto qualsiasi, mentre le altre tre le assegnerà ai suoi clienti, o a chi pagherà un pedaggio autostradale maggiore. Risultato: queste ultime auto andranno velocissime, mentre le altre dovranno mettersi pazientemente in fila nella corsia unica e aspettare il turno.
La rete, invece, deve dare pari dignità a tutte le informazioni, altrimenti diventerà il dominio di chi ha più soldi e potere. Si chiama “uguaglianza”.