Berlusconi oggi:
una sinistra che dice che io ho attaccato la Costituzione, ma che l’ha cambiata da sola e male, con soli quattro voti di scarto
Ma Berlusconi omette le parti importanti. Che sono due: la prima riguarda quella riforma, la seconda riguarda la sua, che soffre dello stesso difetto. Guardate.
Berlusconi si riferisce alla riforma del 2001, la quale:
- fu approvata da una commissione bicamerale in modo bipartisan;
- che poi non fu votata dal centrodestra, ma che passò comunque, senza maggioranza qualificata;
- che fu approvata in terza lettura con quattro voti in più del necessario alla Camera (Rifondazione, visto che è il partito dell’opposizione-anche-a-costo-di-sembrare-imbecilli, faceva la guerra al governo), ma nella successiva lettura al Senato prese ben 171 voti, ben più della metà richiesta (il Senato vale ancora quanto la Camera, visto che siamo ancora in bicameralismo perfetto);
- che fu comunque approvata dal 65% degli italiani che andarono al voto nel successivo referendum.
L’ultima parte è la più interessante, perché la riforma ha avuto l’avallo del popolo italiano, a differenza di quella successiva del centrodestra, bocciata dal referendum. Ma questa parte il premier l’ha omessa, giusto giusto per attaccare gratuitamente la sinistra.
E poi non era lui che qualche giorno fa si era appellato al popolo italiano per cambiare la Costituzione? Ma insomma, per questo tizio il popolo conta solo quando fa comodo a lui?
Ma attenzione (e qua sta lo scoop): anche Berlusconi nel 2006 tentò di cambiare la Costituzione. E lui ce la fece con solo 5 voti di scarto, solo uno in più del centrosinistra, mentre al Senato ne prese addirittura uno in meno. E gli italiani, in seguito, lo bocciarono sonoramente.