Oggi Piersilvio Berlusconi è uscito con questa scemenza: in sintesi, era meglio che il Governo avesse abbassato l’IVA al 10% per tutti, piuttosto che alzarla al 20% per SKY. La cosa che mi ha fatto alzare però dalla sedia è stata quella successiva, ovvero l’annuncio della revisione dei piani di Mediaset.
La cosa mi pare ovvia: Mediaset era già a conoscenza di manovre in fatto di IVA? In altre parole, Mediaset si aspettava che l’IVA scendesse (il che farebbe pensare che la talpa di Mediaset all’interno del Consiglio dei Ministri((che non è il pornodivo Trentalance, anche se forse in quel miscuglio di ministri soubrette e di ministri addetti a stabilire cosa è porno e cosa no, credo si sentirebbe davvero a proprio agio)) avesse fornito un’informazione sbagliata)? Oppure i manager Mediaset sono talmente sicuri che per ogni guaio ci sarà sempre Tremonti a togliere le castagne dal fuoco delle aziende Berlusconi, tanto da approvare un piano idiota che va contro ogni prassi manageriale((Credere che l’IVA possa diminuire senza che vi sia alcun segnale concreto in quella direzione equivale ad andare in contromano in autostrada. Guidando a occhi chiusi.))
Alla fin fine, l’uscita di Piersilvio vuole solo difendere il papino. In modo idiota, certo, ma è meglio mostrarsi vittime, anche se non lo si è, a qualcuno faremo pena.
E infatti la vetta viene raggiunta poche righe dopo, quando Piersilvio dice che chi avrebbe più bisogno di una situazione agevolata è proprio Mediaset Premium «perché noi siamo in fase di lancio mentre chi ha fatto attività satellitare, finora le agevolazioni le avute» (sic).
Per la cronaca, Mediaset è agevolata da decenni, non tanto perché mantiene una rete abusiva, la solita Rete 4, ma perché paga la propria concessione televisiva appena una ventina di milioni di euro l’anno, come ci ha informato l’ex ministro delle Telecomunicazioni Gentiloni. Per avere un termine di paragone, Mediaset ha dichiarato che nei primi sei mesi del 2008 ha avuto ricavi per 1 709,6 milioni di euro e un utile (ovvero un guadagno) netto di 255,3 milioni di euro, dieci volte il valore della connessione, e solo per sei mesi (si potrebbe dire, a spanne, che in un anno guadagna oltre venti volte quanto paga per le frequenze).
E questa è solo una delle agevolazioni concesse a Mediaset dallo Stato.
Infine voglio fare una riflessione conclusiva sull’IVA.
L’Unione Europea ha chiesto all’Italia di armonizzare l’IVA per le pay-tv (non di alzarla a SKY, bensì di renderla uguale per tutti gli operatori). La misura, in teoria giusta, non lo è nella pratica, in particolare perché va contro tutti i proclami del Governo, oltre ad essere una manovra prociclica, ovvero che si muove nella stessa direzione del ciclo economico (ovvero ancora verso la recessione). Perché l’IVA è una tassa sui consumi, e quindi a carico dei consumatori. E in ogni caso, anche se SKY dovesse decidere di accollarsi l’aumento, la tv finirebbe per vedere i propri ricavi contratti e a investire di meno, quand’anche non decida di licenziare nessuno.
Insomma, il governo va contro sia le famiglie che contro le aziende che proclama di voler garantire.
Molto meglio sarebbe stato abbassare l’IVA a Mediaset, visto che questo avrebbe favorito sia l’azienda che i consumatori, che pagano l’IVA. E perché il governo non l’ha fatto? Per due ragioni.
La prima è che in quel caso il conflitto di interessi sarebbe stato enorme, e non sarebbe stato possibile “coprirlo” da ragioni economiche.
La seconda è che mantenere l’IVA al 10% non avrebbe colpito SKY in alcun modo((SKY sì che deve rivedere i propri piani, altro che Mediaset!)). In altre parole, SKY non avrebbe perso neppure un abbonato, ma soprattutto Mediaset non ne avrebbe giovato in termini pubblicitari, almeno nel breve periodo (e la pubblicità è l’entrata principale per Mediaset).
L’idea migliore per la collettività, insomma, sarebbe stata tagliare l’IVA per tutti. Dopotutto Tremonti ha trovato i soldi per tagliare l’ICI ai ricchi((L’ICI ai poveri e a quelli di mezzo era già stata tagliata da governi passati)), e parliamo di un paio di miliardi, mica di spiccioli…