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Diario di voto

Mi sono recato al seggio per votare: avevo diritto a tre schede, ma non dirò quante ne ho prese. E quindi, neppure per chi ho votato, se ho votato.

Di sicuro ho votato per le comunali, ma per chi mi conosce è cosa ovvia. 🙂

Chi mi ha letto, può comunque stare certo che, se ho votato, non ho votato PdL: lo ribadisco, provo disgusto per le persone che hanno il potere economico (Berlusconi, ma anche il sindaco della mia città), perché con il potere politico possono praticamente fare quel che vogliono, a scapito dei governati (e l’hanno fatto, l’Italia è una pattumiera, la mia città è un buco, mentre Berlusconi si arricchisce mentre noi gli paghiamo le multe, come il sindaco della mia città, che ha acquistato tutto il centro storico e che vuole usare i fondi della UE per costruire una scala mobile per raggiungerlo, mentre le strade sono ritornate a essere delle vie piene di ciottoli come negli anni Trenta).

Mi ha fatto piacere che il mio post sui consigli di voto abbia fatto proseliti (qualcuno l’ha infilato in qualche email e l’ha inoltrata come catena). Dal canto mio, ho la prova che il voto, in questo modo, è davvero indelebile (e le mie dita lo sanno, visto che non riesco a lavare via il tratto della matita copiativa). E come me, anche altre persone (che pure si chiedono, perché non usiamo le biro?).

Eviterò di commentare oltre, e soprattutto il voto, per rispetto a chi deve ancora votare. Appuntamento a domani, dopo le 15, per seguire lo spoglio in diretta su Wikinotizie e su Twitter.

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