“Affari tuoi” vietato per un cavillo: chi ci guadagna?

Lo sapevate? Qualche giorno fa il ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Scajola, ha vietato Affari tuoi, il celebre programma che va in onda la sera dopo il tg. Il divieto, a occhio, nascerebbe da un cavillo, cavillo abbastanza assurdo visto che parliamo di una trasmissione di punta della RAI (andiamo, secondo voi la TV di Stato è tanto scema da non conoscere i regolamenti?).

Poi viene in mente che Affari tuoi è un programma prodotto dalla Endemol, la quale è, casualmente, di proprietà di Mediaset.

A chi giova la chiusura di Affari tuoi? Ma ovviamente a un altro programma di punta, stavolta targato Mediaset: parlo, ovviamente, di Striscia la notizia.

La controversia Striscia la notizia-Affari tuoi è bella lunga: da quando il programma di Raiuno, dai tempi di Bonolis, batte (o al massimo pareggia, di rado perde) con il programma di Mediaset, è stato un susseguirsi di servizi del tg satirico che dimostrerebbero che Affari tuoi è tutto un imbroglio. Ma il programma continua ad andare in onda da oltre cinque anni. Possibile che Striscia la notizia, con tutti i guai che sta facendo passare a Wanna Marchi, non sia in grado di far chiudere un concorrente?

Evidentemente no. E adesso la parola è passata ad un ministero del governo Berlusconi, che si pronuncerà su un programma prodotto da una società di Berlusconi in onda sulle reti concorrenti di Berlusconi.

Conflitto d’interessi? Ma quando mai!

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