Alle 10,30 di ieri mattina (…) il giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta, Giovambattista Tona, ha depositato in cancelleria il decreto di archiviazione che segna la definitiva uscita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e di Marcello Dell’ Utri dall’inchiesta sui “mandanti occulti” delle stragi di Capaci e di via D’ Amelio. (…) Il giudice analizza le accuse dei numerosi collaboratori di giustizia che avevano chiamato in causa i due leader di Forza Italia sostenendo che «erano nelle mani del capo di Cosa nostra, Totò Riina» e che le stragi dell’ estate del ’92, in cui furono uccisi il giudice Falcone, la moglie, il giudice Paolo Borsellino e gli agenti delle loro scorte, furono “accelerate” per dare un colpo ai vecchi referenti politici della mafia e dare una mano al nascente partito di Forza Italia. Altri collaboratori parlarono di incontri tra i boss ed i due esponenti politici che avrebbero assicurato provvedimenti legislativi favorevoli a Cosa nostra. Ma il gip, pur non bollando i pentiti come inattendibili, ha ritenuto che gli elementi raccolti in due anni di indagini sono «insufficienti» a sostenere l’ accusa in un eventuale giudizio. Insomma niente prove. Il giudice Tona ha quindi condiviso la richiesta di archiviazione della Procura presentata il 19 febbraio dello scorso anno e firmata dall’allora procuratore Gianni Tinebra (…) e dall’aggiunto, Francesco Paolo Giordano…
Stragi mafiose,il gip archivia, la Repubblica, 4 maggio 2002, pagina 20
E’ amareggiato e incredulo Luca Tescaroli, il pm della strage di Capaci e di via D’ Amelio che fino a pochi mesi fa aveva coordinato l’ inchiesta sui mandanti occulti delle stragi dov’ erano indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell’ Utri. Un inchiesta che ha provocato divergenze di vedute tra il giovane magistrato ed i suoi superiori, il capo della Procura, Giovanni Tinebra e l’aggiunto, Paolo Giordano. Tescaroli aveva preparato una richiesta di archiviazione che è stata cestinata dai suoi superiori perché il magistrato avrebbe sostenuto che l’ ipotesi del coinvolgimento di Berlusconi e Dell’ Utri nel progetto stragista di Cosa nostra, pur plausibile, non aveva trovato nei due anni di indagini previsti dalla legge una decisiva conferma. Una tesi che è stata completamente ribaltata dalla richiesta di archiviazione presentata nel marzo scorso da Tinebra, Giordano e dal sostituto Leopardi
Io magistrato delegittimato nell’inchiesta sulle stragi, la Repubblica, 27 marzo 2001, pagina 25
Da settimane Marcello Pera cerca di ricucire con pazienza la tela di una collaborazione con la magistratura e i magistrati fanno la fila nella sua anticamera. Ha incontrato le toghe di Unicost e quelle di Magistratura Indipendente. Ma a Pera sembra non bastare. Vuole che “in partita” ci sia anche Magistratura Democratica, quei magistrati che una volta ha definito “avversari politici”. Se oggi il nuovo Guardasigilli ha un casella vuota nel suo staff in via Arenula lo si deve a questo desiderio. (…) Per il resto i giochi sono fatti. Giovanni Tinebra andrà all’ Amministrazione carceraria.
La campagna del Cavaliere per domare il partito delle toghe, la Repubblica, 27 maggio 2001, pagina 7
L’ attuale procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra (…) sarà il prossimo direttore del Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria. Il decreto di nomina dovrebbe essere presentato al prossimo Consiglio dei Ministri [all’epoca presieduto da Silvio Berlusconi, nda]…
Tinebra al Dap succede a Caselli, la Repubblica, 21 luglio 2001, pagina 4, sezione: PALERMO
Carcere duro addio. Quattro colloqui al mese, il fornello a gas per scaldarsi i cibi. Piccole cose nel mondo dei normali, ma non tra i dannati del 41 bis. Conquiste in sordina che sembrano dei bonus concessi da pezzi delle istituzioni che confermano un atteggiamento più morbido e vanificano il regime duro previsto dall’ ordinamento penitenziario per chi si è macchiato di crimini orrendi: torture, sequestri di persona, stragi, omicidi di bambini…
Addio al 41 bis così è partita la trattativa con la mafia, la Repubblica, 27 dicembre 2001, pagina 1, sezione: PALERMO
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