Silvio Berlusconi, che novità, glissa ancora sulla questione “è fascista oppure no”. Il nostro presidente del Consiglio continua a professarsi liberale, ma la contraddizione continua a rimanere, visto che liberale significa essere antifascista. Non è da oggi, infatti, che il nostro beniamino evita come la peste di dirci e dimostrarci quali sono le sue idee politiche.
Ricordiamo, infatti, che Berlusconi da molti anni evita come fosse una malattia contagiosa di festeggiare il 25 aprile.
Ricordiamo, poi, che Berlusconi vuole a tutti i costi che il nostro sistema politico permetta all’elettore di mettere solo una X sulle schede elettorali, facendoci scegliere solo il partito e non il cervello che dovrebbe pensare per noi in Parlamento.
Aggiungiamo che grazie al lodo Alfano questo signore è “più uguale degli altri” davanti alla Legge.
Aggiungiamo, ancora, che in Italia la libertà d’espressione è fortemente limitata a causa del sistema radiotelevisivo praticamente in condizioni di monopolio e mantenuto tale in modo illegale (alla faccia del liberalismo che lui dice di professare).
Vediamo poi la grande amicizia che lo lega a Ciarrapico, altro editore manifestamente fascista.
Glissiamo poi sui modi con cui gestisce la cosa pubblica, ovvero a colpi di decreti legge e potere personale-carismatico.
Insomma, visto che liberalismo è all’opposto di fascismo, vorremmo capire se questo signore è liberale oppure fascista. I fatti direbbero di no, ma lui preferisce non esprimersi.
(Il che è un passo avanti, visto che di solito dice un sacco di scemenze).